I boschi di Varazze ““ Sciarborasca e Cogoleto devastati dal fuoco

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I boschi di Varazze ““ Sciarborasca
e Cogoleto devastati dal fuoco

La precedente news pubblicata su questo drammatico argomento e l’invito a riflettere ed analizzare la situazione, per consentirci di discuterne e diventare propositivi, in modo da poter contribuire a mantenere alta l’attenzione, ha già  cominciato a dare i primi “frutti”: ci giungono commenti e se ne discute.

Vogliamo contribuire ad alimentare, anzi diciamo meglio a sostenere il dialogo (“alimentare” ci rammenta le fiamme e il vento, né abbiamo avuto veramente abbastanza) pubblicando una delle e-mail pervenuta, che bene sintetizza il pensiero dei più, ed alcuni articoli dei media locali, che fanno la cronaca della calamità  rappresentata dagli incendi, spesso dolosi, a volte colposi ad ogni modo sempre drammatici.

Basta pensare alle conseguenze provocate al territorio colpito, che viene improvvisamente privato della protezione fornita dalla vegetazione e dagli alberi, libero di franare in presenza di piogge, per non parlare degli anni necessari per risanare le ferite inferte alla natura, che talvolta definiamo “matrigna”, dimenticandoci di quanto la maltrattiamo e la trascuriamo.

E-mail di un sostenitore che sintetizza il pensiero della maggioranza di quanti ci hanno scritto, contattati telefonicamente o fermati per strada.

“Più in generale, per quanto riguarda gli incendi boschivi, problema al quale – amando i boschi, la vegetazione, ecc. – sono particolarmente sensibile – e non solo perchè il fuoco si è più volte, nei 18 anni da che vivo tra Varazze e la frazione di Castagnabuona, fatto vivo nei pressi della nostra ‘abitazione – vorrei segnalare ancora una volta una causa non sufficientemente considerata degli incendi boschivi: l’eliminazione delle sterpaglie per combustione all’aperto (almeno tre volte sono stato testimone, nel Savonese, inclusa la zona nella quale vivo, di incendi innescati da questa attività ).

Un episodio incredibile ma vero, dato l’allarme da incendio in corso: ieri mi trovavo in zona ‘Spigolo di Perti’, e ho perciò potuto notare, sul versante di ponente, un grosso fuoco dalle parti di Gorla, proprio di fronte a noi; qualcuno stava bruciando sterpaglie in prossimità  di una casa, e di un bosco (in accordo, probabilmente,  con la ridicola legge che prescrive una distanza minima di 50 m dal bosco), e c’era vento…o forse, c’era stata una breve pausa? D’altra parte, ho potuto osservare che dopo un paio di giorni di pioggerella, spuntano fuochi dappertutto, e dopo poche ore, come spesso accade qui in Liguria, arriva il vento, che asciuga tutto rapidamente.Sono reduce da un viaggio in Spagna, dove ho frequentato per una diecina di giorni regioni agricole e boschive tra Barcellona e Valencia, e non ho visto fumo da nessuna parte.

Frequento Austria e Baviera, e là  qualsiasi fuoco all’aperto è vietato in qualsiasi periodo dell’anno e condizione atmosferica, e infatti non ho mai visto un filo di fumo che lo segnalasse.

Possibile che qui da noi non si voglia capire questo aspetto importante del problema “incendi boschivi”, e proibire sic et simpliciter, e sempre, qualsiasi fuoco all’aperto?

A parte i mozziconi di sigarette, ed altre cause eventuali, compresi i – il più delle volte fantomatici “piromani.” E-mail firmata.

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Il Giornale“ – In fuga dal fuoco gli ospiti dell’ex ospedale psichiatrico

Fiamme nella notte sui monti alle spalle di Cogoleto e Varazze. Una lunga notte di paura che ha coinvolto molte famiglie e anche gli ospiti dell’ex ospedale psichiatrico.

Il fuoco è divampato verso la mezzanotte e in breve, alimentato dal forte vento ha trovato facile esca nella vegetazione. Il fronte delle fiamme presto ha raggiunto i sette-otto chilometri nella zona di Sciarborasca. Il fumo ha interessato anche un tratto dell’autostrada A10, senza tuttavia richiederne la chiusura. Chi se l’è vista male sono invece alcuni abitanti delle case di Pratozanino, una quarantina di persone, le cui abitazioni correvano il rischio di essere raggiunte dall’incendio; verso le 4 gli abitanti sono stati tutti evacuati a scopo precauzionale come anche venticinque ospiti dell’ex ospedale psichiatrico.

Sull’incendio sono intervenute squadre della Protezione civile, della Forestale e dei Vigili del Fuoco con due aerei canadair, due grossi elicotteri S64 ed un elicottero regionale. Impegnate anche squadre dei vigili del fuoco del comando di Savona e del distaccamento di Varazze. Ieri mattina la situazione è leggermente migliorata ma il denso fumo sprigionato dall’incendio era ancora visibile da Genova. Sono bruciati 400 ettari di vegetazione.

Un altro incendio si è verificato ieri a Cadibona nel Savonese, un altro ancora nell’imperiese a Pietrabruna. Proprio in questa zona, mentre combatteva contro le fiamme, un volontario della protezione civile di Sanremo è stato colpito da un attacco di cuore. L’uomo è stato soccorso dal 118 e trasportato al reparto cardiologia dell’ospedale d’Imperia. Le sue condizioni non sembrano preoccupanti.

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Il Secolo XIX” – Cinquecento uomini contro il fuoco – Emergenza a Varazze e cadibona, 380 ettari di bosco in fiamme

Case evacuate, capanni distrutti, paura e danni ambientali incalcolabili. Le testimonianze.

Trecento ettari di bosco devastati, quattro abitazioni evacuate in piena notte, una decina fra capanni agricoli e “rustici” distrutti. Sono il primo e sommario bilancio dello spaventoso incendio, forse di origine dolosa, divampato l’altra notte sul contrafforte orientale del Monte Grosso (la “Madonna della Guardia”) nel Parco del Beigua.

Il danno ambientale è enorme. Non minore quello materiale subà¬to da decine di famiglie che hanno proprietà  fra Varazze e Cogoleto.

E’ complicata l’opera di spegnimento dell’immenso rogo. Vi hanno partecipato anche pompieri di Asti, Cuneo e Torino.

Dopo una giornata terribile ieri sera, l’incendio sembrava circoscritto. Ma l’opera di monitoraggio si è resa comunque necessaria. Nel pomeriggio, infatti, i focolai sembravano domati. E invece ne sono divampati altri all’improvviso.

Sulle cause del rogo sono in corso accertamenti da parte del Corpo Forestale. Non si esclude il dolo. Pare che le fiamme siano divampate contemporaneamente in più punti.

L’allarme è scattato all’una e un quarto della notte al comando dei Vigili del fuoco di Varazze. “Siamo usciti a quell’ora – spiegano al distaccamento – e la squadra è rientrata solo a mezzogiorno, nonostante avesse già  ricevuto il cambio. Non potevamo abbandonare il campo.

La situazione era difficile. Avevamo lavorato nelle tenebre, flagellati dal vento che ci scaraventava a terra. Solo all’alba, quando sono intervenuti elicotteri e Canadair abbiamo tirato un sospiro di sollievo».

Colpita la parte alta dei Piani di San Giacomo, a cavallo fra le province di Savona e Genova, dove si trovano una trentina di case, una stalla con cavalli e alcune serre. Accertato l’immediato rischio, i pompieri hanno fatto evacuare quattro abitazioni, i cui muri perimetrali erano lambà¬ti dalle fiamme.

«In basso, quasi sul mare – dice Silvano Vernazza, maestro del “Tennis S. Giacomo”- piovevano scintille e cenere. La gente era a dir poco spaventata. Più sopra, c’era l’inferno. L’ho sfidato inconsciamente per salvare un capanno. Mi sono arreso quando le fiamme lo hanno divorato, sotto i miei occhi».

Forestale e Protezione civile hanno unito gli sforzi con i pompieri per limitare i danni. Purtroppo, a Varazze, in località  Lamberta e altrove sono bruciati capanni agricoli. La situazione ha preoccupato il sindaco, Antonio Ghigliazza, e gli assessori, che si sono informati costantemente sul suo evolversi. L’opera di spegnimento dal cielo, operata da Canadair ed elicotteri di Regione e Protezione civile si è rilevata ancora una volta preziosa.

Solo a incendio definitivamente spento, resteranno da chiarire le cause e anche da dove sono partite le fiamme. In un primo tempo, si pensava fossero originate nel territorio di Cogoleto, in frazione Sciarborasca, ma alcuni abitanti “frontalieri” dicono il contrario.

«All’una – racconta Luciano Di Napoli – ho visto un bagliore pauroso sul versante est della “Guardia” di Varazze. In breve, le fiamme si sono dirette verso Prato Zanino e Sciarborasca. Sono corso nel bosco dove ho, anzi avevo, un cascinale, che è stato abbattuto dagli alberi crollati”. Per il levante savonese si tratta di uno dei maggiori disastri ambientali degli ultimi vent’anni. – Angelo Ragazzoni.

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Liguria Notizie” – FIAMME A VARAZZE E SCIARBORASCA, SI SEGUE LA PISTA DELL ‘INCENDIO DOLOSO

Sono almeno mille gli ettari di bosco distrutti dall’incendio dello scorso fine settimana a Varazze e Sciarborasca. Gli investigatori in merito hanno ben pochi dubbi: si tratta d’incendi dolosi. Alcuni hanno parlato apertamente d’attentati; le fiamme sarebbero partite dal versante genovese, ed è stata la mano dell’uomo ad appiccare il fuoco. Per l’altro incendio sul Colle di Cadibona, invece, le cause sarebbero colpose.

Precedente post sull’argomento:

Varazze – Ettari di bosco divorati dalle fiamme

Questo articolo è stato pubblicato il 20 Nov 2007 alle 14:14 ed è archiviato nelle categorie COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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