Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni”
Varazze, 28.11.2010. Home page
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Un battistero che … Brilla in S. Ambrogio
Parrocchia di S. Ambrogio: restaurato il gruppo scultoreo di Antonio Brilla raffigurante il battesimo di Gesù al Giordano.
Questo il gioco di parole che farà da filo conduttore domenica 5 dicembre alle ore 21 quando, nella Parrocchia di S. Ambrogio verrà presentato il battistero recentemente restaurato. Il circolo Culturale Kairos- ANSPI curerà la serata d’intesa con il Comune di Varazze, la Diocesi di Savona-Noli, la Parrocchia di S. Ambrogio e la Fondazione de Mari. Dopo i saluti delle autorità, compreso quello di S.E. Mons. Vittorio Lupi, interverranno i soprintendenti Cristina Pastor (Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria) e Massimo Bartoletti (Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per la Liguria), la restauratrice Francesca Olcese e la Madre Generale dell’Istituto Figlie di Maria Vergine Immacolata, Istituto fondato dalla varazzina M. Teresa Vallerga, che fu battezzata proprio nella cappella oggetto del restauro. Gli interventi più tecnici dei funzionari della soprintendenza lasceranno così spazio alla mano di chi ha fisicamente operato con un particolare entusiasmo dovuto a scherzi generazionali e alla testimonianza di chi saprà indicarci i frutti spirituali del battesimo integralmente vissuto.
La cappella del battistero è la prima a destra della chiesa collegiata e il suo restauro completa quello delle altre opere presenti nella navata, quali il crocifisso ligneo del XIV sec. e il polittico del Barbagelata. Un restauro non estemporaneo dunque, ma sapientemente inserito in un progetto di recupero ben più vasto. Oggetto dell’intervento è stato il gruppo scultoreo di Antonio Brilla raffigurante il battesimo di Gesù al Giordano. Nello specifico San Giovanni Battista affiancato da un agnello, impartisce il battesimo a Gesù, alla presenza di un angelo a figura intera che regge il manto del Salvatore. La scena evangelica viene così riletta in chiave teologica ed escatologica e l’impatto architettonico si adegua fino a presentare nella volta a botte in alto Dio Padre: rilievi dorati sottolineano la chiave di lettura dell’opera, facilitandone la comprensione. Sempre dalla volta due angeli con cartigli ormai illeggibili assistono alla scena.
Il restauro ha contribuito a rivelare la tecnica del prolifico scultore savonese Brilla, in parte avvolta della leggenda. L’autore, conosciuto per aver scolpito il frontone del Teatro Chiabrera a Savona, si è occupato di diverse commissioni ecclesiastiche. Davvero gli è stato possibile modellare l’intero gruppo in un giorno solo? Al gesso e allo stucco ebbe l’intuizione di aggiungere anche materiale cementizio, per l’epoca davvero innovativo? In che cosa consiste la sua “formula segreta” che lo rese famoso e ambito? Che cosa c’era in quella cappella prima dell’opera del Brilla?
Lo stato complessivo della struttura era complessivamente discreto, ma il restauro si è reso necessario per la conservazione generale, per il recupero della luminosità dell’opera e per la possibilità di tornare ad usare la vasca battesimale marmorea, da decenni sostituita da un’anonima vaschetta in vetro sulle balaustre dell’altare maggiore. La validità del sacramento non dipende certo dal valore artistico del luogo in cui è amministrato, tuttavia la solennità del rito può davvero trovare giovamento del bello in cui è celebrato. Questo luogo inoltre ci è stato consegnato dalla tradizione e porta con sé un messaggio che va ribadito con tutti gli strumenti a disposizione, compreso quello dell’arte. Il turista occasionale potrà apprezzare meglio l’opera, ma a trovarne giovamento potrà così essere l’intera comunità cristiana. Togliere l’infelice ridipintura grigiastra e restituire al gesso il suo colore originario diventa così una metafora che invita a restituire importanza al sacramento del battesimo e a tutta l’iniziazione cristiana che l’abitudine rischia di offuscare. (Marco Damonte)
da/Savonanews/ Varazze: finito il restauro del battistero di Sant’Ambrogio [Continua … ]
Commento by Comitato Ponente Varazzino — 3 Dicembre 2010 @ 07:14