Roma. Anagrafe delle api, strumento importante a sostegno dell’apicoltura

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Varazze, 19.01.2015.                                        Home page

Anagrafe delle api, strumento importante a sostegno dell’apicoltura

Roma 16 gennaio 2015. “La partenza dell’anagrafe delle api, che vede la collaborazione tra Ministeri della Salute e delle politiche agricole, è una notizia attesa da tanto tempo dal settore e che siamo riusciti finalmente a concretizzare. Un intervento ancora più importante in una stagione produttiva complicata come quella del 2014, con una produzione stimata intorno alle 12mila tonnellate. Attraverso l’anagrafe potremo rafforzare gli strumenti a sostegno del settore dell’apicoltura.” E’ quanto dichiara il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina.

Si tratta – ha poi concluso il Ministro – di una delle azioni del piano che abbiamo discusso con gli operatori della filiera, per sostenere e promuovere al meglio un comparto tradizionale come quello del miele italiano. Contiamo di rafforzare anche i controlli anticontraffazione a seguito della rilevante riduzione della produzione, così come vogliamo mettere in campo una promozione mirata delle qualità del nostro miele. Abbiamo un patrimonio straordinario con 1,2 milioni di alveari e solo la produzione di miele vale oltre 20 milioni di euro in Italia, ai quali dobbiamo aggiungere l’incremento produttivo che le api generano in agricoltura attraverso l’impollinazione“. (Fonte: www.politicheagricole.it)

Dalla Coldiretti: bene anagrafe api, dimezzato miele italiano.

Aumentato del 17% l’import di miele naturale dall’estero, mentre sono crollate del 26% le esportazioni.

L’anagrafe delle api italiane è una importante innovazione per garantire maggiore trasparenza attraverso la rintracciabilità in un settore dove quest’anno si registra il dimezzamento dei raccolti a causa dell’andamento climatico anomalo e delle malattie. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’avvio lunedì 19 gennaio dell’operatività dell’anagrafe delle api, con la possibilità, per gli apicoltori di registrarsi sul portale del Sistema informativo veterinario accessibile dal portale del ministero della Salute al quale potranno accedere operatori delle Asl, aziende e allevatori per registrare la attività, comunicare una nuova apertura, specificare la consistenza degli apiari e il numero di arnie o le movimentazioni per compravendite. La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e mille fiori è quasi dimezzata (-50 per cento) per effetto del clima ed è allarme per l’arrivo in Italia dell’insetto killer delle api, il coleottero Aethina tumida, che mangia il miele, il polline e, soprattutto la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l’alveare.

Al crollo dei raccolti nazionali ha fatto seguito l’aumento del 17 per cento delle importazioni dall’estero di miele naturale mentre le esportazioni sono crollate del 26 per cento le esportazioni, sulla base dei dati Istat relativi ai primi 9 mesi del 2014.

Il risultato – denuncia la Coldiretti – è che in Italia due barattoli di miele su tre venduti nei negozi e supermercati contengono in realtà miele straniero. A preoccupare è peraltro il fatto che più di 1/3 del miele importato proviene dall’Ungheria e quasi il 15 per cento dalla Cina ma anche da Romania, Argentina e Spagna dove sono permesse coltivazioni Ogm che possono contaminare il polline senza alcuna indicazione in etichetta. Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni Ogm è tuttavia riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. Per acquistare miele italiano è bene verificare sempre l’etichettatura.”

La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta – conclude la Coldiretti – deve riportare l’indicazione ‘miscela di mieli originari della CE’; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta ‘miscela di mieli non originari della CE’, mentre se si tratta di un mix va scritto ‘miscela di mieli originari e non originari della CE’.”  (Fonte: www.coldiretti.it)

Questo articolo è stato pubblicato il 19 Gen 2015 alle 23:33 ed è archiviato nelle categorie Ambiente, Attualità, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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