PonentevazzinoNews
Varazze, 9.12.2020. Home page
E’ tornato il Natale
Non eravamo più abituati a celebrare il S. Natale come vuole la tradizione. Le sirene del consumismo, dei regali a tutti i costi, della esagerata cornice materiale al quadro spirituale della Natività, ci aveva allontanato dall’essenza di una ricorrenza che un tempo ci riuniva veramente attorno alla tavola per sentirci uniti.
Bastava poco allora: un cappone atteso tutto l’anno, il pandolce fatto in casa e portato a cuocere al forno della panetteria con il nome sullo stecchino, frutta secca, una bottiglia di moscato, ma, soprattutto, il presepe che non mancava mai in ogni casa.
I regali dovevano essere utili; qualche rinnovo come le scarpe, un maglione confezionato da madri e sorelle con la lana di pecora che faceva il solletico, libri e quaderni per la scuola. Tutto lì, forse poco si può pensare oggi, abituati alle crociere e ai cenoni che finiscono per intorpidire stanchi commensali avvolti nelle stelle filanti e con il cappellino di carta sulla testa, ma quanta serenità per famiglie che vivevano la vera atmosfera del Natale. La S. Messa di mezzanotte riempiva le chiese e, ritornati a casa, si apriva il pandolce, magari con una tazzina di cioccolata calda (ma era già un lusso…).
Natale 2020. La pandemia ha ridimensionato tutto, siamo costretti ad interrogarsi per trovare nuove risposte alla scoperta della nostra improvvisa fragilità.
Questo terribile morbo è forse arrivato per farci capire tante cose, la prima delle quali ci consiglia di rallentare la corsa verso il tutto possibile, per meditare sulle nostre affannose ricerche del piacere egocentrico e ricordarci di una stalla dove nacque un Bambino, avvolto in poveri panni, che avrebbe dovuto cambiare il corso della storia, se l’uomo lo avesse seguito invece di crocifiggerlo sul golgota. Ma, nonostante tutto, Gesù continua a nascere, sta a noi, magari aiutati da questa crisi, a ritrovarlo in noi stessi.
(Mario Traversi)