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Varazze, 14.11.2016. Home page
Prima conferenza omaggio al Beato Jacopo da Varazze
Prima conferenza omaggio al Beato Jacopo da Varazze nel secondo centenario della conferma del culto 1816-2016.
Il 5 novembre a palazzo Beato Jacopo Sara Badano ha tenuto la prima delle due conferenze che il Centro Studi Jacopo da Varagine ha organizzato per il bicentenario della conferma del culto del patrono della città.
Alla presenza del Sindaco, Alessandro Bozzano e dell’assessore Mariangela Calcagno, in rappresentanza del Comune che ha patrocinato l’evento, la presidente del Centro Studi, Elsa Roncallo, ha ricordato che le conferenze di novembre sono il contributo dell’associazione alle iniziative che il mondo culturale cittadino ha promosso nel corso del 2016.
Ed è infatti con la collaborazione delle Sacre Rappresentazioni , di Varagine.it e dell’ Istituto scolastico che è stata allestita la mostra a tema “Il Beato Jacopo e la Legenda Aurea” con i disegni dei ragazzi, o dipinti di Berto Delfino e l’opera di Renata Minuto, visitabile al primo piano del palazzo fino al 19 novembre telefonando all’ufficio cultura del Comune 0199390270.
La dottoressa Sara Badano, archivista presso l’Archivio Storico Provinciale OP di Torino, ha ripercorso il culto del beato Giacomo a Varazze, presentandolo come un culto civico, promosso cioè dalle autorità civili. Ha ricordato il particolare rilievo assunto dai ripetuti interventi economici, progettati e realizzati soprattutto il voto della comunità del 27 aprile 1625 al Beato, che per sua intercessione e raccomandazione vogli placare Nostro Signore dal flagello che ha mandato di queste guerre e nel avvenire liberarci da peste, fame e guerra, che fu rinnovato il 31 agosto successivo con la esplicita scelta dei tre patroni della comunità, san Pietro martire, santa Caterina da Siena e il beato Giacomo da Varazze. Accanto alla delibera del 31 agosto 1625 fu presentato un dipinto, oggi conservato nella sacrestia della parrocchiale di S. Ambrogio, raffigurante appunto la Vergine Maria, santa Caterina e il beato Giacomo mentre intercedono per Varazze (raffigurata sullo sfondo) presso la Trinità, probabile replica della pala della cappella di città sita all’estremo levante di Varazze.
La relatrice ha cercato di fornire alcuni elementi relativi all’evoluzione della legislazione canonica dal Concilio di Trento al XVIII secolo, prendendo le mosse dalla riforma della curia romana promossa da Sisto V nel 1588 con la delega alla Congregazione dei Riti, delle questioni relative ai santi, per proseguire poi con la codificazione, durante il pontificato di Urbano VIII (1623-1644), del processo canonico e concludendo con il trattato De servorum Dei beatificatione et beatorum canonizatione, pubblicato dall’arcivescovo di Bologna Prospero Lambertini (dal 1740 papa con il nome di Benedetto XIV) tra il 1734 e il 1738.
Nel ripercorrere brevemente l’iter del processo di beatificazione Sara Badano ha ricordato che trattandosi di un culto anteriore al 5 luglio 1634, data del breve con cui Urbano VIII proibiva il culto pubblico di nuovi santi e beati prima della formale approvazione da parte della Sede Apostolica, fu seguita la forma straordinaria della procedura, per via di culto. Presso le diocesi di Savona e Genova fu aperto il processo, che raccolse le testimonianze sul culto, sulla devozione dei fedeli e, dopo una esplicita richiesta da parte della Congregazione, sugli scritti del Beato. Interrotto a varie riprese per gli eventi storici legati alla conquista napoleonica della Liguria, nel 1807 la causa fu affidata all’Ordine dei Predicatori, che la condusse al suo compimento nel 1816, con la conferma da parte di papa Pio VII.
Il secondo ed ultimo appuntamento del Centro Studi per l’omaggio al Beato Jacopo sarà il 19 novembre 2016, alle ore 16, al secondo piano del palazzo che dal patrono prende il nome, con il professor Giovanni Paolo Maggioni dell’Università del Molise.
Parlerà di Jacopo da Varagine e Jean de Mailly nella storia del XIII secolo, presentando la prima edizione a stampa da lui curata, della Abbreviatio in gestis et miraculis sanctorum del domenicano francese Jean de Mailly, attivo nella prima metà (e poco oltre) del XIII secolo, opera che costituisce uno degli antenati più diretti della Legenda aurea.
Sarà interessante scoprire le ragioni della particolare fortuna della Legenda rispetto alle altre Historiae Sanctorum.