Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”

Varazze, 8 agosto 2011.                                                 Home page

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Raduno Alpino sul Monte Beigua e 30° anniversario del monumento ai caduti

Domenica 7 agosto, nonostante la “nebbia agli irti colli” si è svolta la tradizionale adunata degli alpini sul monte Beigua. Il tempo non ha certo aiutato, ma, come si sa, “gli alpini non hanno paura” e si sono presentati con orgoglio a questo annuale appuntamento, anche per ricordare il 30° anniversario dalla costruzione del monumento ai caduti eretto nel 1981.

Dopo l’alzabandiera e l‘onore ai caduti reso dal gruppo di Varazze, di Celle Ligure, Albissola, Arenzano e da quelli piemontesi e lombardi, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, la cerimonia è proseguita nella chiesa di N.S. Regina della Pace, con la santa messa officiata da Padre Adriano dei carmelitani scalzi dell’eremo del deserto, presenti il vice presidente nazionale A.N.A. Luigi Bertino, che ha portato i saluti del presidente Corrado Perona, il presidente della sezione A.N.A. di Savona Gianmario Gervasoni, il capogruppo di Varazze Marenco e due reduci: Antonio Parodi classe 1914 e Leonardo Sassetti classe 1922.

La funzione religiosa si è conclusa con la preghiera dell’alpino recitata dal capogruppo di Varazze, con una breve allocuzione del vice presidente nazionale Bertino che, dopo aver ringraziato i presenti, ha reso omaggio agli alpini “andati avanti”, ha ricordato brevemente la figura di Fra Gioacchino, anch’egli combattente della I guerra mondiale, che tanto si è prodigato per la piccola chiesa eretta sul Monte Beigua e dedicata alla Madonna.

Purtroppo le nuvole e la nebbia non hanno allentato la presa, ma nonostante ciò, un nutrito gruppo di alpini con consorti e amici, presente anche il sindaco di Varazze Prof. Giovanni Delfino che, ancora una volta, ha dimostrato di essere un grande amico degli Alpini, hanno preso parte alla tavolata allestita dal locale Gruppo, gustando così un favoloso “rancio alpino”, con ottime portate e squisito dolce finale.

Il pomeriggio è trascorso piacevolmente accompagnato dagli immancabili canti alpini che, come sempre accade in queste occasioni, anno dopo anno cementano vecchie amicizie e ne fanno nascere nuove, all’insegna dello spirito che i “veci” hanno saggiamente lasciato in eredità ai “bocia”.

“Peccato che il tempo non sia stato clemente, ma d’altronde i nostri nonni sull’Ortigara e i nostri padri sul Don hanno sicuramente patito ben altro”, ci ha detto un simpatico e barbuto Alpino.

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