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Varazze, 7.05.2015. Home page
Guglielmo Bozzano, genio discreto
Di Giorgio Siri.
La città di Varazze, tramite le istituzioni e le organizzazioni culturali, sta cercando di far ottenere al pittore Guglielmo Bozzano il riconoscimento che giustamente merita: si sono già tenute esposizioni in Varazze, molto ben curate, che hanno messo in luce la personalità di questo artista e, ultimamente, opere a lui appartenenti come collezionista ed alcuni sorprendenti bozzetti, di soggetto inerente la Madonna della Misericordia di Savona, sono stati collocati nelle “vetrine d’arte”, in corso Italia a Savona, per una delle mostre temporanee che la Cassa di Risparmio, in tale originale modo, ospita presso la propria sede.
Guglielmo Bozzano (1913 – 1999), genio discreto non sicuramente perché il suo estro sia quantificabile in tale punto di una graduatoria, ma perché appartato, poco in vista, perché forse un ambiente di provincia non ha favorito il successo ad una personalità artistica di prim’ordine, come la sua, seppure, come si apprende dalla sua biografia, avesse esposto in decine di collettive nazionali ed internazionali e avesse tenuto parecchie personali; lo stesso destino del savonese Pietro De Paoli, del cellese Raffaele Arecco, prima che la loro opera insigne non li sottragga a tale destino!
Bozzano iniziò ad esporre negli anni 1940, periodo cui risale un incisivo “Autoritratto”, venendo incoraggiato dal grande critico Marco Valsecchi, suo coetaneo; fu insegnante al liceo artistico “Niccolò Barabino” di Genova, dove risiedette per un ventennio, e venne insignito del titolo di Accademico di merito dell’Accademia ligustica di Belle Arti. Tali sono i passaggi salienti della sua biografia.
I suoi primi quadri importanti, “Case al boschetto” e “Alberi e carro ai Piani d’Invrea” sono lavori straordinari, impressioni di colori e di linee di vocazione espressionistica; Bozzano aveva vent’anni eppure tali opere presentano affinità con talune vedute del pittore svizzero René Auberjonois (1872 – 1957), con Ennio Morlotti (1910 – 1992), vi si coglie anche un soffio di Van Gogh o anche un ricordo di qualcuno dei Macchiaioli; frutto quindi di una sensibilità vicino alle grandi correnti pittoriche, addentro al sentire del tempo, e comunque con una mano tutta personale, particolare, non debitrice di nulla a nessuno; un potente segno evocativo, che si noterà ancora negli anni 1960, con due tavole, forse anch’esse di piccole dimensioni, come pare sia proprio delle opere di Bozzano, ma di una forza che sembra scuotere, ottenuta da linee e pennellate di colori vividi e incisivi, ovvero “Paesaggio Burrascoso-Bolzino” e “Temporale in Bolzino”, entrambi del 1968.
Fra gli anni 1950 e gli anni 1960 sono numerose le vedute varazzine, sia della città che della campagna e Bozzano le sa cogliere nel segno essenziale, in sfumature o esplosioni di colore, che inducono a pensare a qualcosa di ligure e di noto ma proiettato comunque nel linguaggio universale di uno stile artistico. In quegli anni inizia ad Albissola la sua attività di ceramista, collaborando inevitabilmente anche con le “Ceramiche San Giorgio”, con piatti e brocche che spesso riproducono figure stilizzate di animali in un contesto di vegetazione: decorazioni originalissime e che ben si inquadrano nel momento più felice della ceramica di Albissola.
Bozzano predilige, nella pittura, le vedute paesaggistiche; raramente vi si trovano figure di persone, se si escludono alcune raffigurazioni di soggetto religioso dedicate appunto al Beato Botta inginocchiato dinanzi alla Vergine. Ma, a metà anni cinquanta, il ritratto di un postino, scioccante, di una pregnanza avvolgente, ci porta a metà strada fra la capacità pittorica di rappresentare l’espressività di un viso ed i caratteri delle personalità conterranee che incontriamo tutti i giorni!
Il varazzino Bozzano, nato in fronte al mare, giunge a dipingere marine e paesaggi marini nell’ultimo suo periodo, quasi che l’idea di infinito che suggeriscono la distesa del mare e la linea dell’orizzonte sia consono al tempo della riflessione, delle aspettative fondamentali, del commiato … e sono tanti i lavori su tale soggetto, tanti e vari, tali da delineare essi, forse, la definitiva e definita personalità dell’artista. Bozzano è insuperabile nella sua capacità di raffigurare il mare come una uniformità sfumata, una tavola densa, ma nello stesso tempo trasparente, o ora sono presenti colorazioni intense e grigiastre che possono ricordare certe impressioni paesaggistiche di Munch, oppure di Carrà, ora tinte tenui e trasparenti da acquerelli giapponesi, ora intensi azzurri striati, ora allusioni a movimenti di onde, ora paesaggi costieri dove, sempre, quelle sue linee forti tratteggiano il contesto con espressiva pregnanza, oppure fantastiche scene notturne con lampare…!
Le vedute marine di Bozzano evocano la percezione puramente visiva che proviamo quando osserviamo il nostro mare, evocano i colori o meglio, le impressioni di colore, che ci colpiscono se contempliamo attentamente la distesa marina, nello stesso tempo, del mare, trasmettono a noi un senso pittorico e plastico, ai limiti del senso della realtà, pur se per comprendere il mare visto da Bozzano non si può non tener conto di una sua significativa affermazione: “A Varazze le giornate sono distese d’afa e di sole. Il mare col cielo si toccano nello stesso colore!”
L’ultimo suo quadro: “Marina con navi da guerra” del 1998, non è un commiato, potrebbe di più sembrare una tappa, nella serie del soggetto marino, col suo segno quasi naif!
Le opere del maestro che abbiamo potuto osservare si trovano a Varazze, in via Roma 8, presso la sede della Fondazione; nello stesso stabile si può’ visitare la casa-museo dell’autore, custodita dal nipote.
La fondazione, attualmente presieduta da Cinzia Molinari, si propone la catalogazione e la conservazione dell’opera pittorica e ceramica del maestro, la catalogazione e la conservazione di un’altra collezione di ceramica italiana dal ‘600 al ‘900 e di una collezione libraria; suo scopo è inoltre la diffusione della conoscenza dell’artista e della sua opera e la promozione del suo riconoscimento.
Una menzione a parte merita anche il quartiere dove si trova via Roma e che, suggestivamente, appare come l’ambiente ideale dove Bozzano trascorse gli ultimi anni e operò; vi si trovano ville e palazzine “liberty”, una villa di epoca precedente; lo stabile che comprende la fondazione e la casa del maestro è dei primi anni cinquanta e riflette lo stile razionalista e può essere notata anche un’interessante palazzina degli anni 1960.
Lo spazio espositivo della fondazione è aperto al pubblico, sino a modifica dell’orario, al sabato, dalle 16,00 alle 18,30. (Giorgio Siri)
. “Bozzano e il Mare”, mostra nella Casa-Museo di Varazze: Fotogallery >>