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12 Settembre 2008

I tagli alla scuola pubblica finiscono in Consiglio Comunale a Varazze

Filed under: Attualità,NEWS DA VARAZZE — Comitato Ponente Varazzino @ 07:18

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PonentevarazzinoNews

I tagli alla scuola pubblica finiscono
in Consiglio Comunale a Varazze

Riceviamo dall’Assessore all’Ambiente Dr. Giulio Alluto e pubblichiamo la notizia dell’iniziativa intrapresa, che mira ad ottenere la solidarietà  del Consiglio Comunale di Varazze alla protesta contro i tagli nella scuola pubblica, che già  ha visto protestare alunni, genitori e insegnanti, come abbiamo riferito nel post “Varazze – Lamentele per i tagli nelle scuole“.

“Il sottoscritto in data odierna ha proposto un ordine del giorno per il prossimo Consiglio Comunale di Varazze di cui allego il testo. Sono convinto che oltre ai sindacati, gli insegnanti ed i genitori anche I COMUNI DEVONO PROTESTARE  CONTRO I TAGLI ALLA SCUOLA PUBBLICA poiché a breve GLI EFFETTI NEGATIVI SARANNO VISIBILI SUL TERRITORIO (CHIUSURA DI PLESSI SCOLASTICI, RIDUZIONE INSEGNANTI E QUALITA’ DELLA PROPOSTA FORMATIVA, RIDUZIONE DEL TEMPO SCUOLA,ECC.)

I cittadini devono sapere bene da dove vengono i tagli e chi è il responsabile! Il pericolo della chiusura della scuola  primaria in frazione Pero, con il Ministro Gelmini, sarà  potenziato!. I cittadini devono sapere la verità !

Assessore Comune di Varazze . Giulio Alluto.

Allegato: proposta ordine del giorno

ORDINE DEL GIORNO CONTRO I TAGLI AGLI ORGANICI DELLA SCUOLA  e CONTRO LA “RIFORMA SCOLASTICA” PROPOSTA DAL MINISTRO GELMINI

Il Consiglio Comunale di Varazze esprime dissenso riguardo i provvedimenti legislativi emanati dal Ministero dell’Istruzione  che ““ intervenendo su curricoli, tempo scuola, aumento degli alunni per classe, riduzione delle sedi scolastiche – puntano a falcidiare gli organici, operando un vero e proprio stravolgimento in negativo del nostro sistema scolastico.

Attraverso la cancellazione di un collaudato ed efficiente modello organizzativo, viene inferto per mere esigenze di bilancio un duro colpo alla scuola primaria, nonostante il prestigio che le è riconosciuto anche in ambito internazionale.

Vogliamo ricordare al Ministro che la riforma della scuola elementare non era motivata da politiche occupazionali ma rispondeva alle esigenze di adeguare l’intervento di questa scuola ai nuovi bisogni formativi indotti da una realtà  sociale in profonda trasformazione e di potenziare la formazione di base quale condizione per i successivi apprendimenti.

Un’innovazione nata dal basso e sviluppatasi sulle migliori esperienze pedagogiche largamente sperimentate. L’unica riforma, nella storia di questo Paese, che ha superato positivamente una doppia verifica del Parlamento (1996) e della Corte dei Conti.

Ma gli effetti saranno comunque pesanti per tutti gli ordini e gradi di scuola, chiamati a dare il proprio “contributo” ad una manovra che ridurrà  di 87.000 unità  gli insegnanti e di circa 45.000 il personale ATA, vanificando le attese di migliaia di lavoratori precari.

Il direttivo.

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