Varazze: I cantieri navali di Varazze dal Medioevo al Novecento, conferenza di Furio Ciciliot

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni

Varazze, 24 aprile 2010.                                            Home page

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I cantieri navali di Varazze dal Medioevo al Novecento, conferenza di Furio Ciciliot

Varazze_2010_F. Ciciliot_A. Danaidi_M.A. CalcagnoVenerdì sera, 23 aprile 2010, presso la Biblioteca Civica di Varazze, erano in molti ad attendere la preannunciata conferenza del Dott. Furio Ciciliot della Società Savonese di Storia Patria; sicuramente preparato, ma anche tanto appassionato studioso e ricercatore, noto ai varazzini così legati da profonde radici alle attività marinaresche, da perdersi nella notte dei tempi.

Nessuna sorpresa, quindi, vedere la storica chiesa delle “Boschine”, oggi prestigiosa ed unanimemente apprezzata sede della civica biblioteca e di periodici incontri culturali, riempirsi di un pubblico in età avanzata, ma anche di tanti giovani tutti attenti a seguire, in religioso silenzio, la concisa, semplice ed esauriente rappresentazione del primo tentativo di “escursus” completo e documentato su una attività tradizionale di così ampio prestigio e vitalità: dall’epoca romana di ad Navalia ad oggi sono trascorsi quasi 2.000 anni durante i quali, a Varazze e dintorni, vi furono tra i più importanti cantieri navali del Mediterraneo.

La successiva proiezione di un pawer point, della durata di un’ora esatta, per illustrare ai presenti la precedente presentazione, con immagini e testi appositamente e sapientemente elaborati, ha ulteriormente e definitivamente impreziosito una serata di grande celebrazione di un glorioso passato storico e culturale, velata solo dall’attuale preoccupazione e rischio di perdere definitivamente ogni traccia di questa millenaria attività: la consapevolezza di non aver saputo mantenere e sviluppare, per adeguarla alle esigenze della globalizzazione, una tradizione così legata al territorio, è motivo di sconforto e invito ad una necessaria meditazione.

I presenti ricorderanno a lungo una serata conclusasi a tarda notte, ma volata via senza accorgersene, tanto erano interessanti gli argomenti esposti, come pure i successivi interventi dei numerosi esperti presenti: Walter Cingolani, neo presidente dell’associazione Amici del Museo Navale di Varazze, Franco Cattaneo, “l’ultimo dei Mohicani”, come è stato definito in “Voci e volti di Liguria”, un libro scritto da Enzo Melillo, il Maestro d’ascia Rocco Bruzzone; per non parlare di studiosi, appassionati e responsabili di più associazioni storico-culturali varazzine, come “U Campanin Russu” e “San Donato”, entrambe attenti custodi di usi, costumi e tradizioni della comunità.

Ecco come il Dott. Ciciliot, da noi sollecitato, ha voluto condensare la trattazione della serata, per chi non ha potuto assistervi:

“Dall’epoca romana di ad Navalia ad oggi sono trascorsi quasi duemila anni durante i quali a Varazze e dintorni vi furono tra i più importanti cantieri navali del Mediterraneo. La marineria genovese, tra le maggiori dei secoli XII-XVI, utilizzò gli scafi varati dalle spiagge alle pendici del Beigua.

Quali concause portarono tale attività economica ad un così duraturo prestigio? Soprattutto due: la presenza di ottimi materiali (legname, ferramenti, fibre tessili, ecc …) ed una mano d’opera altamente qualificata (maestri d’ascia e calafati).

Troviamo artigiani varazzini in luoghi ed eventi inaspettati. Per fare pochi esempi: in Portogallo, all’epoca delle grandi scoperte geografiche; sulle navi di Magellano (Antonio Luciano, carpentiere); nelle Fiandre, per contribuire all’Invincibile Armata; a Buenos Aires, dove decine di loro impiantarono la marineria argentina.

La cantieristica navale locale è un caso forse unico di attività economica di così ampio prestigio e durata. Meriterebbe di essere valorizzata come simbolo delle stesse origini e fortune di Varazze. Furio Ciciliot.”

Antonio Danaidi, per l’occasione rappresentante dell’Associazione Amici del Museo Archeologico di Alpicella, presentatore e coordinatore della serata, inserita nel contesto della ricca serie di iniziative per la “Settimana della Cultura”, organizzata dal Comune in collaborazione con il locale associazionismo e gruppi socio-culturali, può essere fiero e soddisfatto, come hanno pure dichiarato il sindaco Prof. Giovanni Delfino e il Consigliere con delega alla Cultura Mariangela Calcagno.

Al veramente bravo conferenziere, Dott. Furio Ciciliot, la D.ssa Elisabetta Michero, segretaria del Museo di Alpicella, ha consegnato una delle prime copie di quello che, senza timore di essere smentiti, definiamo un bellissimo libro di attuale testimonianza  fotografica di Varazze (territorio, usi, costumi e tradizioni), frutto del paziente lavoro di un giovane cellese, non nuovo a simili imprese, il Dott. Paolo Torrielli, del quale avremo modo di parlare con dovizia di particolari nei giorni a venire.

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Questo articolo è stato pubblicato il 24 Apr 2010 alle 20:32 ed è archiviato nelle categorie - U Campanin Russu, Attualità, E: GALLERY, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE, PARLIAMO DI:. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

Un commento

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26 Apr 2010 alle 08:48

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