Il culto dei morti in Ecuador

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Varazze, 2.11.2020.                                 Home page

Il culto dei morti in Ecuador

Il culto dei morti in Ecuador, raccontato dalla missionaria Comboniana varazzina suor Daniela Maccari.

Suor Daniela Maccari Missionaria Comboniana

Suor Daniela Maccari Missionaria Comboniana

Il ricordo dei defunti è oggetto di numerose e particolari manifestazioni in tutto il mondo, che richiamano i sentimenti di affetto dei vivi nei confronti di coloro che sono già passati dall’altra parte.

Una pagina veramente interessante di questa ricorrenza, non priva di folklore e ricca di un profondo significato umano, ci giunge dall’Ecuador, tramite la Missionaria Comboniana varazzina, suor Daniela Maccari, da anni impegnata nei paesi più poveri dei continenti Africano e Sudamericano, in quel mondo degli ultimi dove le tradizioni sono il collante delle comunità.

Proponiamo questa inedita testimonianza, per una maggior conoscenza degli usi e costumi di popoli diversi e lontani, quale arricchimento culturale soprattutto per noi occidentali.

(Testo di Mario Traversi)

Ecuador – Animeros e tradizione dei defunti

«Una figura tradizionale con un compito di rilievo nel mese dei defunti è l’ANIMERO, ossia la persona che si preoccupa delle anime dei fedeli defunti. La sua funzione è mantenere vivo il ricordo delle anime dei defunti e pregare perchè tutte siano liberate dalle pene che potrebbero ancora soffrire e raggiungere così il paradiso.

Gli animeros sono uomini del popolo, a volte anche donne, che si preparano a questo servizio religioso imparando a memoria canti e preghiere, per il quale la gente ha grande rispetto e un po’ di timore.

Volendo vedere più da vicino di cosa si trattasse, ho chiesto a donna Olivia, una signora del popolo afrodiscendente di Carpuela, se mi permetteva accompagnarla una notte nel suo itinerario e data la sua disponibilità sono entrata un po’ in quella religiosità e spiritualità popolare molto forte che lega i vivi ai defunti.

Erano le dieci di sera quando lei, io e due uomini, ci siamo avviati al cimitero del paese dove con una preghiera prima e poi esortazioni piuttosto forti donna Oliva ha invitato le anime dei morti ad uscire dalle tombe scuotendole con una scopa, perchè si alzassero e ci accompagnassero. Per evitare, essendo io straniera, che qualche spirito mi potesse fare del male, don Patricio mi ha soffiato varie folate di tabacco come prevenzione e protezione.

Ritornati per un percorso di circa 20 minuti dal cimitero al paese, quella sera tutto buio, silenzioso e con tutte le televisioni spente, abbiamo iniziato al suono tipico di una campana ad avvisare il nostro arrivo. Erano già varie sere e notti che il gruppo di animeros ripeteva strada per strada quella cerimonia fino a passare per tutte le strade e tutte le case. Un lavoro, dalle 10 di sera alle due o tre di notte, che dura circa un mese.

Davanti alla porta di ogni casa ci si ferma, si prega, si cantano strofe di inni sullo stile del Dies Irae invitando alla conversione, alla rinuncia al peccato, al bisogno di implorare perdono e misericordia per le anime del purgatorio… dopo di che, una persona della casa, senza farsi vedere e con voce sommessa indica dove sta passando l’offerta mettendo la mano “sotto la porta” – “dalla finestra” e così, pregando davanti ad ogni casa e passando per tutte le famiglie si riunisce un’offerta per la Messa che sarà in suffragio di tutti i defunti di quel paese.

Verso le due o le tre, dopo circa cinque ore di questo servizio religioso, si ritorna al cimitero per riportare le anime a riposare nelle loro tombe e con altre preghiere si termina la celebrazione di quella sera e si ritorna a casa.

Ripetere questa tradizione, senza nessun lucro e guadagno, è un servizio piuttosto pesante, che richiede dedizione e fede, ma molto rispettato dalle persone che collaborano con offerte e preghiere per l’eterno riposo e la pace dei loro defunti. (sr. Daniela – misionera in Ecuador)»

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Questo articolo è stato pubblicato il 02 Nov 2020 alle 23:32 ed è archiviato nelle categorie Attualità, COMUNICATI E COMMENTI DEL DIRETTIVO, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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