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21 Gennaio 2025

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Presentato a Varazze il nuovo libro di Giovanni GhioneLa duve l’unda a baxa u sé

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Già il titolo del nuovo libro di Giovanni GhioneLa duve l’unda a baxa u sé” (La dove l’onda bacia il cielo), una composita raccolta di 16 poesie in “lingua varazzina” e 32 in lingua italiana, dà il senso di questa carrellata che abbraccia, dal mare ai monti la poetica dell’Autore, in un cammino a ritroso nel tempo, scritto nelle due espressioni del nostro parlare, tenendo però il presente, come un dovere da svolgere e vivere in quanto linfa vitale del nostro essere.

Giovanni Ghione, in questa sua nuova avventura letteraria, presentata sabato 18 gennaio 2025, alla Biblioteca Civica “E. Montale” di Varazze, ha dimostrato ancora una volta la propria versatilità poetica, affrontando sprazzi di ricordi di un mondo piacevolmente arcaico, per introdursi successivamente nelle tematiche odierne e conflittuali che analizzano l’attuale società, analisi derivanti da meditazioni ricche di interessanti spunti per farci riflettere sul nostro cammino umano “Duvve di ve”, “Un surrriso”, “Cuntime”, esprimono, con accenti diversi, l’attaccamento alle radici della “prima lingua” imparata al seno della madre e, nella “seconda”, il sentimento espresso con lo slancio dell’anima: “M’eri accanto”, “Sinfonia d’amore”, due aspetti che sono il biglietto da visita di una accorata sensibilità che è propria del bagaglio di un poeta, che però vive nella realtà di un mondo pieno di contraddizioni, dove l’ironia è già un non troppo larvato giudizio negativo (“Dai carri ai tablet”, “Il dito”, “Il bosco brucia”).

Il libro (Edizioni Sedicesimo), la cui bella copertina è opera della ceramista Maura Frumento, si avvale dei disegni di Roby Ciarlo, delicati e sempre in tono con il verso, ed è stato introdotto dall’Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno, che si è soffermata su questa nuova e premiante fatica di Giovanni Ghione e del suo impegno alla guida de U Campanin Russu.

Il prof. Tiziano Franzi, ne ha curato la prefazione con una accurata e intelligente incursione nel mondo della poesia, intesa come espressione di alto valore morale, capace di dare risposte anche con brevi, ma sostanziali versi, come nel caso di Giovanni Ghione, la cui penna è ormai solida eco di tanti temi a molteplici tinte, tutte interessanti.

L’introduzione porta la firma di Erica Autelli, dell’Università degli Studi di Innsbruck, coordinatrice de “Il patrimonio linguistico storico della Liguria 2”, pubblicazione a cura del Campanin Russu (Convegno organizzato dallo stesso sodalizio dopo il primo, diretto dal compianto prof. Fiorenzo Toso).

Il vernissage è stato supportato dalla proiezione dei disegni di Roby Ciarlo e di Vanna Frumento, tecnicamente condotta da Gianni Giusto, e ripresa dall’emittente Televarazze, Presidente Piero Spotorno e Cameraman Giuseppe Bruzzone, per essere poi trasmessa su “AMA Liguria Can.99”.

A conclusione dell’evento, Tiziano Franzi ha ricordato l’impegno dell’Associazione “U Campanin Russu” per “seminare”, prima e unica, a Varazze, il dialetto-lingua ligure nella Scuola Primaria “G. Massone”, dopodiché Giovanni Ghione ha letto la poesia “A nostra parlata”, di Mario Sala, compendio delle radici della nostra Liguria.

“La duve l’unda a baxa u sé” si pone come un ulteriore tassello di cultura varazzina e non solo, risultato del lavoro accurato del Presidente de U Campanin Russu, Giovanni Ghione, al quale vanno i nostri complimenti.

(Testo e immagini di Mario Traversi)

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