Varazze – Precisazioni di R.N. Rifiuti Zero Liguria sul trattamento dei rifiuti urbani

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Varazze, 7.07.2008.                                  Home page

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Precisazioni di R.N. Rifiuti Zero Liguria sul trattamento dei rifiuti urbani

L’interesse sul tema della gestione dei rifiuti, portato in evidenza sulle nostre pagine online dopo la riunione tenuta presso la nostra sede il 5 giugno 2008, con la presenza degli Assessori all’Ambiente di Regione Liguria, Provincia di Savona, Comune di Varazze, Verdi Liguria e Rete Nazionale Rifiuti Zero non accenna a scemare, anzi si moltiplicano interventi, richieste di informazione e di poter partecipare alla discussione che, in verità , diventa sempre più particolareggiata ed intrigante.

Tante le domande che ci pervengono a conferma della necessità  di sviluppare l’argomento, che merita di essere divulgato e pubblicizzato con ogni mezzo disponibile, come da tempo andiamo ripetendo. Riportiamo in sintesi alcune delle più ricorrenti domande pervenuteci:

  • in quale cassonetto devo mettere questo MPC (Materiale Post Consumo, come ho letto che definite i miei rifiuti), non ho idee chiare e fatico a decidere, non potrebbero stampare sulle confezioni un marchietto inequivocabile;
  • è vero che l’etichetta delle bottiglie in plastica deve essere tolta prima di schiacciarla e deporla nell’apposito contenitore;
  • l’olio di frittura, che ho sentito dire di non buttare nello scarico del lavandino, dove lo porto;
  • ho letto che i contenitori di plastica devono essere schiacciati, però avendo male alle mani non riesco, come mi devo comportare;
  • cosa significa raccolta differenziata spinta;
  • chi paga le spese per la bonifica delle discariche una volta chiuse;
  • se la torcia al plasma risolve i problemi derivanti dalle polveri sottili, perché non le usiamo su larga scala e smettiamo di parlare di raccolta differenziata, che costa molto e crea problemi a noi che lavoriamo e non abbiamo tempo da perdere con tutte queste cernite e contenitori;
  • come funziona la raccolta differenziata porta a porta, costa di più o di meno a noi utenti;
  • perché Varazze non fa la raccolta porta a porta;
  • per contenere la produzione di rifiuti occorre attuare la tariffa a peso, paghi a secondo di quello che conferisci.

Per quanto possibile cercheremo di rispondere a tutte le domande che ci pervengono, singolarmente o in forma collettiva, con opportuni news e citazioni di personalità  competenti nelle varie tematiche, che abbiamo intenzione di approfondiremo nell’incontro del 4 settembre p.v. con i tecnici delle Istituzioni, delle Associazioni Ambientaliste ed Aziende del settore.

Riportiamo una nota pervenutaci dalla delegata ligure di Rete Nazionale Rifiuti Zero, Signora Stramigioli, che si riferisce al post “Trattare bene i nostri rifiuti conviene“ ed in particolare dell’articolo riportato – Il pattume? Trattiamolo bene – “diossina e termovalorizzatori ci sono precise regole da rispettare.” Tratto da “Consumatori di CoopItalia“:

“Leggo il testo allegato e non posso che ritenerlo “un poco” di parte. Alcune considerazioni che ne mettono in dubbio la “scientificità “:

1) se bruciamo rifiuti tal quali, urbano misto, per intenderci, non possiamo essere certi che non ci siano sostanze pericolose, tra l’altro non esiste un impianto capace di filtrare le nanoparticelle; (ndr ci è giunta notizia della sperimentazione, in atto alla Provincia di Livorno, di un apparecchio capace di abbattere e recuperare le polveri fini, senza nessuna dispersione nell’ambiente. E se fosse come per il famoso uovo di Colombo? Ci documenteremo e ne riparleremo al più presto.)

2) per quanto concerne le diossine, lo ha detto l’esperto, sono sostanze persistenti, perciò si accumulano, non è significativo solo il dato di quantità  in emissione per tonnellata di trattato, ma anche il dato di accumulo; si tratta, inoltre, di considerare che gli impianti cosiddetti di ultima generazione, che potrebbero avere filtri migliori, sono anche impianti grandi, perciò trattano molto materiale ….;

3) se si fa riferimento a CDR bruciato in impianti non dedicati, il problema sta proprio nei controlli e nel fatto che rischiamo di perdere di vista la filiera: in un Paese come il nostro appare piuttosto rischioso! Da non trascurare la qualità  dei filtri;

4) mi permetto di far osservare che la prima richiesta da fare alla PP.AA. consiste nella RACCOLTA DIFFERENZIATA secondo il modello Priula (pianificazione omogenea di servizio abolizione dell’indifferenziato – piattaforme di selezione) che è in costante miglioramento dei risultati; (ndr parleremo del “modello Priula” in un prossimo post.)

Il piano di Savona non prevede nulla del genere, infatti è stato dimensionato per una raccolta pari al 50% max dei rifiuti. Con successiva ineluttabile combustione del CDR ottenuto da trattamento.

Il ruolo di un comitato come il vostro, che voglia mettere a confronto le tesi contrapposte, non è davvero facile.

Personalmente sono arrivata alla conclusione che non si può arrivare a “decisionismi di maniera” prima di aver fatto tutto il possibile per organizzare la filiera industriale della RD e del successivo riciclo. Ciò parallelamente ad azioni per incrementare la responsabilità  del cittadino-utente ed acquirente, promuovendo azioni di riduzione alla fonte (magari più incisive del semplice compostaggio domestico)

Evitare la combustione è possibile, basta uscire dalla logica di gestione proposta da due cordate di esperti e amministratori: quella che fa riferimento ad un grosso impianto di incenerimento e quella che preferisce il ciclo integrato, cioè azioni di RD seguite da trattamento meccanico biologico per produrre CDR da bruciare o gasificare ecc.

Va notato che l’ing. Natta parla anche di trattato stabilizzato (lo stesso CDR) che può essere successivamente selezionato o utilizzato per ottenere biogas (per farlo lo si riumidifica in apposito impianto). Anche questo è un percorso per complicare cose semplici. L’unico scopo è quello di evitare lo sforzo di organizzare RD capaci di raggiungere quantità  superiori al 80% con separazione dell’umido dal secco.

Con raccolte di qualità  e con alte percentuali, il rifiuto può essere selezionato su piattaforme ottenendo la quasi totalità  di avvio a riciclo delle plastiche: e senza plastiche bruciare non ha più senso!

Forse il prossimo passo da compiere, come cittadini, è quello di approfondire i modelli di raccolta. Proprio nell’ambito della raccolta è il vero ritardo, proprio lଠnon si è fatto nulla e lଠsta la colpa di chi, per preconcetto, crede che non si possa superare il 40-45%.

TRATTARE BENE I NOSTRI RIFIUTI E’ SMETTERE DI CONSIDERARLI TALI E TORNARE AD UNA GESTIONE CONTROLLATA DEL CICLO COME CI INSEGNA LA NATURA: si può!!!!!!!

Concludo ringraziandovi ancora per aver avviato questo interessante confronto.

Anna Stramigioli (Rete Rifiuti Zero – Liguria)”

Ringraziamo la Signora Stramigioli per il contributo che regolarmente fornisce alla nostra azione che, grazie all’interesse riscosso, ci ripaga del notevole impegno personale profuso dal direttivo e dalla segreteria, nel coordinare e seguire la discussione avviata su un tema di grande attualità , e soprattutto che merita l’attenzione di tutti.

Questo articolo è stato pubblicato il 08 Lug 2008 alle 17:14 ed è archiviato nelle categorie - Rifiuti: gestione e trattamento, Ambiente, Attualità, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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