Varazze: La crisi dei cantieri Baglietto

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Varazze, 26.11.2009.

PonentevarazzinoNews

varazze_varo-ai-bagliettoLa crisi dei cantieri Baglietto

Operai e sindacati preoccupati per il taglio dei posti. La crisi dei cantieri Baglietto. Da “Il Secolo XIX” del 24.11.2009.

La crisi non è aperta, ma i segnali che sono arrivati ieri dagli incontri fra la proprietà dei Baglietto con amministratori pubblici e, in altra sede, con le organizzazioni sindacali, non sono del tutto incoraggianti. E oltre a turbare i sonni dei dipendenti e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, comincia a preoccupare anche amministratori comunali e categorie economiche. Tuttavia, la ripresa economica globale potrebbe trascinare nuovamente la nautica da diporto verso le dimensioni occupate negli ultimi, fortunatissimi, dieci anni.

La prestigiosa industria navale varazzina soffre il periodo negativo. È stato confermato dall’amministratore delegato della “Camuzzi”, proprietaria dei cantieri, in un incontro svoltosi ieri in Comune, promosso dall’assessore all’urbanistica, Gerolamo Carletto. Si temono, anzi si annunciano, prossimi esuberi nelle sedi di Varazze, La Spezia e Pisa. Cambieranno le strategie di mercato, con imbarcazioni di dimensioni più contenute, che comporteranno minore impiego di mano d’opera, ma il rischio di vedere sparire il marchio del Gabbiano è, al momento, fugato.

In prima linea, ci sono le maestranze e l’indotto. «Speriamo – è il coro che si registra in cantiere- che la situazione migliori e che arrivino garanzie per persone e aziende che hanno investito, attrezzandosi nel settore ed esponendosi finanziariamente. Purtroppo, la crisi globale ha investito tutti, ce ne rendiamo conto, anche a nostre spese».

«La proprietà – sottolinea Alberto Lazzari, della Fiom-Cgil – ha confermato la forte contrazione del mercato, ma al tempo stesso ha assicurato il mantenimento dei livelli occupazionali, almeno sino a marzo 2010, quando sarà consegnato uno yacht di 42 metri. Da parte nostra abbiamo chiesto e ottenuto delle garanzie precise e soprattutto la prosecuzione del confronto anche a livello ministeriale. Il quadro si presenta comunque molto difficile, inutile cercare di nasconderlo».

La crisi dell’industria nautica non passa naturalmente inosservata alle categorie economiche locali. «È un momento difficile per tutti – conferma Marilena Ratto, presidente dell’Ascom – e le notizie odierne circa un possibile ridimensionamento degli occupati diretti e, conseguentemente, dell’indotto, dei Baglietto, non ci può certo far piacere. Confidiamo nei piani di intervento dell’azienda e nella disponibilità del Comune, anche sotto l’aspetto del recupero urbanistico dell’area, fattore secondario rispetto a quello dell’occupazione e del lavoro, ma comunque rilevante per l’immagine della città». Angelo Regazzoni

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L’azienda rinnova i locali Baglietto

Nuovo incontro fra la proprietà dei cantieri Baglietto e l’amministrazione comunale. Da “Il Secolo XIX” del 25.11.2009.
Dopo la rinuncia al “Puo” (piano urbanistico operativo) è emersa la volontà dell’azienda a rinunciare anche allo “Sportello unico” e avviare la ristrutturazione attraverso specifiche “Dia” (dichiarazione di inizio attività).

L’amministratore delegato della “Camuzzi”, Ruggero Massimo Jannuzzelli, e i suoi più stretti collaboratori, hanno manifestato le esigenze dell’industria a Gerolamo Carletto, responsabile di urbanistica, edilizia privata e sportello unico. «I Baglietto – ha spiegato Carletto dopo la riunione – avevano già rinunciato al complesso e oneroso “Puo”, che prevedeva fra gli altri interventi, edilizia residenziale, albergo a cinque stelle e piazza pubblica. Poi, era stata proposta la formula dello “Sportello per le imprese”, ma anche quello è apparso troppo impegnativo, in termini di tempo. Così, si arriverà quasi certamente ad eseguire la ristrutturazione attraverso le “Dia”, che accelereranno i tempi di inizio lavori grazie a una procedura più snella.

«Credo – conclude Carletto – che la ristrutturazione dei capannoni verrà richiesta anche rispettando le esigenze della nuova tipologia di produzione, che mi pare orientata su scafi di lunghezza decisamente inferiore ai 40 metri. Strategie aziendali, queste, che non ci riguardano. Da parte mia, sono disponibile a soddisfare ogni legittima richiesta, non solo sotto il profilo amministrativo-urbanistico, ma anche per salvaguardare l’occupazione e la permanenza del marchio del Gabbiano a Varazze. Ho compreso che la crisi nel settore c’è, ma anche che si può uscirne, e il Comune farà quanto gli è possibile». Nuovo “vertice” giovedì. A. REG.

Il direttivo.

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Questo articolo è stato pubblicato il 26 Nov 2009 alle 21:45 ed è archiviato nelle categorie Attualità, Cantieri Baglietto, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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