Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e Dintorni”
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Varazze, 21.04.2009.
PonentevarazzinoNews
Nome e cognome per la crisi
della Giunta varazzina
Ritorniamo nuovamente sulla drammatica e non solo caotica situazione politica varazzina, esplosa in casa del centrosinistra, già segnalata con la pubblicazione della riflessione del segretario provinciale del Pd, per chiedere l’attenzione di tutti voi sull’articolo intervista al sindaco Avv. Antonio Ghigliazza ed altri politici coinvolti nella bufera. Come per il precedente post, anzi, a maggior ragione, quanto pubblicato dal “Il Secolo XIX” sarà oggetto di una nostra attenta analisi ed entrerà a fare parte della discussione che promuoveremo su tutta la vicenda.
Situazione che ci riguarda da vicino, talmente tanto da vicino da procurarci un acuto dolore fisico; ci fa soffrire. Meritavamo noi, ci chiediamo e ci chiedono i concittadini più attenti e sensibili, un simile trattamento?
Senza attendere approfondite analisi rispondiamo subito e decisamente NO! Erano altre le cose che ci aspettavamo dalle persone elette a gestire la cosa pubblica, nelle quali avevamo riposto speranze e fiducia.
Ne discuteremo con serenità, si fa per dire …, tra di noi e con quanti vorranno democraticamente confrontarsi, per trovare e dare risposte utili a farci crescere e maturare, consentendoci di meglio svolgere l’impegno sociale che ci attende.
Da “Il Secolo XIX” del 21.04.2009 – Varazze, il sindaco spariglia «Lista civica? No, vado via» – Il Centrosinistra nella bufera – Ghigliazza va via «Busso il guaio». Il caso Varazze, caos a sinistra.
Ghigliazza: il problema? Avere avuto in giunta Busso. Che replica: ho il diritto di formare il mio movimento. Elsa Roncallo: le elezioni? Perdiamo dal nostro inviato marco menduni
Varazze. Non c’era bisogno delle parole forti per capire che la corsa alle amministrative di giugno si è trasformata per il Pd in un pandemonio di accuse e controaccuse, di dimissioni spontanee e spintanee, di polemiche e di comunicati al calor bianco. Ma ci stanno anche quelle, le parole forti. Così Antonio Ghigliazza, l’attuale sindaco non ricandidato, riassume una vicenda politica piuttosto complicata: «Mi hanno chiesto di farmi da parte e di lasciare il passo al vicesindaco, che è più giovane. Insomma: mi hanno trattato da vecchio rinc…». Conclusione? «Me ne vado a casa. Ho da fare il giudice di pace a Genova, sono membro della commissione tributaria, insomma, ho tante altre attività da curare. E sono anche più remunerative».
Si era parlato di una sua lista civica… «Macché, me-ne-va-do. Però con la coscienza di aver fatto tutto quel che dovevo e di aver migliorato moltissimo questa città. E di aver retto solo grazie alle mie doti di affrontare le mediazioni. Quelle dovute e anche quelle non dovute».
Parole forti? Dopo che dalla giunta di Ghigliazza è uscito proprio il vicesindaco neo-candidato Alessandro Bozzano, gli subentrerà Elsa Roncallo. Per poche settimane. «Diciamo pure – spiega lei – per spirito di servizio e per un po’ di senso di responsabilità». Signora, che cosa sta succedendo? «Succede che i capibastone del partito, dopo aver sostenuto le primarie, aver incoraggiato la società civile a mettersi in gioco, aver chiesto entusiasmo e rinnovamento, hanno stretto un accordo davvero vecchio stile con altri protagonisti della vita politica varazzina, candidando alla fine un uomo del Psi». E voi? «E noi ci dimettiamo dal coordinamento del Pd di Varazze. Ci hanno preso a pesci in faccia e non possiamo fare altro». Tutto tradotto in una paginetta fitta, che ieri sera è stata presentata all’assemblea degli iscritti.
Ma, al di là delle semplificazioni eccessive, degli sfoghi e delle recriminazioni, vale davvero la pena fare un passo indietro per capire che cosa sta succedendo nella cittadina. E bisogna far correre la ruota del tempo al 9 febbraio, quando circa 120 persone partecipano alle primarie ed eleggono un coordinamento che, giura adesso Elsa Roncallo, «era davvero espressione della società civile». Equanimamente divisi per sesso (dieci donne e dieci uomini) i neoeletti si mettono al lavoro. ma qualcosa, nel frattempo, si sta muovendo.
Succede infatti che Giovanni Busso, ex sindaco per tre volte di Varazze, lunghi trascorsi nel Pci prima, nei Ds poi (ma non si è mai iscritto al Pd) fonda una sorta di movimento d’opinione. Si chiama “Per Varazze” e il suo destino incontra quello del Partito Democratico il 7 marzo, quando nell’assemblea degli iscritti al Pd si conviene di unire le forze, di allearsi con il nuovo movimento di Busso e presentarsi come un fronte compatto alle elezioni. Il candidato sindaco di questo fronte comune è Alessandro Bozzano; come detto, l’attuale vicesindaco.
Il nome non fa in tempo ad uscire e in Comune succede di tutto. Ghigliazza fa piazza pulita, esautora Bozzano e Busso (che fanno pur sempre parte della sua giunta) mentre si dimette per i fatti suoi l’assessore all’ambiente Giulio Alluto. Ieri le sostituzioni. In giunta siederanno Vittorio Mantero, edilizia privata, e Mario Bruzzone, ambiente. Un altro nome sarà annunciato oggi.
Ma Ghigliazza è una pentola a pressione. E conferma al Secolo XIX: «Sa qual è stato il problema? Aver avuto in giunta un past-sindaco, un sindaco del passato. Io sono andato avanti tra mille mediazioni, non ho forse saputo far squadra, ma so che mi è stato impedito di fare squadra in ogni modo». Prende un faldone dalla scrivania e lo mostra: «Guardi, guardi qua. Queste sono le testimonianze di tutte le fibrillazioni di giunta che ho dovuto affrontare in questi anni. E ora mi chiedo se c’era già chi preparava questo epilogo. Anzi, il nome ce l’ho: Giovanni Busso».
E allora andiamo a cercare Busso, l’ex tre volte sindaco. Che ribatte a muso duro: «Io sono qui per parlare di politica, non di sfoghi. Credo di aver avuto tutti i diritti di formare il mio movimento. E credo anche sia stata cosa buona opporre al centrodestra, che ha fatto una scelta di conservazione, una situazione che non si riferisse soltanto ai partiti tradizionali».
Ancora: «Credo che, per come sono andate le cose, Per Varazze avesse tutte le carte in regola per esprimere il candidato sindaco». Però questo ha scatenato una lunga serie di mal di pancia tra le fila del Pd stesso. «Io ho una mia idea di politica, che è al servizio dei cittadini e non dei posti di potere. Infatti io, accusato di aver tramato sottotraccia, non mi candido. Io ho cercato di disegnare un futuro di città. E se vedo le reazioni odierne, penso solo che qualcuno pretendesse di avere dei posti garantiti senza aver offerto davvero un disegno futuro per Varazze».
Intanto, però, questa diatriba targata centrosinistra sta creando dei problemi di non lieve entità. Un esempio? Il 22 doveva essere portata all’ordine del giorno la questione degli alberghi. L’atto finale di quell’impegno, chiesto dalla Regione ai Comuni, perché venissero censite tutte le strutture per capire poi quali ristrutturare, quali dismettere, quali da vincolare perché indispensabili al turismo. Si può capire quale sia l’interesse degli operatori di conoscere il loro futuro: investimenti, mutui, lavori. Il termine ultimo indicato dalla Regione scadeva a febbraio. Siamo a maggio e la giunta si apprestava a proporre i risultati dello screening. Invece è saltato di nuovo tutto e sicuramente c’è chi comincia ad avere la bava alla bocca, sapendo che questa attesa al cardiopalma è figlia delle lotte, stavolta davvero intestine, della politica locale.
Così ci si avvia alle elezioni. Pronostici? Solo Elsa Roncallo li prova: «Perdiamo. Anzi, perdono. Anch’io me ne vado a casa». menduni@ilsecoloxix.it
Il sindaco: Antonio Ghigliazza, varazzino doc, è stato eletto sindaco il 13 giugno 2004. Al termine del suo primo mandato è arrivata la decisione di non ricandidarlo a giugno.
Il “Rivale”: Il tre volte sindaco di Varazze Giovanni Busso, prima nel Pci, poi nei Ds ma non nel Pd, è il creatore del movimento “Per Varazze” che ha espresso il nuovo candidato.
L’alleata: Il nuovo vicesindaco della giunta Ghigliazza è l’assessore alla programmazione economica e al bilancio Elsa Roncallo, che resterà in carica per poche settimane.
Il candidato: Alessandro Bozzano, socialista, vicesindaco della giunta Ghigliazza, è il candidato per la poltrona di primo cittadino dallo schieramento di “Per Varazze”.
Lo sfidante: Giovanni Delfino è il candidato unico di tutto il centrodestra, portabandiera di Pdl, Lega Nord, Udc e Rosa bianca che si presentano insieme alle elezioni di Varazze.
Il direttivo.
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