Caccia nei boschi bruciati

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Varazze, 12.08.2007.

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PonentevarazzinoNews

Proposta di caccia nei boschi bruciati

Abbiamo ricevuto dal dr. Piombo, responsabile regionale Wwf liguria, copia articoli dei media sulla notizia della proposta di legge presentata in Regione, per consentire la caccia nei boschi interessati da fenomeni incendiari. Contro tale iniziativa si sono mobilitati i Verdi, guidati dalla capo gruppo in Consiglio Regionale, la d.sa Cristina Morelli.

SavonanotizieI Verdi contro la caccia nelle aree bruciate.

Il capogruppo dei Verdi del consiglio regionale della Liguria e responsabile nazionale del Gruppo Animali dei Verdi, Cristina Morelli, preannuncia battaglia politica e iniziative legali per fermare la Proposta di Legge che consentirebbe in Liguria la caccia all’interno delle aree incendiate:

<<In Liguria ogni anno avviene la distruzione di centinaia di ettari di bosco con migliaia di uccelli, ungulati e altre specie di fauna minore che vivono nel bosco ferite o uccise: molte delle aree colpite sono situate in posizioni strategiche come “corridoi faunistici” o come le uniche zone naturali in contesti densamente antropizzati, diventando gli unici siti idonei per la riproduzione ed il rifugio nell’ambito di molte decine di chilometri.

L’istituto Nazionale di Fauna Selvatica sottolinea come la frequenza degli incendi sia notevolmente aumentata compromettendo le possibilità  naturale di recupero naturale della vegetazione ed alterando quindi in maniera drammatica il paesaggio vegetale.

Con la Proposta di Legge dei consiglieri della maggioranza (Verdi esclusi) si vuole di fatto consentire una maggiore pressione sulla fauna, dove gli ungulati sarebbero una preda facile dei cacciatori in aree prive di vegetazione.

E non sta in piedi la scusa di salvare la ricrescita delle piante ““ continua Morelli- in quanto per cinque anni la legge 353/2000 vieta in generale l’attività  di rimboschimento sostenute con risorse pubbliche e dove ad oggi non risultano studi tangibili che dimostrano i danni degli ungulati nelle aree percorse dal fuoco.

Non bastava la deroga introdotta dall’ultima finanziaria 2005 del governo Berlusconi che consente l’attivazione di deroghe per la caccia agli ungulati in ogni periodo dell’anno ““ prontamente attivata dalle province liguri – ora si vuole consentire la caccia all’interno delle aree incendiate quando questa è vietata dalla legge 353/2000 voluta dai Verdi e in particolare dall’attuale Ministro Pecoraro Scanio che vieta la caccia per dieci anni nelle aree boscate percorse dal fuoco.

Questa proposta di legge è palesemente in contrasto con una norma di rango sovraordinato ““ puntualizza l’esponente ligure del Sole che Ride – e come Verdi ci attiveremo in ogni sede per far dichiarare l’incostituzionalità  della stessa qualora il consiglio regionale licenziasse tale proposta.

Ritengo non tollerabile dare sempre e soltanto voce alle carabine dei cacciatori per risolvere le eventuali problematiche di sovrannumeno di animali selvatici – afferma Cristina Morelli ““ da diversi anni ormai molte province italiane emanano piani di abbattimento, e ogni anno con un numero sempre maggiore di animali da uccidere. Ciò evidenzia l’inefficacia di tale metodologia, sempre messa in atto senza verificare l’esistenza di metodi alternativi non cruenti, come prevede la Legge 157/92, che oltretutto stabilisce siano le guardie provinciali ad occuparsi dell’eventuale abbattimento.

Nei calendari delle province di Genova, Savona, Imperia, La Spezia manca un’analisi scientifica della specie, non risultano danni documentati dai caprioli e dai cinghiali , non vi è alcuna motivazione che giustifichi l’abbattimento di un cosi’ elevato numero di questi animali.

E’ necessario invertire l’attuale sistema delle province che mirano esclusivamente all’abbattimento degli ungulati ““ conclude Morelli – prima di tutto è necessario controllare e bloccare eventuali nuove immissioni sul territorio, che nel passato, ad opera di ambienti venatori, hanno provocato l’aumento di questi ungulati, oltre che stabilire una volta per sempre la composizione delle squadre che effettuano i conteggi dei caprioli e dei cinghiali, composte principalmente da cacciatori.” – Fonte Verdi Liguria.

il secolo xix edizione liguria del 31/07/2007
«Sଠalla Caccia ai cinghiali nei boschi bruciati» – proposta dell’ulivo.

Genova. Via libera alla caccia di cinghiali, caprioli, daini, camosci e cervi nei boschi percorsi da incendi per salvare dagli ungulati i teneri germogli che garantiscono la rigenerazione delle aree boschive bruciate. E’ il contenuto della proposta di legge presentata dal consigliere regionale, Ezio Chiesa (Ulivo) e firmata da altri componenti dello stesso gruppo, Tirreno Bianchi (Comunisti italiani), Franco Bonello (Unione a sinistra), Lorenzo Castè (gruppo misto), Giacomo Conti (Rifondazione) e Luigi Patrone (Italia di mezzo).

Ma il ricorso alle doppiette, sottolinea Chiesa, sarebbe l’estrema ratio: «La caccia – spiega il consigliere – sarebbe consentita, in virtù dell’articolo 35 della legge regionale 29 del ’94 relativo al “rischio agricolo”, solo qualora si rivelassero inutili altre forme di difesa del bosco in fase di ricrescita». E cioè: recinzione metalliche temporanee o con fili elettrici a bassa tensione.

Né la legge, secondo Chiesa, sarebbe in contrasto con la normativa nazionale che vieta, per dieci anni, il pascolo e la caccia nelle zone bruciate. Ma Cristina Morelli, capogruppo dei Verdi in Regione, promette battaglia: «Questa proposta è in contrasto con una normativa dello Stato, quindi di rango superiore. Con la scusa di salvare la ricrescita delle piante, si vuole di fatto consentire una facile caccia degli ungulati nelle zone prive di vegetazione».

Firmato: Il direttivo

Questo articolo è stato pubblicato il 15 Ago 2007 alle 07:35 ed è archiviato nelle categorie Attualità, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o effettuare un trackback dal tuo sito.

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