Genova chiama Taranto. Legambiente parla di acciaio e dell’Ilva a Palazzo Tursi

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Varazze, 25.10.2012.                                 Home page

Genova chiama Taranto. Legambiente parla di acciaio e dell’Ilva a Palazzo Tursi

Palazzo Tursi ambiente e lavoro siedono allo stesso tavolo. L’appuntamento è per venerdì 26 ottobre alle ore 17.00 nel Salone di rappresentanza di Palazzo Tursi in Via Garibaldi a Genova: “Genova chiama Taranto: il caso acciaio. Ambiente e lavoro sono la stessa cosa” è il convegno nazionale che Legambiente Liguria lancia da Genova guardando a Taranto, mettendo al centro gli elementi che uniscono città così lontane eppure così collegate fra loro da un modello di sviluppo insostenibile.

L’Ilva, con le sue politiche industriali che hanno spesso messo in contrapposizione la necessità di un’occupazione con il diritto ad un ambiente salubre e alla tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini. Ma anche il ruolo degli enti locali, delle politiche pubbliche che hanno il dovere di garantire che l’attività economica non si svolga a spese dei territori e delle comunità che li abitano.

Genova ricorda ancora le lenzuola bianche appese alle finestre e ai balconi di Cornigliano e le battaglie condotte insieme al Comitato dei Cittadini per arrestare quella produzione a caldo che aumentava i livelli di inquinamento, che superavano incredibilmente i limiti di legge. Le relazioni tecniche dimostravano che la causa principale di tali emissioni fossero le locali acciaierie. Oggi, Taranto, sembra ripercorrere lo stesso dramma. Come se la storia non fosse passata.

“Il senso di questo incontro” spiega Santo Grammatico, presidente regionale di Legambiente Liguria “sta nel conflitto tra salute, lavoro ed ambiente che si è riaperto drammaticamente questa estate a Taranto, dimostrando l’arretratezza di un sistema industriale che in questi decenni non ha saputo sfruttare le migliori tecnologie disponibili, e agendo in modo ricattatorio nei confronti di operai e cittadini, come se le istanze ambientaliste si potessero ridimensionare ad un ritorno all’età della pietra”.

“Oggi la questione è ben diversa” ribadisce Stefano Sarti, vicepresidente di Legambiente Liguria che nei primi anni 2000 aveva seguito l’accordo di programma per Cornigliano, “oggi attraverso le nuove tecnologie e la produzione di autorizzazioni integrate ambientali rigorose, che considerino il rispetto della salute dei cittadini una priorità, è possibile garantire una crescita sostenibile degli apparati produttivi ed uno sviluppo economico della collettività. L’esperienza genovese ha dimostrato” continua Sarti “che si può tenere assieme ambiente e lavoro, seppur con ambiguità, presenti nell’ accordo di programma del 2005 che ha portato alla chiusura delle lavorazioni a caldo. In particolar modo aver dato alla famiglia Riva una concessione di 90 anni per la stragrande maggioranza delle aree, che sono pregiate e fondamentali per la logistica e le connesse attività manifatturiera, è un punto che secondo noi va rivisto a beneficio degli interessi della città”.

Al convegno, parteciperanno tra gli altri  Stefano Bernini, vicesindaco di Genova; Sandro Biasotti, senatore della Repubblica; Stefano Sarti, vicepresidente di Legambiente Liguria; Federico Pezzoli, della RSU Ilva Cornigliano e concluderà Stefano Ciafani, Vicepresidente nazionale Legambiente.

Questo articolo è stato pubblicato il 25 Ott 2012 alle 22:39 ed è archiviato nelle categorie Attualità, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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