Varazze – Il recupero del retroporto varazzino è una priorità 

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
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Varazze, 12.01.2009.

Piazza XXIV Maggio e salita per stazione FS e Frazioni.PonentevarazzinoNews

Il recupero del
retroporto varazzino
è una priorità 

Le ultime previsioni del Signor Sindaco sul recupero urbano del retroporto, riportate da “Il Giornalino di Varazze e delle Frazioni” di questo mese, da pochi giorni disponibile nelle edicole e negozi convenzionati, ha fatto si che molti varazzini ci contattassero per avere notizie in merito all’accettazione o meno delle giuste richieste da noi avanzate, allo scopo di mitigare per quanto possibile disagi che si andrebbero ad aggiungere a quelli già  presenti e da tempo opportunamente segnalati.

Visto l’elevato numero di contatti, le molteplici ed articolate richieste di chiarimento, rispondiamo con questo post in modo da poter dare maggiori informazioni anche a quanti puntualmente seguono il nostro impegno, tramite la lettura delle pagini on line di questo sodalizio.

Diciamo subito che rispetto all’ultima news pubblicata e divulgata tramite mailing list, non ci sono novità  di particolare rilievo ed a noi note. Confermiamo quanto già  detto negli scorsi mesi: i responsabili della Giunta Comunale, anche in considerazione della ormai prossima scadenza elettorale, sono impegnati in un “tour de force” per completare l’iter burocratico da fare approvare ai competenti uffici della Regione Liguria.

La “drammatica” situazione dei tempi strettissimi, conseguenza dei contrasti verificatesi all’interno della stessa Giunta su questo necessario recupero urbano, ci allarma e preoccupa non poco. Decisioni su interventi urbanistici importanti e complessi, come è appunto quello da realizzare nel ponente varazzino, dovrebbero essere presi con la dovuta serenità , e non pressati da inderogabili scadenze.

Ripetiamo la posizione di Ponente Varazzino mai mutata nel tempo, per rispondere a quanti l’hanno chiesto, purtroppo non presa nella dovuta considerazione dagli Amministratori varazzini, cosa invece responsabilmente fatta dai tecnici e funzionari della Regione Liguria, come dimostrano le richieste e prescrizioni che hanno voluto allegate al verbale della Conferenza Servizi Referente tenutasi il 5 novembre scorso, che riportiamo a piè di post.

Siamo contenti delle ottimistiche previsioni di inizio lavori previsti tra alcuni mesi, perché questo vuol dire che finalmente i responsabili comunali hanno deciso di adottare provvedimenti mirati, idonei a risolvere le problematiche segnalate, evitando così di aumentare i disagi già  presenti in una zona di cruciale importanza per la percorribilità  veicolare e pedonale per l’intera città .

Ottimismo il nostro dovuto alla profonda convinzione che i responsabili della Regione Liguria non concederanno mai il loro vincolante consenso, se prima non saranno fornite valide risposte alle domande e prescrizioni evidenziate negli allegati al verbale della conferenza prima citata.

Con queste considerazioni pensiamo di aver risposto anche a quanti vorrebbero vederci più decisi e battaglieri, scendere per strada a gridare il dissenso giusto e pure all’occorrenza esagerato, per bloccare l’intervento “senza se e senza ma”, contrastare a tutto campo un recupero mal concepito e peggio gestito. Sono altri i nostri obiettivi e le aspettative della maggior parte dei varazzini. Continueremo a seguire l’iter burocratico della pratica fiduciosi e rispettosi dei ruoli e delle responsabilità .

Posizione di Ponente Varazzino sul recupero urbano del retroporto di Varazze:

Sì al recupero urbano del retroporto di Varazze, dei Cantieri Baglietto, dei vari siti industriali dismessi ed alla realizzazione di un campo sportivo moderno e conforme alle norme della FIGC.

Sì ad una riqualificazione che risolva pregressi problemi di viabilità , migliori la vivibilità , l’accoglienza turistica e rivitalizzi l’attività  commerciale nello storico vicolo interno, che porta in centro città .

Sì a Piazza XXIV Maggio riqualificata, inserita a pieno titolo nel circuito turistico e commerciale e ospitale ingresso in città  per chi giunge in treno o in auto.

Sì ad una ponderata e valutata edificabilità , che tenga conto dell’esistente e con essa si integri in armonia, senza penalizzare eccessivamente la zona residenziale retrostante e contenendo l’impatto paesaggistico e ambientale.

Riportiamo, come richiestoci da più concittadini, il sunto delle richieste fatte al Comune di Varazze dai responsabili regionali, che hanno recepito appieno le nostre segnalazioni di inadeguatezza del progetto presentato, che denota quanto poca attenzione sia stata riservata a tutta la pratica ed alle esigenze dei cittadini e della città , a dimostrazione che sono altre le aspettative di chi la gestisce.

Allegato n.1: Dipartimento Pianificazione Territoriale – Servizio Procedimenti Concertativi
 
A seguito dell’avvio della fase istruttoria con i competenti uffici regionali e tenuto conto di quanto riscontrato nella conferenza del 5.11 .u.s., si comunica quanto segue.

In primo luogo, si fa presente che si rende necessario acquisire i dati dimensionali già  richiesti in sede di conferenza di servizi referente e in particolare le volumetrie lorde degli interventi allo scopo di verificare i rapporti degli interventi in progetto con le disposizioni normative della LR. 38/1 998 e s.m. e i.

Dall’esame degli atti presentati, si rileva che il PUO contiene le elaborazioni previste dall’art. 50 della L.R. 36/1 997 e s.m. e i., tuttavia dall’esame di tali atti progettuali e normativi si evidenzia che sul progetto dovranno essere prodotti i seguenti approfondimenti ed integrazioni:

– Un aggiornamento dell’elaborato denominato “Allegato 3”, eliminando le incongruenze già  segnalate (v. tabella pag 7); detto documento dovrà  essere integrato da un quadro sinottico complessivo esteso a tutti comparti interessati, ove vengano riportati i dati e parametri di progetto relativi ai diversi compatti e le relative dotazioni di standard pubblici. Sଠrichiede inoltre un confronto tra le previsioni di variante al PUC e le interrelazioni con il SUI e il PUO del TI C e TI AI, esplicitando le varianti direttamente connesse dall’approvazione del PUO con gli ulteriori ambiti T1A ,T1B e T1E, costituenti parti integranti del distretto T1.

– Integrazione della documentazione sotto il profilo geologico, geomorfologico e idrogeologico nei termini indicati nel parere del Settore Assetto del Territorio con nota n INI 2008/13729 in da 5.06.2008 che si allega alla presente per farne parte integrante e sostanziale;

– La riconsiderazione dell’assetto viabilistico, aspetto peraltro già  affrontato nelle integrazioni illustrate nella conferenza del 5.11 u.s. per tale problematica vengono di seguito riportate a memoria di quanto informalmente richiesto negli incontri precedenti le considerazioni istruttorie.

Il PUC nella scheda relativa al distretto T1 evidenzia la necessità  di definire l’assetto infrastrutturale dell’ambito e in particolare dello svincolo viario di connessione tra l’Aurelia e la viabilità  dଠservizio oltreché di sistemare e razionalizzare i percorsi pedonali e creare ampie dotazioni di spazi pubblici e aree verdi.

Nel progetto in esame il problema viabilistico e infrastrutturale sia a livello complessivo del distretto T1 che del singoli sub-distretti non appare sufficientemente approfondito in quanto sia lo SUI che singoli progetti non sono fondati su uno schema viabilistico fortemente strutturato e gerarchizzato, come per altro richiesto dal PUC – tale da attenuare e risolvere organicamente il carico di traffico indotto dalle nuove destinazioni che verranno concentrarsi sulla viabilità  esistente (Aurelia e Aurelia bis) che costituiscono infatti gli assi portane della viabilità  del distretto T1, individuando anche ipotesi di miglioramento e razionalizzazione della viabilità  al contorno direttamente e indirettamente coinvolto dall’intervento di riqualificazione (es. viabilità  di accesso alla stazione ferroviaria sia carrabile che pedonale da ponente) in tal senso appaiono condivisibili anche alcune osservazioni dei Comitati di cittadini che richiedono una maggiore integrazione tra centro storico di Varazze e il nuovo assetto prefigurato dallo SUI per l’ambitpT1.

Ciò è particolarmente evidente nell’analisi delle connessioni del distretto TIC con l’Aurelia bis dove il progetto, a partire dall’incrocio con la viabilità  al porto, prevede – in un tratto di circa 300 ml la creazione di numerosi punti di ingresso e uscita oltre a parcheggi lungo la carreggiata (direzione ponente e levante) che come è facilmente intuibile rallenteranno la velocità  di scorrimento veicolare dell’Aurelia bis che perderà  l’attuale funzione di alleggerimento e scorrimento e acquisirà  definitivamente un carattere di viabilità  urbana. Analoghe considerazioni valgono per il distretto TIE dove solo a livello di SUI si ricava una generica quanto insufficiente indicazione viabilistica di connessione tra il parcheggio interrato e l’attuale Aurelia, tali carenze di connessione si riscontrano anche nel raccordo con il vicino ambito T1-A1.

Inoltre, il lato nord del lotto TIC sul quale gravano la viabilità  e i parcheggi appare fortemente penalizzato sotto il profilo architettonico assumendo un carattere di retro sostanzialmente non progettato dove il tracciato dell’Aurelia bis non è considerato quale asse viabilistico da valorizzare nell’ambito dello s.u.a. ma come mero elemento distributivo-funzionale.

In tal senso può essere opportuno considerare la creazione di una circuitazione veicolare di servizio interna ai singoli comparii allo scopo di concentrare e ridurre al minimo i punti di interferenza con la viabilità  esistente.

Peraltro i parcheggi pubblici pur risultando dimensionalmente conformi con la dotazioni richieste dal DM 1444/1968, appaiono poco funzionali con un eccesso di spazi di manovra rispetto agli stalli di stazionamento per cui parrebbe opportuno un approfondimento progettuale volto a razionalizzarne e migliorarne la funzionalità  complessiva.

Per quanto attiene le percorrenze pedonali, pur condividendo la presenza dell’ampio percorso pedonale previsto nel progetto nell’ambita T1C, si deve notare che tale percorso (che assorbe gran parte delle dotazioni di standard urbanistici connessi all’intervento), appare nel complesso difficilmente fruibile per altre funzioni che non siano di pura percorrenza pedonale e di sosta. Sembrerebbe quindi opportuna una riconsiderazione ditale percorso che possa consentire di ricavare spazi più definiti sia funzionalmente che dimensionalmente allo scopo di ricavare spazi di sosta e superfici da destinare a spettacoli o attività  ludiche diverse, possibilmente ricavando anche una maggiore quantità  di aree verdi in piena terra.

2. T1.C deve éssere dimostrata la rispondenza alla prescrizione della norma di attuazione del PRG che prescrive quanto segue “dovrà  comunque essere assicurato il mantenimento di un area non costruita a verde, aggiuntiva rispetto alla quota di standard pertinente all’edificazione realizzata, corrispondente ad almeno il 30% della superficie totale del subdistretto;

Il sub-distretto T1E:

Nell’ambito delle valutazioni complessiva si evidenzia che la soluzione proposta – qualora confermata nelle successive fasi progettuali – rispetta a prescrizione del PUC vigente ove si richiede una complessiva previsione di ristrutturazione urbanistica della parte cantieristica e la creazione di nuovi spazi a destinazione pubblica ma si introducono anche nuove destinazioni urbanistiche che incrementano i pesi insediativi sotto il profilo residenziale e turistico-ricettivo ponendo interrogativi sulla compatibilità  con le vicine funzioni produttive e l’assetto infrastrutturale esistente.

Allegato n. 2: Dipartimento Ambiente – Settore Assetto del Territorio

P.U.O. in variante al P.U.C. per riqualificazione e recupero urbano delle zone T1.C e T1.A1. Comune di Varazze (SV)

Aspetti tecnici

1) Considerazioni generali.

La relazione tecnico illustrativa (datata novembre 2005) fornisce una generale caratterizzazione geografica della zona interessata dal PU0. in oggetto; il piano comprende un’area ad occidente (distretto T1.A1), dove oggi è localizzato un campo sportivo e dove è previsto un nuovo assetto dello stesso con sopraelevazione e realizzazione di parcheggi, attività  commerciali e di interesse comune, cd un’area a levante (distretto T1.C), dove oggi sono presenti capannoni inutilizzati e dove è prevista una notevole concentrazione di nuovi edifici residenziali.

Viene dato un generico inquadramento geologico, geomorfologico ed idrogeologico dell’intero areale ed inoltre vengono descritti i risultati di n.5 indagini geognostiche (prove penetrometriche dinamiche) eseguite in loco, al fine di verificare più direttamente ed almeno a grandi linee la natura e la stratigrafia dei terreni presenti.

Nella relazione tecnica vengono altresଠelencate le principali problematiche che si potranno presentare nella fase di realizzazione del progetto e conseguentemente, non avendo eseguito altre analisi puntuali di maggior dettaglio, viene esplicitata una serie di indagini, e sondaggi che si dovranno realizzare per la progettazione esecutiva delle previste opere.

In fine, a pag. n. 7 della relazione, sono riportati gli stralci cartografici dei principali elaborati grafici del Piano di Bacino pertinente.

Nella documentazione pervenuta è presente anche uno specifico fascicolo riguardante lo “Studio di Sostenibilità  Ambientale” (datato novembre 2007), nel quale tra l’altro al paragrafo n. 4.0 viene trattata la compatibilità  ambientale del previsto insediamento in relazione al comparto suolo e sottosuolo.

2) Valutazioni generali

E’ necessario premettere subito che le opere di riqualificazione e recupero urbano del P.U.0. in oggetto sono di non indifferente “impatto” geologico, idrogeologico e geotecnico, infatti specialmente per il distretto T1.C, sono programmati notevoli volumi di scavo.

Approssimativamente per il suddetto distretto è previsto uno scavo unico e continuo (due piani interrati per la realizzazione di parcheggi) che si sviluppa con un’altezza di circa 6 mt. sotto il p.c., lunghezza trasversale alla linea di costa di circa 220 mt., e larghezza molto variabile, che complessivamente raggiunge e supera i 43.000 mc. complessi, in altre parole, viene realizzata una barriera sotterranea parallela al mare che dista da esso circa dai 69 ai 7O metri.

Da un primo esame degli atti la relazione tecnico – illustrativa, pur valutandola nella presente fase del P.U.O. in variante al PUC, pare essere francamente il risultato di uno studio di stretta fattibilità , quindi uno studio molto incompleto e mancante delle sufficienti caratterizzazioni tecniche, specialmente in considerazione del citato e descritto forte “impatto” che il pano ha sul territorio.

Seconda considerazione da evidenziare la mancanza di uno studio, seppure di massima, relativo alla caratterizzazione fisica della falda idrica che le locali conoscenze, nonché i risultati delle indagine penetro metriche, indicano presente; la realizzazione della sopraindicata barriera sotterranea costituisce una vera e propria diga ai deflessi della falda ed anche all’andamento del cuneo salino (in considerazione dell’estrema vicinanza del mare).

Come è noto, se il normale scorrimento della falda è impedito ne deriva che il livello piezometrico tende ad innalzarsi e, in considerazione del buon grado dଠpermeabilità  dei terreni presenti, potrebbero verificarsi a monte fenomeni di risalite  idriche con eventi di ristagni ed allagamenti periodici.

Tutto ciò è necessario studiarlo e valutarlo subito: nel paragrafo 4. 1. 2 “˜acque sotterranee’ dello studio di sostenibilità  ambientale (datato novembre 2007), allegato alla documentazione pervenuta, sono presenti solo cenni relativi a questa problematica cosଠimportante; sଠritiene pertanto che anche da questo punto di vista siano necessarie opportune indagini integrative.

Analoga valutazione di insufficienza conoscitiva può essere esplicitata sulla scarsa caratterizzazione geotecnica e geomeccanica dei terreni presenti, sottoposti a notevoli modificazioni sia nell’ambito del distretto T1.A1 che T1.C.

Con riferimento alle indicazioni del competente Piano di Bacino stralcio del T. Sanda “” Ambito n. 19, approvato con D.C.P. n. 47 del 25/11/2003 e sue modificazioni, la zona interessata dal P.U.O. in oggetto è localizzata in area classificata a suscettività  bassa o molto bassa e non interessata direttamente da fasce inondabili; poco a levante del distretto T1.C è presente il Rio Rianello con alcune problematiche ti tipo idraulico per le quali il P. dଠB. prevede due interventi di difesa spondale, mentre il distretto T1.A1 interessato dalla presenza del Rio Cucco, in parte tombinato, che è uno dei corsi d’acqua non investigati dal citato P. di B. stralcio.

Per tale motivo, è stata allegata agli atti pervenuti una specifica relazione idraulica finalizzata all’effettuazione delle necessarie verifiche e valutazioni idrauliche ed all’esecuzione del progetto della nuova tombinatura del Rio medesimo: per tali puntuali verifiche si rimanda al parere dell’Ufficio provinciale che dovrà  esprimere specifico parere di competenza nell’ambito delle fasi istruttorio-procedurali della Conferenza di Servizi.

3) Determinazioni finali e prescrizioni.

Per quanto fin qui esplicitato, si ritiene che complessivamente la documentazione tecnica esaminata non sia sufficiente per l’espressione del  parere di competenza e che sia necessario quindi richiedere opportune indagini integrative.

Per il proseguimento dell’attuale fase istruttoria dello strumento attuativo in oggetto, cioè ancora prima della fase di progettazione esecutiva delle previste opere. si prescrivono le sottoindicate integrazioni tecniche:

– esecuzione di un numero sufficiente di sondaggi geognostici a rotazione con prelievo di campioni anche indisturbati i sondaggi dovranno essere spinti ad una profondità  superiore a quella prevista dalla quota fondo scavo;
– esecuzione nell’ambito delle perforazioni di prove SPT per tutta la porzione di foro in attraversamento delle coperture sciolte (con sufficiente cadenza nell’approfondimento);
– analisi e prove di laboratorio sui campioni indisturbati per la definizione delle principali caratteristiche geotecniche e geomeccaniche;
– prove di permeabilità  in foro di sondaggio;
– studio delle caratteristiche della falda idrica presente – peculiarità  dei parametri fisici della falda. consistenza della stessa valutazione di massima delle variazioni piezometriche, influenze con il cuneo salino e soprattutto con la “barriera sotterranea” che si realizzerà  con le previste opere.

I sondaggi e le prove suindicate dovranno essere eseguite in numero contenuto ma sufficiente per raggiungere un’adeguata caratterizzazione dell’intera area oggetto del presente P.U.O.; ulteriori analisi di completamento, approfondimento e/o di verifica potranno essere effettuate prima della fase esecutiva degli interventi.

Il direttivo.

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Questo articolo è stato pubblicato il 12 Gen 2009 alle 20:19 ed è archiviato nelle categorie - Recupero del Retroporto, A)-TEMI IN DISCUSSIONE, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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