Il WWF chiede maggiore attenzione per i corsi d’acqua

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Varazze, 14.10.2008.

sansobbia-fotogeocitiescom-canoapics.jpgPonentevarazzinoNews

Il WWF chiede maggiore attenzione
per i corsi d’acqua

Il Fondo Mondiale per la Natura (WWF Italia) ci ha inviato un comunicato stampa con il quale chiede maggiore attenzione per fiumi e torrenti, ma anche per flora e fauna che li popolano. Lo divulghiamo nella speranza che quanti interessati, tenuti a legiferare e sorvegliare ne tengano conto, evitando il perdurare di comportamenti poco rispettosi dell’ambiente che ci ospita e che dovremmo conservare, cercando di migliorare per quanti verranno dopo di noi.

COMUNICATO STAMPA

Savona,  14 Ottobre 2008

WWF: GLI INTERVENTI NEI FIUMI E TORRENTI VANNO ESEGUITI NEL PIENO RISPETTO DELLE NORMATIVE CHE TUTELANO LE SPECIE VEGETALI E ANIMALI CHE LI OSPITANO.

Negli ultimi cinquanta anni, in Italia la maggior parte dei fiumi è stata oggetto di un’aggressione da parte dell’uomo che ne ha modificato radicalmente assetti e dinamiche.

I corsi d’acqua sono stati considerati ““ e in molti casi trasformati ““ in canali ignorando che si tratta di ecosistemi naturali regolati non solo dalle leggi dell’idraulica. La biodiversità  di questi ambienti si è drasticamente ridotta e con essa la funzionalità  ecologica che li caratterizza. E’ prevalso e prevale tuttora un approccio esclusivamente idraulico, retaggio di politiche ottocentesche rispetto la necessità  di un’impostazione interdisciplinare che tenga in egual conto aspetti geomorfologici, idrologici, ecologici.

Ci si è, cosà¬, adoperati a “canalizzare” i fiumi con l’idea di poter contenere le acque in alvei sempre più stretti e regolati e consentire un rapido deflusso delle acque verso valle nei periodi di piena. Grazie anche ad una sempre più spinta “impermeabilizzazione” e alla perdita di capacità  di ritenzione del territorio, l’acqua meteorica raggiunge sempre più velocemente i corsi d’acqua principali che raggiungono altrettanto velocemente colmi di piena pericolosi.

Se a questo si aggiunge l’escavazione selvaggia che si è avuta fino agli anni ’70 (poi giustamente regolamentata), gli sbarramenti trasversali, la riduzione delle aree di esondazione naturale, la distruzione degli ambienti ripariali, l’inquinamento delle acque, ci si rende conto della necessità  urgente di rafforzare una politica di governo unitaria, integrata ed interdisciplinare basata sui bacini idrografici.

Il WWF ritiene fondamentale promuovere la tutela e gestione dei bacini idrografici attraverso il ripristino degli equilibri idrogeologici ed ambientali. E’ indispensabile favorire un approccio ecologico basato sulla rinaturazione degli ecosistemi che rientra nella necessità  di favorire un governo delle acque integrato, basato sul bacino idrografico e sui principi di prevenzione, precauzione e solidarietà .

Molti dei tratti e dei torrenti presenti sul territorio sono oggetto di salvaguardia e di tutela da normative ambientali vigenti regionali, nazionali e comunitarie. Basti pensare al Piano Provinciale savonese delle Aree Protette e dei Sistemi Ambientali che individua  diverse aree fluviali come ad esempio il Sansobbia ricadente nei comuni di Albissola Marina ed Albisola Superiore come aree protette provinciali. Molti altri ricadono in Siti di interesse Comunitario o in aree sottoposte a vincolo paesaggistico-ambientale.

Le aree fluviali rappresentano zone importanti per l’avifauna migratrice e svernante, con numerose specie acquatiche anche rare o vulnerabili a livello europeo, che qui trovano un ambiente idoneo alla sosta e allo svernamento e dove sono presenti numerose specie di anfibi e rettili tutelate. Quindi per la loro rilevanza naturalistico-culturale e turistico sono da considerarsi per le loro caratteristiche di pregio ambientale meritevoli di tutela, salvaguardia e valorizzazione .

Alla luce di quanto espresso il WWF chiede che gli interventi nei fiumi siano autorizzati a norma di legge e non vadano a danneggiare gli habitat vulnerabili e le specie vegetali ed animali  presenti, nel rispetto delle indicazioni dei rispettivi Piani di Bacino e Carte Ittiche provinciali.

WWF Sezione Liguria – Contatto: Il Presidente Sezione Regionale – Piombo Marco

Il direttivo.

Questo articolo è stato pubblicato il 14 Ott 2008 alle 14:49 ed è archiviato nelle categorie Ambiente, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

Un commento

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Da “Il Secolo XIX” del 14.10.2008 – Sansobbia invaso dagli alberi: rischio alluvione allarme ad albissola

Albissola. La piena autunnale non è ancora arrivata e, proprio per questo, gli abitanti delle due Albisole guardano con qualche timore al greto del torrente Sansobbia. L’alveo è invaso da arbusti e canneti che provocherebbero problemi al deflusso dell’acqua in caso di piena. L’allarme è stato lanciato dal consigliere di opposizione di Albissola Marina, Luigi Silvestro, che ha chiesto a tutti gli enti preposti di programmare un piano di interventi. Per quanto riguarda il centro urbano albissolese, Silvestro ha anche sollecitato una ricognizione di tutti i tombini e degli scoli per evitare il rischio che eventuali ostruzioni non ne permettano il funzionamento.

Il comune di Albissola Marina ha già stanziato ventimila euro per la pulizia della propria sponda: «Non appena arriveranno i nuovi fondi partiranno i lavori – spiega l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Gradella -, purtroppo abbiamo avuto dei ritardi poiché, con le inchieste in corso sull’edilizia, non sono ancora entrati tutti gli oneri di urbanizzazione attesi. Ma il problema maggiore è che ogni anno interveniamo su un tratto di alveo, mentre dovrebbe essere la Provincia a coordinare i lavori. È assurdo che ad Albissola Marina dobbiamo ripulire tutto ciò che il torrente porta a valle solo perché abbiamo 700 metri di sponda. Purtroppo i singoli comuni possono fare solo interventi parziali, mentre servirebbero interventi coordinati e più radicali».

Un esempio lampante è rappresentato dal tagli dei canneti: si arrivano a spendere ventimila euro per eliminare i canneti che ricrescono due mesi dopo. «Inoltre – aggiunge Gradella -, oltre a pagarci l’intervento, dobbiamo anche chiedere tutte le autorizzazioni per quanto riguarda la tutela dei nidi, della flora e della fauna, e per il trattamento dei rifiuti che derivano dal tagli degli arbusti».

Anche ad Albisola Superiore è atteso un intervento di messa in sicurezza della sponda di competenza, che peraltro è anche quella di lunghezza maggiore, poiché il territorio di Albisola Superiore si estende più a monte rispetto a quello di Marina. G. V.

15 Ott 2008 alle 22:18

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