Varazze – Comunicato Stampa dei promotori del referendum sul recupero del retroporto

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Varazze, 14.11.2007.

PonentevarazzinoNews

stop_24maggio.jpgComunicato Stampa dei promotori
del referendum sul recupero
del retroporto

Pubblichiamo il documento inviatoci dai politici d’opposizione che hanno promosso il referendum consultivo sul recupero del ponente varazzino. Si tratta di una nota di parte, che descrive l’iter della pratica referendaria, letta dal Consigliere Cav. Gerolamo Carletto nel Consiglio Comunale del 5 novembre u.s., e fatta allegare al verbale della seduta consigliare.

Note

in vista del consiglio comunale del 5/11/2007

L’ordine del giorno del consiglio comunale odierno è stato integrato con un punto relativo a: “Realizzazione distretto Ti – ambito T1E ““ T1C ““ T1A1 – Varianti al P.U.C. – servizi di interesse cittadino – consultazioni informali attraverso questionario e assemblea a sensi del vigente Regolamento comunale sulla partecipazione dei cittadini e sui referendum.”

Come noto il Comune con D.P.G.R. n. 8 del 23 gennaio 2004 ha approvato il Piano Urbanistico Comunale di Varazze, redatto secondo i modi della L.R. 36/1997 (Legge urbanistica Regionale) dividendo il territorio comunale in Ambiti e Distretti. Per il distretto T1 (porto e retroporto) il P.U.C. ha previsto una disciplina attrattiva mediante predisposizione di P.U.O. (piani attuativi dello strumento generale).

Al fine di rendere coerenti gli interventi nei vari sub distretti in cui è diviso il distretto TI il Comune di Varazze con delibera C.C. n. 4 del 15 febbraio,2007 – senza In tale sede sentire la necessità  di raccogliere preventivamente il parere della cittadinanza – ha assunto un documento d’indirizzo approvando uno studio urbanistico di inquadramento (SUI) avente i contenuti di Schema di Assetto Urbanistico (SAU) relativo a tale distretto.

La lettura dello S.U.I. ha portato alla costituzione di un Comitato promotore di referendum consultivo sull’azione attuativa del PUC avviata dal Comune attraverso la deliberazione C.C. n. 4 del 15i02/2007. In particolare il Comitato, dopo attenta riflessione sulle carte dello S.U.I. ha potuto rilevare come detta pianificazione sia contrassegnata in realtà  da una forte edificazione oltre i limiti di cubatura già  previsti dal PUC ed in modo del” tutto incoerente tanto da prevedere un grande Hotel di lusso in area demaniale marittima e vicino a capannoni industriali in uso ai cantieri “Baglietto”, senza ponderazione alcuna dei riflessi negativi determinati dall’ enorme incremento del carico insediativo, il tutto senza una chiara de1imitazione tra le aree che rimangono pubbliche e quelle private.

In data 22 maggio 2007 il Comitato ha quindi inoltrato formale richiesta di referendum consultivo sull’abrogazione della deliberazione C.C. n. 4 del 15 febbraio 2007. Con lettera a firma del Sindaco dଠVarazze del 13 giugno 2007, prot. n. 0019446 è stata comunicata l’ammissibilità  del referendum consultivo per l’abrogazione della delibera consiliare n. 4 del 15 febbraio 2007 specificando che “Pertanto le SS.LL. potranno procedere nelle ulteriori fasi, disciplinate dal Regolamento sulla partecipazione dei cittadini e sui referendum. in particolare secondo il combinato disposto degli artt. 17- 40.”

Pertanto è stata avviata la raccolta deUe2000 firme necessarie per giungere alla consultazione referendaria, firme da raccogliere entro 90 giorni dalla data di ammissibilità  del referendum (in tal caso entro l’Il settembre 2007), depositando in data 10 settembre 2007 ben 2.156 firme.

A fronte di ciò il Comune di Varazze con deliberazione del C.C. n. 44 del 13 agosto 2007 ha disposto la “revoca della deliberazione consiliare n. 4 del 15.02.2007 riguardante approvazione studio urbanistico di inquadramento (S.U.I.) di iniziativa pubblica avente i contenuti di Schema di Assetto Urbanistico (SAU) relativo al distretto TI del PUC. Tuttavia sempre nella medesima seduta con deliberazione n. 45 è stato approvato un altro (ma identico) S.U.I. per il distretto T1.

A seguito di tali atti il comitato promotore del referendum, in unione con alcuni cittadini firmatari ha da un lato proposto ricorso ex art. 700 c.p.c. nanti al Tribunale di Savona e dall’altro proposto nuovo quesito referendario che il Comune ha ammesso con nota sindacale del 29 ottobre 2007 prot. n. 0035079. Tuttavia dopo appena quattro giorni dall’ammissione del referendum sul distretto T1 il comune ha ritenuto aggiornare l’ordine del giorno del consiglio comunale del 5 novembre 2007 per inserire la proposta di indire una consultazione ai sensi del vigente Regolamento comunale sulla partecipazione sui fatti per i quali è già  stata avviato procedimento per l’indizione di rèferendum consultivo.

L’azione appare impropria in ordine ai seguenti profili.

Il T.U. degli enti locali D.Lgs. n. 267/00 all’art. 8 disciplina la possibilità  per i comuni di prevedere nello statuto forme di consultazione e, ma in modo distinto, anche referendum. La consultazione ed il referendum sono istituti di democrazia differenti atteso che la prima serve “a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi” (art. 8, comma 3, D.lgs. n. 267/00), mentre il secondo è per definizione una vera votazione attraverso cui il popolo esprime il proprio orientamento in merito ad argomenti d’interesse generale mediante il referendum il popolo esercita direttamente la propria sovranità  e perciò costituisce per eccellenza strumento di “democrazia diretta”. Pertanto risulta evidente che la consultazione è strumento costituzionalmente deputato a compiersi prima del1’avvio di un intervento mentre il referendum è strumento deputato a far esprimere il popolo sull’azione amministrativa già  compiuta o, comunque, già  avviata.

Risulta evidente che nel caso di specie la consultazione per questionario ed assemblea sul distretto TI avrebbe dovuto avvenire prima della deliberazione consiliare del 15 febbraio 2007, n.4, di approvazione dello S.U.I. poi sostituito da altro ma identico approvato con delibera C.C. n. 45 de] 13 agosto 2007 (a procedura referendaria ammessa ed in corso) e non dopo a tali manifestazioni della volontà  della civica amministrazione contenute in precisi provvedimenti, sui quali appare maggiormente congruo, preciso ed opportuno, raccogliere il voto per referendum della popolazione varazzina se mantenerli o, viceversa, annullarli per contrasto con la volontà  della cittadinanza.

Di più.

L’intenzione comunale di procedere ad una consultazione appare segnata altresଠda scopo ultroneo rispetto a quello statutario di tale istituto e precisamente dall’intento di turbare, al contempo, sia l’esito della pendente azione nanti al Tribunale di Savona e, soprattutto, la raccolta firme pro referendum sul secondo quesito conseguente proprio a11’ammissione sindacale del medesimo disposta con il citato provvedimento del 29 ottobre 2007 prot. n.003579.

Varazze, 5 novembre 2007.

Firmato: Il Comitato per il referendum
Gerolamo Carletto
Andrea Valle
Giovanni Delfino
Marisa Delfino
Gianantonio Cerruti

Questo articolo è stato pubblicato il 16 Nov 2007 alle 18:32 ed è archiviato nelle categorie NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

Un commento

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La Stampa” – AREE RETROPORTO – A Varazze nuove polemiche sul questionario

Ancora polemiche a Varazze sul referendum consultivo chiesto dall’opposizione, prima respinto dalla maggioranza e poi trasformato in questionario che sarà inviato per posta a tutti gli aventi diritto al voto. Il tema verte sulla futura maxi operazione edilizia del ponente litoraneo varazzino. Il Comitato promotore formato da Forza Italia, Udc, An e indipendenti, in una nota segnala che: «La consultazione ed il referendum, secondo legge, sono due azioni ben differenti». Il Polo ha raccolto 2156 firme di varazzini pro-referendum ed hanno protocollato tutto agli atti municipali.

16 Nov 2007 alle 20:49

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