Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni“
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Varazze, 11.12.2007.

PonentevarazzinoNews

L’ultima sala cinematografica
di Varazze – Verdi – chiude

Pubblichiamo il comunicato inviatoci dal nostro conosciuto e stimato concittadino Mario Traversi, Presidente dell’Associazione Culturale “U Campanin Russu“. Chi meglio di lui poteva dedicare un ragionato pensiero ad un altro “pezzo” di Varazze che ci abbandona? Grazie Mario; speriamo di cuore che l’appello sia raccolto e Varazze continui ad avere la sua sala cinematografica.

CINEMA VERDI QUO VADIS”¦?

Ha avuto un passato più che dignitoso. Generazioni di varazzini e di villeggianti hanno sognato sulle onde del tip tap di Fred Astaire e Ginger Rogers, in tanti film musicali che ci portavano le mille luci di Brodway e di Hollywood, e galoppato con John Wayne nelle praterie del Far West, mentre da via Busci i passanti si fermavano colpiti dalle fragorose risate di chi assisteva alle gesta di Charlot e di Cric e Croc. Insomma, avete capito che stiamo parlando del Cinema Verdi, tristemente silenzioso ormai da mesi e il cui destino è avvolto nelle nubi del mistero.

àˆ un peccato che questo locale, l’unico rimasto a Varazze dopo la chiusura del Teiro, dell’Eden e delle Palme (rimane l’Oratorio che, ci auguriamo, potrebbe rifarsi sotto), ha spento le luci dopo una più che onorata esistenza.

Forse potrebbe riavere un suo rilancio se qualche imprenditore, o consorzio, magari con il patrocinio del Comune, avesse voglia di guardare al futuro con quell’ottimismo, più che mai necessario per riguadagnare la fiducia collettiva nel domani, ed entrare decisamente a far ridecollare questa nostra antica sala, che fu anche teatro.
Potrebbe essere un buon affare e le spese sarebbero senza dubbio recuperate nel tempo. Pensiamoci.

Una città  come la nostra senza più un cinematografo fa male al cuore e ai ricordi di chi è cresciuto tra un tempo e l’altro di storie che ci hanno dato tanto, sia raccontando la realtà  sia facendoci fare meravigliosi voli di fantasia. Non permettiamo che al suo posto sorga un ennesimo supermarket, privo d’anima. Sarebbe un insulto”¦”

Mario Traversi presidente dell’associazione culturale “U Campanin Russu“.