Sara Rattaro o Marie Curie, nel salotto di piazza Bovani a Varazze
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La domanda viene spontanea dopo la presentazione del libro “Io sono Marie Curie“ (Sperling & Kupfer Editor), che la sera di mercoledì 21 agosto 2024 a Varazze, nella centrale piazza Nello Bovani, Sara Rattaro, l’autrice de “Il cacciatore di sogni“, “I miracoli esistono ancora” e un seguito di altri fortunati titoli di successo, ha illustrato con una intensità e precisione di dati e aneddoti, da far pensare ad una rediviva Marie Curie, che raccontava la propria vita di donna e di scienziata due volte premio Nobel.
Introdotta dal prof. Stefano Pastorino, eclettico personaggio, che alle doti di ottimo insegnante didattico abbina una “vis” da vero professionista in molteplici altre attività, vuoi di attore affermato in commedie dialettali, vuoi come organizzatore di eventi culturali, e, dopo il saluto dell’Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno, a nome del Sindaco, Ing. Luigi Pierfederici, è stata la volta di Sara Rattaro, “clou” della serata, ultimo evento estivo 2024 della rassegna “Varazze Città delle Donne 2024“.
Diciamo subito che la “verve“, unita alla simpatia, della scrittrice, hanno immediatamente fatto breccia nel pubblico, colpito anche dalla facile e naturale forma di narrazione, un sereno, ma capzioso colloquiare quasi da caminetto, nel quale si è evidenziata anche la bella e forte dizione di Sara Nakchi, voce narrante di alcuni brani del libro presentato.
Marie Curie non poteva avere miglior interprete della sua straordinaria avventura di vita e di studio, di Sara Rattaro, “alter ego” che è entrata nel personaggio della scienziata polacca, facendolo suo, godendo e soffrendo dei suoi successi e dei suoi dolori. il Nobel per la Fisica nel 1903, che non si poteva assegnare a alla Curie (perché donna…), fu assegnato al marito, suo collaboratore e persona di alto valore scientifico e umano, il quale si rifiutò di ritirarlo se non fosse stato dato anche a lei, alla quale andava il premio per le sue ricerche. Un secondo Nobel le fu conferito nel 1911 per la Chimica.
Il racconto sulla Curie, ampiamente esplicato in forma di romanzo-verità, è stato anche e soprattutto una ferma rivalutazione della donna, costola sì dell’uomo, ma assolutamente paritaria nei diritti come nei doveri, la quale, nel corso della storia, ha sempre subito un pesante “ghetto culturale“, impedita di esprimere le proprie immense qualità in ogni campo dello scibile umano.
“Tanto tempo è passato”, – spiega Sara Rattaro, – da quelle idee oscurantiste, se guardiamo oggi quante ragazzine sognano lo spazio. Un discorso che si fa lungo, ma è bene non tralasciare mai, se pensiamo a quello che succede in diversi paesi, dove nascere donna è quasi una colpa.”
La presentazione di “Io sono Marie Curie” si è avvalsa della collaborazione di Mondadori Bookstore, che ha allestito un signorile ambiente salottiero sul palco di piazza Bovani, dopodiché ha preso corpo una lunga fila di spettatori per la firma dell’autrice su questa ultima, per ora, fatica della Rattaro.
Potremmo parlare di questa feconda penna ancora per molto, ricordando la sua Scuola di Scrittura per iniziare nuovi talenti, e la collana per l’infanzia. Insomma tante, troppe cose per lo spazio concessoci, che il lettore potrà comunque approfondire leggendo “Io sono Marie Curie“, certamente un “best seller” da non lasciarsi sfuggire.
Ricordiamo però una frase che disegna chiaramente il carattere di Marie Curie: … “Nella vita non c’è niente da temere, solo da capire.”
Complimenti a Sara Rattaro per quello che ci ha dato nella serata conclusiva di “Varazze Città delle Donne 2024“, e un bravò a Sara Nakchi per la lettura chiara e a volte vibrante, nonché a Stefano Pastorino, carta vincente nel panorama delle manifestazioni varazzine.
(Testo e immagini di Mario Traversi)
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