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23 Luglio 2015

Varazze. “Caterina e l’Angelo” il libro di Rita Nello Marchetti presentato presso la libreria “Tra le righe”

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Varazze, 23.07.2015.                                   Home page

Varazze.24.07.2015.libreria-Tra-le-Righe_Caterina-e-l'angeloCaterina e l’Angelo” il libro di Rita Nello Marchetti presentato presso la libreria “Tra le righe

Molto attiva in estate la nuova libreria “Tra le righe” di Varazze, corso Colombo 11. Da tre mesi ha riaperto, dopo i lavori di ristrutturazione, la storica libreria del Lungomare di Varazze, già “Tempolibro”. E i primi frutti si sono visti: i cittadini e i numerosi ospiti che affollano la passeggiata hanno mostrato di gradire questa scelta e partecipato con entusiasmo all’inaugurazione ufficiale della Libreria, che ha assunto un nuovo nome, “Tra le righe”, particolarmente appropriato in quanto dà l’idea di un passeggio consapevole, non svagato e superficiale, ma esteso alla lettura e alla riflessione.

Anche in periodo estivo. Anzi, proprio nel corso dell’estate 2015 le due giovani libraie hanno promosso una serie di incontri volti alla presentazione di libri editi nei mesi immediatamente precedenti e concernenti vari temi, tutti molto interessanti.

In particolare, ora, citiamo “Caterina e l’Angelo: il volto popolare e l’anima nobile del Cimitero di Staglieno“, il libro di Rita Nello Marchetti, uscito per Erga Edizioni, la cui presentazione è stata  programmata per il 24 luglio p.v. negli ariosi locali di Corso Colombo 11, nell’intento di celebrare il primo trimestre di attività dell’esercizio. La Libreria “Tra le righe” è stata infatti aperta il 24 aprile scorso e inaugurata il giorno successivo, 25 aprile. Una data beneaugurante!

Parliamo ora brevemente del libro, innanzi tutto perché tratta un argomento caro ai Liguri e ai turisti: il Cimitero Monumentale di Staglieno, il <biglietto da visita> di Genova e delle località vicine. Ma il libro ha un’altra particolarità che lo fa amare ai Varazzini. Esso rievoca nel titolo un nome da loro amato: Caterina, che ricorda la venerata protettrice di Varazze, oltretutto Patrona d’Italia. Si tratta di Santa Caterina da Siena, cui Varazze ha dedicato una bellissima Chiesa.

In realtà il libro non parla della Santa, pur citata brevemente, bensì di un’altra Caterina, molto nota a Genova e ben conosciuta dai numerosi estimatori del Cimitero Monumentale di Genova, quello che lo scrittore inglese Evelyn Vaugh definisce “un museo dell’arte borghese nel vero senso della parola”. La protagonista centrale del libro è infatti Caterina Campodonico, la <venditrice di nocciole e canestrelli> che ha voluto eternarsi, con una singolare statua di Lorenzo Orengo, nelle severe gallerie di Staglieno accanto ai cosiddetti “signori”. Giusto compenso ad una vita dura e talvolta ingrata, spesa a confezionare dolci (tra cui i famosi “canestrelli d’Acquasanta”) da rivendere nelle fiere delle località vicine e nelle sagre dell’entroterra ligure. Ma il libro ha un co-protagonista illustre: il famoso “Angelo Nocchiero” di Staglieno, opera insigne di Giovanni Scanzi, che annoverò tra i suoi allievi lo scultore Francesco Messina.

L’opera, che raffigura un angelo giovinetto dalle grandi ali nell’atto di ammainare la vela di un vascello molto elaborato, entusiasmò, tra gli altri, l’imperatrice Sissi, in visita a Genova nel marzo 1893. Ma, a parte l’indiscusso valore artistico, questo bellissimo Angelo risulta particolarmente caro all’Autrice del libro, in quanto il modello della statua è stato il suo nonno materno, Antonio Dellepiane, allora tredicenne. I due monumenti vengono qui messi a confronto in quanto emblematici dei due aspetti di Staglieno: il volto popolare, rappresentato da Caterina Campodonico, col suo pronunciato realismo, e l’anima nobile, incarnata dalla figura dell’Angelo Nocchiero-Tomba Carpaneto, tutto teso all’aldilà nel suo simbolismo fortemente spirituale. Due icone differenti ma entrambe rappresentative della mentalità ligure, dei gusti, dei costumi, degli ideali di una classe borghese in ascesa come quella genovese di fine ‘800.

Il libro è corredato da traduzione in inglese a beneficio dei turisti, ma reca anche due testi in genovese, tra cui lo spiritoso Monologo di Caterina Campodonico, scritto e recitato dall’Autrice, inserito nel testo con relativa traduzione. Pregevole la veste tipografica del libro, ricco di numerose foto e di curiose memorie familiari. Da leggere e conservare.

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