Varazze: Altro passo avanti verso la riqualificazione del ponente varazzino

Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e dintorni

Varazze, 6 marzo 2010.                                            Home page

PonentevarazzinoNews

Altro passo avanti verso la riqualificazione del ponente varazzino

discesa-piazzale-stazione-fs-varazze-in-direzione-savonaL’Amministrazione Comunale è giustamente proiettata verso una rapida definizione dell’iter burocratico, necessario ad avviare il recupero della vasta area retroportuale, da decenni atteso da cittadini ed associazioni imprenditoriali di una economia a prevalente vocazione turistica. Con l’occasione, è doveroso ricordare l’impegno profuso in questa direzione, dalle
precedenti Giunte di Centrosinistra, con le quali ci siamo confrontati e spesso scontrati, al fine di vedere migliorate alcune soluzioni progettuali, riguardanti la mobilità veicolare e pedonale dell’intera zona.

Era impensabile e inaccettabile, per noi comuni cittadini, una riqualificazione di così vasta portata, che non prevedesse la soluzione di pregressi disagi alla mobilità e non cercasse di razionalizzare il collegamento con il resto della città, favorendo, nel contempo, la rivitalizzazione dello storico carruggio interno che attraversa tutta Varazze, cuore pulsante e vitale di molteplici attività economiche.

Molte delle nostre richieste sono state accolte e fatte proprie dai competenti uffici della Regione Liguria, opportunamente inserite in specifiche prescrizioni, ed oggi parte integrante del progetto, con ancora un piccolo ma importante “neo”, riguardante la mobilità veicolare e pedonale di collegamento tra il piazzale della stazione ferroviaria, piazza XXIV Maggio, via Maestri del Lavoro (Aurelia bis) e sottopassaggio FS di collegamento al retrostante popoloso quartiere, che si estende su per la collina verso le frazioni di Castagnabuona e Cantalupo.

Aver appreso che anche le Associazioni Economiche varazzine, dopo in confronto con gli Amministratori di giovedì 4 marzo, sono in sintonia con quanto da noi sostenuto, come del resto ci avevano già espresso in occasione di un sopralluogo effettuato nella primavera del 2009, ci fa ben sperare in una positiva definizione della pratica. Convinzione, la nostra, che tiene conto anche del parere ed impegno assunto dal Direttore del Dipartimento Pianificazione Territoriale della Regione Liguria, Arch. Franco Lorenzani, nel sopralluogo di metà dicembre 2009, condiviso anche dai presenti all’incontro: il sindaco Prof. Delfino, gli Assessori Cav. Carletto e Patanè, l’Arch. Ghione, cittadini e rappresentanti degli operatori economici della zona.

Concordiamo pertanto con le Associazione di categoria quando affermano: “Le nostre uniche obiezioni al piano di recupero presentato dai nostri Amministratori, riguardano la viabilità futura del quartiere e non solo di questo, mentre abbiamo pure qualche perplessità sulla promessa sistemazione dei capannoni dei Cantieri Baglietto che fanno parte della zona”. Siamo certi che i nostri Amministratori sapranno tenere nel dovuto conto osservazioni e “perplessità”, attentamente analizzate e responsabilmente ponderate.

Riportiamo il comunicato stampa emesso dalle Associazioni di categoria.

Retroporto Varazze: ok con riserve da parte categorie economiche

Da /Albenga Corsara/ – di Marilena Ratto e Andrea Bruzzone – Il piano di recupero delle vaste aree a ridosso del porto turistico di Varazze, è stato giudicato positivamente dalle Categorie Economiche della città. E’ accaduto al termine di un incontro con la Civica Amministrazione nella quale si è svolta un’ampia relazione tecnica da parte della Giunta Delfino.

Una equilibrata soluzione impressa alla parte commerciale del nascente quartiere, e lo sviluppo di un Centro natatorio di grande valenza sportiva e per il tempo libero, secondo noi sono i capisaldi di un progetto che stiamo seguendo da tempo e che consideriamo strategico per lo sviluppo dell’intero quartiere litoraneo di San Nazario, come pure per la zona della Marina di Varazze. Un piano peraltro che le Categorie hanno sempre considerato positivamente nel suo complesso e nei suoi fini.

In particolare, valutiamo con estremo favore la limitazione imposta ai negozi e ai pubblici esercizi che potranno sorgere nelle nuove costruzioni previste. La parte commerciale prevista, infatti, non dovrà superare il dodici per cento dei 37 mila metri cubi assegnati alla parte residenziale del nuovo retroporto di Varazze. In sostanza non saranno concesse superfici per bar e negozi oltre circa 1.500 metri quadrati complessivi. E sono previsti pure vincoli per le singole attività, che stabiliscono sin d’ora il massimo di cento metri quadrati per gli alimentari e 150 metri quadrati per le altre tipologie merceologiche.

Tutti accorgimenti che accogliamo con favore, in quanto viene in questo modo scongiurato l’insediamento di ulteriori rivendite della grande distribuzione, e si stabilisce una “quota commerciale” del tutto accettabile. Mentre è auspicabile che i nuovi imprenditori impegnati ad occupare gli spazi così assegnati, offrano una soluzione di continuità operativa e di servizio con i loro colleghi già presenti sull’asse di via Coda, via San Nazario, piazza XXIV Maggio, per poi andare a congiungere i nuovi insediamenti con il quartiere commerciale della Marina di Varazze.

Ed altrettanto apprezzabile ci appare la proiezione futura della zona attualmente occupata dallo stadio “Pino Ferro”, a margine della zona residenziale prevista nel retroporto. In questo caso ci è stato illustrata la volontà dell’Amministrazione Comunale di realizzare un moderno e funzionale Centro natatorio con piscine e altri impianti, ma anche strutture per il tempo libero e il relax. Implicitamente dovrà andare avanti il progetto del trasferimento del campo sportivo nella zona del Salice, ai Piani d’Invrea, tenendo conto delle esigenze di continuità del Campionato del Varazze Calcio.

Uno sforzo, quello del Centro natatorio, che consideriamo estremamente positivo da parte del Comune di Varazze il quale dimostra così di aver imboccato la strada di una maggiore accoglienza per gli ospiti e pure di una rinnovata attenzione per le problematiche turistico-invernali, che le Categorie ciclicamente sollevano.

Le nostre uniche obiezioni al piano di recupero presentato dai nostri Amministratori, riguardano la viabilità futura del quartiere e non solo di questo, mentre abbiamo pure qualche perplessità sulla promessa sistemazione dei capannoni dei Cantieri Baglietto che fanno parte della zona.

Sulla prima questione chiediamo con forza che la viabilità sull’Aurelia nel contesto del piano di recupero, venga studiata in una reale proiezione di un riassetto complessivo della mobilità cittadina. Ci riferiamo all’auspicata istituzione di un senso unico sulla litoranea, nella proiezioni di una sua parziale pedonalizzazione, utilizzando l’Aurelia bis con l’obiettivo irrinunciabile di dare più respiro commerciale e turistico a tutta la zona a mare da est a ovest di Varazze. Un aspetto non trascurabile neppure dal punto di vista di un maggior valore architettonico e di fruibilità dell’intero progetto presentato.

E infine, ci preoccupa il previsto ritardo del piano di ristrutturazione dei capannoni dei Cantieri Baglietto, provocato dalla crisi attuale sofferta dalla storica azienda. Nel progetto del nuovo retroporto, infatti, all’altezza della stazione ferroviaria è prevista un’ampia scalinata che – noi auspichiamo – dovrebbe consentire il turista di vedere il mare. Ma così non potrà essere se non si studieranno opportune soluzioni per rivedere la collocazione dei Cantieri che sono proprio tra la stazione e il mare.

* Marilena Ratto – Presidente Ascom-Confcommercio Varazze; ** Andrea Bruzzone – Presidente Federalberghi Varazze

Fonte: Albenga Corsara

Questo articolo è stato pubblicato il 06 Mar 2010 alle 08:57 ed è archiviato nelle categorie - Recupero del Retroporto, A)-TEMI IN DISCUSSIONE, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

Un commento

marco:
 1 

Leggo tra le righe che “se non ci fossero i Cantieri Baglietto il turista vedrebbe il mare arrivando in treno a Varazze” ma se non ci fossero i Cantieri Baglietto (ora in crisi ma si spera di ritornare in auge) noi, io e tutte le maestranze, con cosa mangiamo?

08 Mar 2010 alle 17:38

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