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Varazze, 26.06. 2010. Home page
Concerto inaugurale del restaurato organo di San Giuseppe
Aria delle grandi occasioni quella di ieri sera, 24 giugno, nell’Oratorio di San Giuseppe di Varazze. Confratelli in cappa, il Priore Bianca Carattino sul sagrato ad accogliere la gente, navata illuminata a festa e sedie rivolte verso il prezioso organo e cantoria da poco restaurati.
Numerosi i presenti, autorità e religiosi, rappresentati delle diverse confraternite, enti, associazioni. Molti appassionati, cultori, cittadini affascinati dal bello. Così, dopo introduzione del Segretario della Confraternita Gianni Laviosa, l’intervento del Priore:
“Salutiamo e ringraziamo il nostro Parroco mons. Giulio Grosso, canonico del Santo Sepolcro, i Sacerdoti, i Priori delle Confraternite di Varazze, il sindaco Prof Giovanni Delfino e l’assessore Mariangela Calcagno anche per il patrocinio ed il concreto aiuto per la pubblicizzazione del concerto di questa sera, la Soprintendenza dei beni storici ed artistici di Genova, l’ufficio diocesano dei beni artistici e tutte le autorità intervenute.
Sia lo strumento che la cantoria, sono stati restaurati a cura della nostra Confraternita ma con il consistente contributo della Fondazione De Mari – banca Carisa, nelle persone dell’Avv. Roberto Romano e Prof. Gianfranco Ricci che, ancora una volta, ringraziamo unitamente ai rappresentati degli enti, delle associazioni religiose e culturali e tutti quanti hanno voluto partecipare e collaborare a questa festa.
Desideriamo ricordare un nostro confratello che ci ha lasciato oltre un anno fa, Benedetto Tino Delfino, che è stato priore di questa confraternite. Tino aveva sostenuto con convinzione e determinazione questa iniziativa. Salutiamo con affetto la figlia Marina e il nipote Lorenzo e siamo certi che anche Tino, in qualche modo, è presente con noi a questa inaugurazione.
Pensiamo che il concerto che vi offriamo continui una tradizione di oltre due secoli del nostro oratorio e ci auguriamo che esso possa rendere lieta questa serata e portare serenità e spirito di fratellanza cristiana nelle nostre comunità.”
Successivamente il Dott. Massimo Bartoletti, della soprintendenza ai beni storici, artistici ed etnoantropologici della Liguria, ha così parlato ai presenti l’importante recupero: “Intervento di altissimo livello che ci ha permesso di riscoprire opera importantissima di Francesco Nicola Bellosio, realizzata nel 1778. In tal senso anche i nostri antichi organi vanno considerati come opere d’arte e con esse i sapienti interventi di restauro, da sottolineare anche la pregevole cantoria con decorazioni neoclassiche, successiva allo strumento è datata 1822, di intagliatore della zona d’Acqui Terme (Traverso)”.
Intervento di restauro curato e seguito dal maestro Graziano Interbartolo di Stella Gameragna: “è ormai alcuni decenni che Varazze è nota per un patrimonio d’Organi di altissimo livello ma questo intervento di restauro ne è stata ulteriore conferma”. Infatti “circa i tre quarti dei corpi sonori sono opera di Francesco Nicola Bellosio (Cassine, 5 dicembre 1741 – Morsasco, 4 febbraio 1820) che qui operò già con una certa esperienza, la cui firma è stata rinvenuta all’interno delle canne del flauto traverso e della voce umana”. A termine del suo intervento tecnico quanto chiaro ed appassionato il maestro, che dell’organo ne ha conosciuto l’intima natura, ha ricordato che “la facciata dell’organo, già riformato nel 1877 da Giovanni Mentasti, in puro stile settecentesco, è opera di Gerolamo Mordeglia (1925).” Qui Interbartolo rimarca l’opera dei Mordeglia, padre e figlio, che hanno lavorato nella nostra zona, quale alto esempio di organari, presenti alla serata le nipoti.
Dopo breve saluto del Parroco Don Giulio Grosso lo spazio è stato lasciato agli strumenti.
Il maestro Michele Croese ha avuto il piacere e l’onore di ridare voce, dopo più di vent’anni, al rinato Organo Bellosio-Mordeglia che si è rivelato strumento, sì misurato all’antico Oratorio ma, dalle potenzialità ed espressività notevoli quanto varie. Brani eseguiti hanno spaziato dal XVII a XIX secolo per concludere, secondo vasta letteratura, accompagnato alla tromba da Izabela Szlachetko.
Il Sindaco di Varazze in alcune dichiarazioni ha espresso tutto il suo stupore, misto a soddisfazione quanto alla consapevolezza dell’ulteriore “gioiello” che impreziosisce Varazze. “Sono da ammirare i nostri Padri, che pur vivendo in ristrettezze ci hanno consegnato opere come queste e lasciato tanto. Ora a noi il compito di portarle avanti, conservarle ma non solo, ritrovare nuovo slancio”.
Impossibile alle parole affidare l’esecuzione del Maestro Croese e la melodia armonica dell’antico Organo, suono dalla celeste aspirazione.
Non ci resta che sperare ed operare perché il rinnovato Bellosio – Mordeglia possa allietare altre serate varazzine e perché no, assolvere anche alle funzioni liturgiche quale vero strumento di preghiera. Di Lorenzo Grazioli Gauthier.
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