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“Le sette ultime parole di Cristo in Croce“: concerto di “Musica Aurea” a Varazze
Domenica 6 aprile 2025 alle ore 17.30 a Varazze, presso l’Oratorio di Nostra Signora Assunta, si terrà il primo concerto della seconda edizione del ciclo “Musica Aurea” 2025, a cura del prof. Giovanni Delfino, docente di musicologia presso l’università di Cremona, organizzato dall’Associazione Centro Studi “Jacopo da Varagine“, in occasione delle celebrazioni per il IV Centenario della elezione, di santa Caterina da Siena e del beato Jacopo da Varagine, a patroni di Varazze (1625-2025). Il concerto, ad ingresso libero e gratuito, costituisce un indubbio arricchimento culturale.
In sintonia con il tempo quaresimale, il “Quartetto Alfieri” (Davide Moro violino, Sara Bellettini violino, Costanza Negroni viola, Sofia Bellettini violoncello) eseguirà “Le sette ultime parole di Cristo in Croce“, di Franz Joseph Haydn (1732-1809), nella versione per quartetto d’archi.
Legata alla particolare tradizione iberica delle musiche per la Settimana Santa, la composizione fu commissionata ad Haydn da un canonico della cattedrale di Cadice: ciò dimostra quanto fosse considerato questo autore in quell’ambiente durante gli anni ’80 del Settecento. Scritto nel 1786 come pezzo meditativo per orchestra, da suonarsi in un contesto liturgico, fu in seguito arrangiato per quartetto d’archi e per pianoforte, prima che lo stesso Haydn lo trasformasse in un oratorio per coro e orchestra nel 1796.
A commento delle parole del Cristo crocifisso, i sette pezzi che si susseguono (denominati genericamente ‘Sonate’) ce ne restituiscono il dolore con una scrittura strumentale di forte espressività e di totale aderenza alla profondità del momento; con la forza di una visionaria pittura devozionale, la musica crea un’atmosfera di rara suggestione con efficaci e calibrate figure musicali. Preceduti da un’Introduzione, i sette quadri conducono a un coinvolgente finale in cui si vuole rievocare con grande veemenza il terremoto scatenatosi sul Golgota alla morte di Gesù in croce.
Le asciutte sonorità cameristiche del quartetto, rispetto alla più opulenta veste orchestrale originale, sono quelle che si sono imposte maggiormente e che meglio sembrano prestarsi ad un eventuale dialogo serrato tra parole e musica.
In via eccezionale, in luogo dei rispettivi passi evangelici, si è scelto di affidare a Giuseppina Damele (voce recitante) la lettura di alcuni testi poetici in volgare del poeta ed erudito friulano Daniele Florio (1710-1789), che godeva di ottima fama presso la corte di Vienna e che era stato lodato dal grande Pietro Metastasio. Tratte da una sua raccolta di Rime sacre e morali stampata a Udine nel 1777, le poesie si svolgono nell’aulica forma del sonetto e accanto alle eleganti parafrasi delle parole sacre, sviluppano anche riflessioni più strettamente personali di alto valore morale.
(Antonio Delfino)
Fonte: Associazione Centro Studi “Jacopo da Varagine” – Varazze.
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