Allestimento Presepe Vivente – 12° edizione

10 Dic 2006 Categorie: - Presepe Vivente a San Nazario, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE | nessun commento »

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni
comitato@ponentevarazzino.com

Varazze, 10.12.2006.

PonentevarazzinoNews

Allestimento Presepe Vivente nel parco del Boschetto,
nel suggestivo scenario di Villa Croce.

Il comitato spontaneo di quartiere è veramente felice di vedere tanto gioioso e festoso impegno, sia manuale e sia intellettuale ed organizzativo, che anima le vie di San Nazario. Operatori commerciali, Esercenti, Artigiani, Politici e tanti volontari e turisti affollano le strade ed i caratteristici vicoli. Ci adopereremo perché ciò avvenga con regolare frequenza.

presepe20.jpgAbbiamo chiesto al prof. Giovanni DELFINO, Animatore e figurante del Presepe Vivente, in allestimento nel nostro rione, di scrivere poche righe di presentazione dell’evento, che continueremo a seguire e pubblicizzare su queste pagine web.

“Anche per questo Natale 2006 il Gruppo Animazione si è impegnato per realizzare a Varazze nel fantastico scenario del Parco del Boschetto il tradizionale Presepe Vivente giunto ormai alla XII edizione. Notevole lo sforzo per ricostruire a Leggi il resto di questo articolo »

Porti turistici in Liguria anni settanta – 1

19 Ott 2006 Categorie: - Porti Turistici Anni Sessanta, E: GALLERY, NEWS DA VARAZZE | nessun commento »

PonentevarazzinoNews

Studi e progetti di porti turistici in Liguria all’inizio degli anni settanta

Situazione porti turistici in Liguria: raccolta fotografica

Continuiamo la pubblicazione dedicata allo studio sui porti turistici ed approdi in Liguria, realizzato dal Centro Studi Unione Camere di Commercio della Liguria nel lontano 1972, riportando la raccolta fotografica, d’epoca, sulla situazione dei porti turistici della Liguria (seconda scheda): Leggi il resto di questo articolo »

Borgo

02 Set 2006 Categorie: - Stemmi Araldici, NEWS DA VARAZZE | nessun commento »

PonentevarazzinoNews

Borgo-Varazze-stemma-araldicoSacra Rappresentazione Storica di Santa Caterina da Siena

BORGO

Croce rossa in campo bianco (argento) ricordo dell’antica sottomissione alla Città di Genova, alla quale anche il maggior rione di Varazze rimaneva assoggettato; il Borgo, antico Burgum era ed è ancora il cuore della città. Leggi il resto di questo articolo »

La chiesa di San Nazario: parte seconda

01 Set 2006 Categorie: E: GALLERY, NEWS DA VARAZZE | nessun commento »

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Varazze, 1.09.2006.

Parrocchia di San Nazario e Celso

sannazario.jpgLa Chiesa costruita dai monaci lirinesi intorno al 1141, era ampia come l’attuale: di stile romanico, rivestita in massima parte anche all’interno di mattoni senza intonaco di calce. I sei pilastri delle navate erano a otto angoli, mentre nel Sancta-Santctorum, i pilastri erano costituiti da un fascio di quattro colonne di mattoni che proseguivano oltre il capitello di pietra, nei quattro archi.

Fra queste quattro colonne maggiori, c’erano quattro colonnine sottili di mattoni rotondi che proseguivano a costoloni nella volta e s’incontravano al centro in una croce di pietra
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Sulle pareti, ai lati dell’altare maggiore ci sono due grandi tele di scuola fiamminga dipinti intorno alla metà  del 600, nell’ultimo periodo della guerra dei trent’anni: la prima è un quadro votivo “devozione a Cristo”, la seconda, raffigura il Patrono della città  Beato Jacopo da Varagine arcivescovo di Genova dal 1292 al 1298.

Nel 1646, la città  con pubblico e solenne voto, proclamava il Beato Jacopo a suo protettore e decretava di adempiere al voto fatto in occasione di pestilenze e guerre, facendo dipingere un quadro da collocarsi come icona sopra l’altare di Santa Caterina da Siena di recente costruzione. La tela, di un pittore Mestrese,raffigurava in alto la SS.Trinità , sotto da un lato un Angelo con fulmini di punizione e dall’altro la SS.Vergine che addita Santa Caterina da Siena e il Beato Jacopo da Varagine, più in basso, in atto di intercedere per la città , che si vede sullo sfondo. L’antica facciata di linee romanico-gotiche, sembra che avesse una trifora con colonnine e ornamenti di archetti in cotto sormontati da un arco più ampio.

Nel 500, si murò la trifora, e per dare luce all’interno, venne sostituita con una finesta a trifoglio, posta più in alto. La parte rimasta libera venne decorata con un affresco. Negli anni si imposero restauri e revisioni; fino a quello radicale del 1961. All’interno gli affreschi, le dorature e gli ornati, il battistero tornano agli antichi splendori. La facciata viene completamente restaurata pur conservando l’antica architettura. Nel 1925 viene sostituito il vecchio organo con uno nuovo e moderno ricco di registri fabbricato dalla ditta Mordeglia di Celle Ligure e collaudato con soddisfazione di tutti.

I santi titolari

Il culto dei nostri santi Titolari e Patroni inizia col fatto storico del ritrovamento dei loro corpi. NCupolael trienni 395-397 Sant’Ambrogio trovò a Milano, in un orto fuori città  il corpo dei due martiri. Il fatto è narrato da San Paolino che scrisse la vita di S.Ambrogio e fu testimone oculare. Fiorì da allora la leggenda riportata dal Beato Jacopo nel suo celeberrimo libro: Leggenda Aurea.

Culto e leggenda hanno fornito lo spunto per gli eccellenti affreschi che impreziosiscono la chiesa, uno di questi affreschi decora il “catino” e raffigura la predicazione dei due Evangelizzatori della Liguria. Ritto su uno scoglio S.Nazario parla ad una folla di gente accorsa ad ascoltare la buona novella contenuta nel libro che S.Celso, vicino a lui tiene fra le mani. Nelle vicinanze una barchetta resta in attesa di partire per un altro viaggio. Lo sfondo del dipinto segna un promontorio, la punta dell’Aspera a significare la predicazione di San Nazario ai varazzini.
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L’affresco della navata centrale rappresenta il martirio del Santo, il quale con un ginocchio a terra e il volto e le mani rivolte al cielo in atto di olocausto, attende il colpo mortale. Inginocchiato a fianco, la figura di un giovanissimo con le braccia incrociate sul petto, il collo piegato in attesa del martirio. Alla calma e serenità  sprigionata dalla figura dei due martiri, fa contrasto la brutalità  dei carnefici.

I parrocchiani di San Nazario parteciparono attraverso i secoli, alla vita della parrocchia facendosi carico di riparare i danni fornendo manodopera gratuita, di assistere gli infermi, istruire i bambini insegnando loro il catechismo e nonostante la carenza di mezzi, organizzare la festa patronale.

Nonostante San Nazario sia sempre stato un borgo di pescatori prima e un quartiere industriale poi, la scarsità  di mezzi, non ha mai fatto mancare l’appoggio alla parrocchia e al suo Parroco. Oggi che le cose vanno decisamente meglio di un tempo, troviamo lo stesso conforto nel silenzio della nostra chiesa che, ricca di storia ci accoglie immutata nei momenti lieti o dolorosi della nostra vita.

Notizie storiche ricavate dal libro: La Parrocchia dei Santi Nazario e Celso, di Tito da Ottone a cura di Don Giovanni Giusto Prevosto. Testo sottoposto alla supervisione del nostro Parroco don Giuseppe Perucca, che ringraziamo.

La chiesda di San Nazario: parte prima >>

– Santuario di Nostra Signora della Croce

26 Ago 2006 Categorie: | nessun commento »

PonentevazzinoNews

Varazze, 2006.                                   Home page

Santuario di Nostra Signora della Croce di Castagnabuona

Notizie storiche: tratte dal volumetto di don Giovanni Giusto, con la supervisione di Angelo Regazzoni.

panorama-santuario.jpgCostruzione: La tradizione fa risalire la costruzione di un “pilone” al 1244, a ricordo del passaggio di Papa Innocenzo IV, in viaggio per Lione, nello stesso luogo dove egli si fermò accompagnato dalla sua corte e dai varazzesi, ad osservare dall’alto le dieci galee imperiali ancorate nel porto di Savona, incaricate di dargli la caccia. Dopo pochi anni venne costruita una piccola cappella, ampliata nel 1745 essendosi radicata nell’animo dei fedeli la devozione a Nostra Signora della Croce. Sul davanti, venne innalzato un porticato per dare riparo ai viandanti e pellegrini anche quando la chiesetta rimaneva chiusa.

altare-santuario-madonna-della-croceNel 1790, si iniziarono i lavori dell’attuale cappella. Molti abitanti di Castagnabuona contribuirono materialmente e con donazioni a contenere la spesa che fu di 2629.3 lire genovesi. Il lavoro di costruzione fu ultimato nel 1799 e la nuova chiesetta fu benedetta il 18 ottobre dello stesso anno. La colonia di pescatori varazzese che si trovava in Spagna, presso Gibilterra, venuta a conoscenza della costruzione della cappella, contribuì alla spesa in maniera sostanziosa, tanto che si poté acquistare uno splendido altare in marmo.

La devozione crebbe e con essa le offerte, tanto che nel 1852 si contattò lo scultore varazzino Prof. Michele Ramognino per la realizzazione del gruppo marmoreo: “Cristo con la Croce.” La Vergine che intercede per la città , l’angelo che ripone la spada vendicatrice.

gruppo-marmoreo3.jpgLa statua posta in un primo tempo in un luogo non consono a causa dell’umidità , fu spostata in una nicchia costruita apposta dietro all’altare dove ancora oggi si trova. Fu costruito anche un “coro” e dietro i suggerimenti di quanti non erano ancora soddisfatti del risultato, il pittore Semino, si incaricò di dipingere una tela che consegnò l’8 settembre 1863.

Nel quadro si riproduceva in maniera analoga il tema espresso nel gruppo marmoreo, venne posta la scritta che tradotta dal latino dice: “La nostra salvezza è nella tua mano” Nel 1866 Andrea Fazio, un orafo donò alla Cappella una campana e si impegnò a sostenere le spese per un campanile che venne portato a compimento nell’anno successivo con soddisfazione generale.nuova-immagine.jpg

Dalla costruzione del primo “pilone”, molte furono le vicissitudini che angustiarono gli abitanti di Castagnabuona:nel 1655, la peste, che dal Genovesato contagiò 125 persone causando la morte a più di dodici. Nel 1657,appena venne dichiarato lo “scampato pericolo” l’Autorità  comunale, il clero della parrocchia dei Santi Nazario e Celso e di S. Ambrogio, I Francescani, i Domenicani, tutte le confraternite di Varazze e una gran folla di fedeli, si recarono in processione a ringraziare la Vergine.

processione di CastagnabuonaNei primi giorni di maggio 1704, il terremoto obbligò gli abitanti di Castagnabuona a lasciare le case per vivere all’aperto. Nel 1709 poi, un gelo terribile distrusse non solo tutti gli alberi di agrumi, ma pure castagni e ulivi. Secondo la cronaca dell’epoca, se ne salvò solo uno.

Un’ulteriore calamità  danneggiò gli abitanti: la guerra. Il Giovedì Santo del 1800, l’armata francese comandata dal generale Massena, si scontrò in battaglia con gli Austriaci nella collina della Croce e nelle colline circostanti. I soldati saccheggiarono e derubarono i contadini distruggendo tutto quello che non potevano consumare. La cappella, trasformata in ospedale, fu nuovamente in un secondo tempo consacrata e riaperta al culto.

ss.jpgLa cappella possedeva prima del 1700, una terra boschiva denominata “La pineta della Croce”, terra donata dal Comune di Varazze e che “i massari” avevano dissodato realizzando una pineta. Cento anni dopo, a causa delle scarse finanze comunali, gli amministratori decisero di confiscare quelle terre diventate produttive e di proprietà  della Chiesa. La pineta della Croce fu messa all’asta e venduta al Sig. Fazio Domenico, unico offerente. L’autorità  ecclesiastica, minacciò la scomunica e il Fazio, da buon cristiano timoroso, evitò di convertire i beni acquistati a proprio uso, facendo atto di sottomissione. Gli abitanti di Castagnabuona tagliando alcuni pini, ricavarono dalla loro vendita la somma da usare per la restituzione del prestito contratto dal Fazio per l’acquisto della pineta. Con la cifra avanzata, e l’opera gratuita degli abitanti, fu costruita in continuità  della cappella una casa a due piani con relativa cisterna per l’acqua per ospitare il sacerdote.partalt.jpg

Dopo varie vicissitudini, tre sacerdoti della Congregazione dei FIGLI DI MARIA IMMACOLATA, rimasti dopo la soppressione dell’ordine da parte del governo italiano, si insediarono svolgendo l’attività  religiosa con tale cura da invogliare anche i fedeli di Celle a salire alla Croce per assistere alla S:Messa e ai Vespri con quelli di Varazze. Col tempo però, alla morte di due confratelli, rimase solo Don Pietro Cadei avanti con gli anni e impossibilitato ai lavori pesanti. Dovette lasciare l’incarico che rimase vacante per mancanza di nuove leve.

altare-bruciato.jpgLa devozione a Nostra Signora della Croce, si diffuse e crebbe anche a seguito del decreto papale del 1796, il quale concesse l’indulgenza plenaria nei giorni della Natività  ed Annunciazione di Maria S.S. Pio IX poi nel 1871, estese l’indulgenza anche nelle festività  della “Invenzione” e della “Esaltazione” della Santa Croce e nella seconda domenica di settembre in occasione della solenne esposizione ed adorazione del S.S. Sacramento. I fedeli, si recavano davanti alla Vergine per pregare, chiedere la sua intercessione e ringraziare: stanno a testimonianza, numerosi ex voto di pregevole fattura.

Per venire a tempi più recenti, c’è da ricordare il devastante incendio del 26 febbraio 1980. Nonostante le colline circostanti la Cappella fossero ammantate nscroce.jpgdi neve, il fuoco divorò le travi del tetto, danneggiò l’altare e il pavimento e quasi distrusse il dipinto di Semino. Solo l’impegno dei vigili del fuoco e dei volontari accorsi alle prime avvisaglie ha potuto evitare il peggio.

La volontà  della popolazione, e i sacrifici di tanti altri, ripararono i danni e restituirono alla devozione dei fedeli la cappella come possiamo ammirarla oggi, quando accaldati saliamo in cerca di frescura e pace; quella pace interiore che si ottiene solo col silenzio e la preghiera.

Dalla PF Città di Varazze 12.06.2022 – Giornata stupenda! Qui siamo al Santuario della Croce di Castagnabuona: … Video …>>

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