Ponente Varazzino Comitato spontaneo di quartiere Ponente Varazzino, per dare voce ai cittadini e sensibilizzare la Pubblica Amministrazione sui reali problemi del quartiere e della citta', segnalare e divulgare eventi e manifestazioni in programma, dare voce al locale associazionismo .

8 Gennaio 2008

Varazze – Duro scontro sul recupero del retro porto

Filed under: - Recupero del Retroporto,A)-TEMI IN DISCUSSIONE,NEWS DA VARAZZE — Comitato Ponente Varazzino @ 18:56

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Varazze, 07.01.2008.Vista panoramica sul Distretto T1 da riqualificare

PonentevarazzinoNews

Duro scontro a Varazze sul
recupero del retro porto

Il duro scontro politico e la puntuale discesa in campo delle Associazioni del gioco calcio, a sostegno non tanto del necessario recupero urbano del quartiere, ma piuttosto a difesa della loro particolare esigenza: un campo in sostituzione del “P. Ferro”, “temuto” da tutti i ragazzi costretti a giocarci, e che deve assolutamente essere rifatto.

Probabilmente è giusto cosà¬: le Associazioni hanno diritto ad avere finalmente un nuovo e regolamentare campo di calcio, i privati di poter costruire le loro case, i Cantieri Baglietto di ristrutturare i loro capannoni ed allestire un albergo di qualità  ed una palazzina per un totale di circa 20.000 metri cubi (sette in meno delle attuali degradate strutture), per l’area Giuntini di vedrà , e noi abitanti del quartiere”¦?

Siamo preoccupati perché le nostre richieste di modifica al SUI, approvato il 13 agosto 2007, sembra non siano prese nella dovuta considerazione, e di scelte condivise tra tutti gli attori aventi diritto a vario titolo neanche a parlarne.

Non lasceremo nulla d’intentato per riuscire a sensibilizzare i nostri Amministratori, e ci adopereremo con tenacia perché l’intervento non si blocchi, ma sia realizzato accogliendo le nostre giuste richieste, che non sono di parte ma nell’interesse del quartiere e della città , Associazioni sportive comprese.

Firmato: il direttivo.

Riportiamo articoli sull’argomento di “Il Secolo XIX ed. di Savona”

Secolo XIX“ – STADIO a Varazze

“VARAZZE. Dai banchi del consiglio comunale al campo di calcio. àˆ’ su questo terreno che si sposta la partita del recupero urbanistico del ponente varazzino. Una decisa presa di posizione delle due società  calcistiche, Varazze 1912 D. Bosco e S. Nazario, che hanno invitato i varazzini ad esprimersi per il “sଔ sulla consultazione popolare del 12-13 gennaio, ha suscitato la reazione dei gruppi di opposizione sostenitori del “no”.

Ieri Varazze è stata tappezzata di manifesti con i colori nerogialloazzurri e rossoblù (quelli appunto delle due società  locali), in cui si caldeggia l’esecuzione dell’intervento. In una conferenza stampa svoltasi al Kursaal Margherita, membri di opposizione (Gerolamo Carletto, Gianni Delfino, Andrea Valle, Gianantonio Cerruti, Marisa Delfino, Paolo Patruno, Giuseppe Bucca) e dei Circoli delle libertà  (Giovanni Baiardo e Enrico Valle) hanno contestato la scelta.

«Le due società  – hanno detto – che usufruiscono anche di contributi e finanziamenti comunali e dei cittadini, vedi gestione dei parcheggi, si sono schierate politicamente, venendo clamorosamente meno ai loro indirizzi statutari.

Si tratta di un fatto grave e che fa pensare che la nostra parte di minoranza non voglia un nuovo campo. Invece lo vogliamo eccome, cosଠcome altre strutture sportive, ma senza necessariamente favorire la speculazione edilizia. Il nuovo stadio si potrebbe realizzare senza ulteriori 7 mila metri cubi e la costruzione di un grattacielo. Sarebbe sufficiente indire una gara di appalto-concorso per lo sfruttamento dello spazio sottostante».

Contrariati Varazze D. Bosco e S. Nazario, firmatari del “sଔ. Il vice presidente nerazzurro, Maurizio Mascia, precisa: «Il manifesto congiunto – spiega – è frutto di un’attenta e obiettiva analisi della situazione. Lungi da noi voler fare politica, perchè non siamo mai entrati nel merito del progetto, ma lo abbiamo analizzato in quanto propedeutico alla costruzione del nuovo campo. Sino ad oggi, e sino a prove contrarie, nessun altro soggetto, eccezion fatta per il Comune, ci ha mai interpellato o prospettato soluzioni alternative, delle quali si sente solo chiaccherare.

C’è un treno in corsa – conclude Mascia- che rappresenta forse l’ultima chance. Non vogliamo perderlo proprio perchè, almeno sino ad oggi, non esistono altre soluzioni concrete». Sergio D’Aliesio, presidente del settore giovanile del Varazze D. Bosco, conclude. «Già  in estate – sono le sue parole – eravamo stati accusati di fare politica soltanto perchè avevamo denunciato il pessimo stato del “Pino Ferro” e chiesto di accelerare i tempi per la costruzione del nuovo.

L’iniziativa era stata caldeggiata da decine e decine di famiglie, oltre agli appassionati di calcio. Se avessimo voluto scendere in politica, ci saremmo mossi diversamente. Sono critiche ingiuste quelle che ci vengono mosse». – ANGELO REGAZZONI – 06/01/2008″

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Secolo XIX“ – «diciamo no ad ogni aumento di volume» retroporto

“TRE “NO” sulla scheda della consultazione popolare promossa dal Comune e avente per oggetto la ristrutturazione delle aree retroportuali, dei cantieri Baglietto e la costruzione del nuovo campo sportivo sopraelevato.

Il centro-destra e il comitato pro-referendum prendono ufficialmente posizione e invitano i cittadini a votare, ma a dire “no” alle soluzioni proposte. «Gli interventi previsti – scrivono gli oppositori – sono ispirati a indirizzi che prevedono ancora una volta aumenti di volume rispetto al Piano vigente.

E’ fuorviante affermare che ci sarà  una riduzione di volumi (da 80 mila a 52 mila), oggi semivuoti, perchè in realtà  il nuovo progetto prevede l’insediamento di 800 persone, in una zona già  congestionata».

«Per quanto concerne le aree demaniali fronte mare – conclude il centrodestra – e che si prevede non saranno più utilizzate dai cantieri Baglietto, queste andranno liberate e non occupate con ulteriori volumi, in particolare un albergo di lusso e 4mila metri cubi fra residenziale e commerciale».

L’opposizione attende poi due importanti risposte ad altrettante iniziative legali, la prima davanti al tribunale civile, la seconda al Tar. «Abbiamo chiesto al Tar di sospendere il provvedimento di stop del referendum da noi chiesto e a quello civile di giudicare la sua ammissibilità ». – A. R. – 06/01/2008.”

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