Nasce il partito del Popolo della Libertà

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Varazze, 26.03.2009.

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Popolo della Libertà

L’Onorevole Verdini di Forza Italia ha definito la nascita del PdL “una rivoluzione gentile”; sintetizzando, egli ritiene che formalizzare l’aggregazione di persone provenienti da diverse esperienze politiche, in quello che sarà il “più grande partito italiano”, significa andare spediti “verso un bipartitismo compiuto”. Meno perdite di tempo in litigi che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei cittadini che vogliono e devono rappresentare.

Per meglio comprendere la portata di quanto si sta concretizzando nella capitale politica del nostro paese, riportiamo il pensiero di un esperto, Gianni Baget Bozzo, affidato alle pagine del Decimonono di oggi 26 marzo.

Da “Il Secolo XIX” del 26.03.2009 – Pdl, l’irresistibile fusione nel partito del leader – GIANNI BAGET BOZZO.

Il fine settimana vedrà la nascita del Popolo della libertà come partito nato dalla fusione di Forza Italia, Alleanza Nazionale e di personalità e gruppi minori presenti in Parlamento. Fusione: questa parola è problematica nella storia dei partiti italiani, dopo che fallì, proprio nel ’68, la grande unione tra il Psi di Nenni e il Psdi di Saragat, che pure avevano collaborato per nove anni prima nella maggioranza, poi nel governo. Il temperamento politico degli italiani si esprimeva allora per identità e quindi il sistema elettorale proporzionale era l’unico possibile.

Ma ora i tempi sono cambiati, le identità consumate, i partiti sono il residuo di quello che erano, il maggioritario ci governa dal ’94. Il corpo elettorale è bipartito e ama il bipartito perché vuole scegliere il governo e non soltanto il Parlamento. È dunque ormai superato il pericolo della ritrosia elettorale alle fusioni, esse sono anzi l’aria che respiriamo.

Abbiamo però esempi di “amalgami non riusciti”, come il maggior politico della sinistra Massimo D’Alema ha definito il Partito democratico. Può il Pdl che ora nasce rischiare di incorrere in una sorte analoga? Molte riserve sono state avanzate sulla fusione per la diversità delle sue componenti.

Alleanza Nazionale è un partito classico. Non che le tessere e i procedimenti democratici abbiano contato molto nella vita del partito postmissino. Fini è il leader ereditario, Alemanno, Gasparri, La Russa, Matteoli, sono i dirigenti necessari. La democrazia di Alleanza nazionale non ha selezione, è cooptazione. Fini decide più rapidamente in An di quanto Berlusconi decida in Forza Italia, nonostante quel che si dice. I congressi che dibattono e si dividono sono ormai lontani, ovunque abbiamo congressi plebiscitari. E le famose primarie dell’Ulivo più Unione e del Pd sono state fatte da candidati scelti dai gruppi dirigenti dei partiti. Il partito politico del Novecento non esiste più.

Quello che esiste oggi è il partito del leader, il partito di un volto, scelto da un popolo che è anche un pubblico televisivo e informatico. La democrazia parlamentare si avvicina alla democrazia diretta. Berlusconi non è l’eccezione, è la nuova regola. La prova ne è che, con Prodi e Veltroni, la sinistra ha cercato di riprodurla artificialmente. Non è riuscita né con l’uno né con l’altro. Ed ora con Franceschini sembra divenuta Alice nel paese delle meraviglie. La sinistra non ha più un leader perché ha cessato di essere un’alternativa. Un democristiano di seconda fila è divenuto un successo, proprio perché non è una alternativa né una proposta.

L’evoluzione della sinistra prova dunque che il partito del leader non è un’invenzione di Berlusconi ma è un portato dei mezzi di comunicazione sociale. E il fatto fondamentale del congresso di Roma è che esso consiste nel riconoscimento che il leader Berlusconi fa del suo popolo che ha scelto e convocato nei suoi rappresentanti e nelle sue decisioni.

Questo pone il problema del ruolo di Gianfranco Fini. La collaborazione dura da molti anni e anche il problema si trascina con essa, ma la soluzione di Fini come vice leader non ha giovato a Fini e non ha nuociuto a Berlusconi. Il presidente di Alleanza nazionale ha deciso di cessare come leader politico assieme al suo partito e di affidare a Ignazio La Russa il compito di tracimare An all’interno del Popolo della libertà, con l’ordine di dimenticare di essere stato postfascista e persino di destra.

Fini ha compreso che l’unica possibilità di far nascere il Pdl era di collocarsi in riserva della Repubblica e di lasciare la funzione di governo, e quindi la leadership, in mano a Berlusconi. Si può certo dire che è una scelta abile, perché il presidente della Camera copre solo i lati piacevoli della politica; autorità e potere, ma non responsabilità. Assume una figura meta politica, quasi un semi presidente della Repubblica. Tanto che è stato scritto che Fini studia per il Quirinale. E non è un caso che Europa, quotidiano del Pd, lo abbia già candidato alla carica suprema. Naturalmente in odio a Berlusconi.

Certamente Fini con le mani libere può essere un’insidia maggiore per il corso politico del governo, lo si è visto nella carica dei 101 che si sono schierati sulle posizioni della Caritas fatte proprie da Fini. E hanno giocato sul delicato problema dei rapporti del Popolo della libertà con la Lega Nord. La concorrenza elettorale tra la Lega che deborda dal nord, presenta un candidato alle elezioni provinciali di Latina e Frosinone in chiara area aennina estende la sua presenza al sud è un problema aperto. Di fronte alla tornata elettorale europea amministrativa, Berlusconi deve guardarsi dal concedere troppo spazio alla Lega.

La fusione a destra porta problemi, ma i partiti di destra non sono ideologici come quelli della sinistra, sono territoriali. Le cose sono componibili, le idee non lo sono. Con Berlusconi è sempre l’improbabile che accade. Perché secondo il probabile politico tradizionale, egli non dovrebbe più esistere in politica da parecchi anni. “Eppur si muove”.

gianni baget bozzo (bagetbozzo@ragionpolitica.it) è consigliere di Forza Italia

Da “L’Occidentale” – Nasce il nuovo partito – Intervista all’Onorevole Verdini.

Il direttivo.
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Questo articolo è stato pubblicato il 26 Mar 2009 alle 08:43 ed è archiviato nelle categorie Attualità, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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