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19 Giugno 2018

Varazze ha ricordato le vittime dei bombardamenti del 13 giugno 1944

PonentevazzinoNews
Varazze, 18.06.2018.                                 Home page

Varazze ha ricordato le vittime dei bombardamenti del 13 giugno 1944

Dopo i severi rintocchi del campanone di S. Ambrogio, che hanno richiamato all’attenzione e al ricordo dell’evento, una folta e commossa presenza di cittadini ha caratterizzato la manifestazione promossa dal Comune di Varazze per ricordare l’incursione aerea del 13 giugno 1944 che si abbatté sulla città, causando 70 morti e numerosi feriti.

Un piccolo corteo, formato dalla Giunta Comunale e dalle associazioni d’arma e dell’impegno socio culturale (Marinai d’Italia, Corpo degli Alpini, Bersaglieri, Croce Rossa, Protezione Civile, San Donato, Campanin Russu, ecc.), partito dal Palazzo di Città alle ore 10,45, ha raggiunto la lapide ricordo dell’evento situata sul fronte nord di via Malocello, uno dei punti maggiormente colpiti dal bombardamento, dove, al suono del toccante “silenzio fuori ordinanza”, il Sindaco Alessandro Bozzano ha posto una corona d’alloro.

La cerimonia è quindi proseguita con un’allocuzione dello stesso Sindaco che ha rimarcato l’importanza di un ricordo che il tempo con cancella, monito per le nuove generazioni alle quali è affidato il compito di vigilare affinché queste tragedie non abbiamo mai più a ripetersi, custodendo gelosamente il prezioso dono della pace.

Tra i presenti, una donna che quel mattino perdette la creatura che aveva in grembo, abortita per lo spavento, Una poesia di Mario Traversi, anch’esso uno degli ultimi testimoni di quel drammatico 13 giugno 1944, ha ripercorso in versi le varie fasi del luttuoso evento.

IL TEIRO RACCONTA

Era un mattino come tanti,/ un giugno luminoso/ che portava celati ottimismi,/ nonostante il buio e la sofferenza/ per una guerra che coinvolgeva tutti/ con sacrifici e lutti./ Era il 13 giugno del 1944,/ la festa di S. Antonio,/ Antunin per quei fedeli/ che salivano l’erta del Cappuccini/ per le prime funzioni della giornata./ Il mercato dei contadini,/ in via Carattino,/ offriva frutta e verdura,/ piatto forte di poveri menù,/ ma si sorrideva al sole/ alla luce che porta ottimismo,/ in una pausa che sapeva di pace../ Poi all’improvviso, dal mare,/ uccelli rombanti,/ sperati migranti verso il nord,/ ma che invece qui si fermarono/ e iniziarono un folle carosello di morte./ Vecchie case crollarono/ portandosi dietro famiglie e ricordi,/ i sudori di vite semplici e oneste,/ mentre il mercato cambiava colore/ e al verde seguiva il rosso/ che dipingeva beffardo le ceste./ La campanella del Santo Francesco/ mutava i suoi toni/ ed erano tuoni di una grande tempesta/ che cancellava ogni parvenza/ di pur minima festa./ Eran da poco passate le sette/ e così restarono le lancette/ del grande orologio/ sul fronte delle Scuole Elementari./ Testimone del tutto il Teiro/ che ancora racconta nei suoi conversari/ quel 13 giugno del ’44,/ ultimo atto per quelli/ che non videro imbiancare/ i proprio capelli…

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