Paolo Nardi ha tenuto a Varazze la seconda conferenza su Santa Caterina da Siena
Il Professor Paolo Nardi, Priore Emerito dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, sabato 18 maggio 2024 a Varazze, presso il Santuario della SS Trinità di Santa Caterina, con inizio alle ore 17:30, alla presenza del Sindaco Ing. Luigi Pierfederici e dei responsabili del locale associazionismo, è stato il relatore del secondo appuntamento del Percorso Cateriniano che costituisce parte del progetto “Jacopo da Varagine e Caterina da Siena tra Devozione e Cultura“, avviato dal Centro Studi Jacopo da Varagine APS in collaborazione con il gruppo dei Caterinati di Varazze e il patrocinio del Comune.
Dalla PF Città di Varazze: … Album fotografico …>>
Il Professor Nardi, accademico dell’Università di Siena, ha trattato il tema “La diffusione del Culto di Santa Caterina da Siena nei secoli” ricordando, innanzitutto, come nella sua città di Siena venisse chiamata Santa, quando era ancora in vita e dunque in epoca ben anteriore alla sua canonizzazione.
«L’Associazione è nata come Associazione Ecumenica dei Caterinati nel 1970 a Siena, grazie a Mons. Mario Ismaele Castellano, nostro fondatore ligure di Imperia, cittadino onorario di Varazze, dove l’Associazione è stata costituita nel 1971. Ricordo alcuni fondatori: dott. Giuseppe Massone, avv. Augusto Guastavino, prof. Giovanni Delfino, Tino Benedetto Delfino, Tonino Olivieri staccatosi poi come gruppo di Genova, Elvira e Filippo Todeschi e la sottoscritta Marina Delfino, attuale presidente.»
L’ appellativo di “Santa” le era valso in ragione dell’impegno nell’assistenza dei malati e dei bisognosi, oltre che per l’azione volta a promuovere la pace tra i suoi concittadini lacerati da lotte e discordia. Tale considerazione, tuttavia, non fu unanime da critiche suscitando il dissenso da parte di scettici e di coloro che non condividevano le posizioni espresse da Caterina in favore della liberazione della Terrasanta ed ancor più le censure verso la caduta morale di parte del clero e della curia pontificia, che in quel tempo risiedeva da Avignone.
Ciò non impedì che la reputazione di “Santa” si divulgasse anche al di fuori delle mura senesi, soprattutto dopo la conferma della sua fama sancita dal capitolo generale dei domenicani, tenutosi a Firenze nel 1376.
Superato il pericolo dell’eresia la sua fama si consolidò ulteriormente, così come verrà evidenziato anche dalle testimonianze rese nel corso del processo di canonizzazione.
Il desiderio di avvicinarsi a lei ed alla sua spiritualità animò laici e religiosi permettendo in molte città la nascita di figli spirituali che si ritrovano ad oggi nella famiglia dei Caterinati.
L’incontro di Caterina con Papa Gregorio XI, avvenuto ad Avignone nel 1376, dal quale consegue il rientro del pontefice in Roma, determina un incremento ulteriore del prestigio e dell’ammirazione verso Caterina, consentendole di superare ostacoli e continuare la sua opera instancabile. Da esso si consolida il rapporto con i pontefici che la porteranno a stabilirsi a Roma.
Caterina non amava la popolarità. ma diventa grande entrando nel cuore di umili e potenti come una madre, così come traspare anche dalla lettura della “Legenda Major“, la grande e fondamentale biografia della santa senese.
Dovranno passare più di duecento anni dalla morte prima che Caterina venga proclamata Santa, riconoscendo gli innumerevoli miracoli da lei compiuti sia in vita che dopo la sua morte, non soltanto a Siena ed in Italia.Nel corso del processo di canonizzazione, verrà confermata la sua fama in Europa testimoniata attraverso l’iconografia che ha caratterizzato anche i secoli successivi.
Il culto di Caterina trova dunque il suo fondamento, nella capacità della santa senese di essere una donna mistica, spirituale e nel contempo protagonista coraggiosa della vita civile, capace essere promotrice di azioni concrete di pacificazione.
Paolo, con tanta professionalità si è immerso meravigliosamente nella storia, cavalcando diversi anni ed elaborando, nel periodo “post mortem” della Santa, la divulgazione del culto di Caterina alternando immagini artistiche sempre di varie epoche dalla fine del 1300 al 1800 circa. Un percorso ricco, una ricerca sua che avrebbe sicuramente necessità di essere approfondita.
La vita di Caterina è ricca di episodi suoi famigliari, ma altresì di rapporti con personaggi illustri dell’epoca: politici, nobili, ammalati, poveri, predicatori, Papi.
Lei l’umile mantellata di Siena, che da casa sua andava in Duomo a pregare attraverso il costone e all’ospitale di Santa Maria della Scala per curare gli ammalati, vigorosa, imperativa, forte, mistica, mamma e maestra, viva ancora oggi attraverso i suoi scritti: il dialogo legenda Maior, le Orazioni, le lettere, immagini, pitture, immaginette, quadri, maioliche, immaginette, chiese, a lei dedicate. E’ per queste ragioni che il messaggio di Caterina continua ad essere attuale e le vale, a buon diritto, la proclamazione a santa da papa Pio II nel 1461 e “Dottore della Chiesa” da papa Paolo VI il 3 ottobre 1970. E ancora: patrona di Roma nel 1866 da papa Pio IX; patrona d’Italia insieme a san Francesco d’Assisi da papa Pio XII nel 1939. e ancora: patrona di Siena, Varazze e delle Infermiere.
Di Caterina sappiamo tanto, tradizioni popolari hanno continuato a diffondersi per le vie del mondo e in molti ambienti, sino ad arrivare alla proclamazione di Patrona d’Europa il 1° ottobre 1999 Papa Giovanni Paolo II.
L’evento è stato ripreso da Televarazze, presidente Piero Spotorno e cameraman Giuseppe Bruzzone, per essere poi trasmesso da “AMA Liguria”, canale 99.
Fonte: D.ssa Marina Delfino, Presidente Associazione Internazionale dei Caterinati gruppo di Varazze;
Avv. Mariarina Dagnino, consorella dell’Associazione e membro di Giunta del ”Centro Studi Jacopo da Varazze APS”.