Carlo Delfino e il Ciclismo all’ultima delle “Serate Culturali 2024 all’Assunta di Varazze“
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C’era una volta. No, non è una fiaba, se lo ricordano ancora in tanti e poi, con il passa parola, anche i più giovani, che hanno potuto leggere su Internet l’epopea del ciclismo a Varazze, diventata la capitale mondiale di questo sport popolare, fin dai primi colpi di pedale, che portò i più grandi campioni a soggiornare, con le proprie squadre, nel periodo invernale, in una città, scelta fra tante, per il suo clima, per la centralità del percorso della Milano Sanremo e per l’accoglienza della sua popolazione.
Venerdì 26 luglio 2024, nella serata conclusiva degli incontri promossi dall’Associazione Culturale “U Campanin Russu”, sul sagrato dell’Oratorio “Nostra Signora Assunta” di Varazze, a rinverdire quei ricordi ci ha pensato il dott. Carlo Delfino, appassionato “suiveur” del ciclismo, al quale ha dedicato numerose pubblicazioni, facendo rivivere, quel variopinto mondo di ruote, maglie e massaggiatori, che facevano calamitare a Varazze il meglio dei giornalisti sportivi di mezza Europa, le cui interviste a Girardengo, Guerra, Olmo e poi a Coppi, Koblet, Kubler, Anquetil, portavano il nome della “Città delle Donne” e della Liguria in tutto il mondo.
Una serata di ricordi, iniziata con l’intervento del Presidente del Campanin Russu, Giovanni Ghione che ha ricordato l’impegno dell’Associazione, mai domo, per la difesa della storia di Varazze in tutte le sue accezioni e annunciando i prossimi appuntamenti autunnali dei quali saranno resi noti quanto prima la composizione. Subito dopo ha preso la parola il Presidente della Consulta Ligure, Giorgio Oddone, il quale, dopo essersi complimentato per la fervida attività del Campanin Russu per la difesa delle radici ligustiche, ha annunciato la messa in funzione di una grande Enciclopedia, tipo Wikipedia, per raggruppare il dialetto – lingua madre della Liguria – nelle sue varie assonanze regionali.
Il Dr. Carlo Delfino ha quindi dato il via ad una lunga e ideale “corsa ciclistica“, con le proiezioni (tecnico Gianni Giusto) delle immagini dei grandi e anche medi corridori (tutti meritori di plauso e simpatia), raccolte negli anni, soprattutto dalla collezione di Sandro Contini, il grande fotoreporter sempre pronto a immortalare con il suo obiettivo ogni campione in arrivo a Varazze, oltre che per le cronache della città.
Una grande cavalcata nel tempo, ha così riportato, opportunamente accompagnata dal commento del relatore, cui dava il suo aiuto Mario Traversi, testimone dell’epopea ciclistica varazzina del secondo dopoguerra, i volti e le imprese di indimenticabili campioni, con interessanti incursioni sull’ambiente socio-umano della Varazze del tempo:
– il famoso Albergo Genovese di Bertollo, sede fissa della Bianchi di Fausto e Serse Coppi, con i preziosi gregari Carrea, Gaggero, Filippi;
– il massaggiatore varazzino Craviotto “Carbunin” padre, che curava i muscoli dei corridori sotto l’occhio attento del figlio Giomin, futuro massaggiatore del grande Ciarly Gaul, poi passato al Genoa FTC.
Un affresco di nomi e di imprese, questo appuntamento del Dr. Carlo Delfino con il ciclismo a Varazze, vanto e onore di tutta la comunità, dove agivano altri, veri personaggi come il giornalista Ferro G.B. (Ferbagio), che divenne anche segretario di Costante Girardengo negli anni ’30 e Tino Benedetto Delfino, tanto per fare qualche nome. Poi, d’un tratto la “Fiaba” finì, arrivò il boom economico, spiega Carlo Delfino, altre località della riviera della Toscana e dell’Adriatico, si fanno sotto e offrono ponti d’oro alle squadre ciclistiche per averne i favori, aiutate dalle varie Amministrazione Comunali, mentre Varazze declina, in attesa, forse. di un Principe Azzurro che la svegli con un bacio “elettrico” di energia.
Restano i ricordi che nessuno ce li ruba, restano coloro come il Dr. Carlo Delfino, che si buttano a capofitto per ricostruire quel mondo di sogno con i suoi tanti libri, le interviste, le conoscenze che acquisisce con la sua grande passione per il ciclismo. Meno male che ci sono persone come lui. Per questo lo ringraziano i responsabili dell’Associazione Culturale “U Campanin Russu“, anche a nome della città. Chissà che non si possa pensare a qualche ripiego per far ritornare i corridori a Varazze, per: il suo clima, la sua posizione strategica per la Milano Sanremo e per chi è affascinato dalla poesia di quel canto di cicala meccanica che vola dalla catena e dai raggi delle due ruote.
Intanto dopo Coppi c’è stato il vuoto …, si aspetta ancora un altro Messia nostrano, a rinverdire quei trionfi che ci riempivano d’orgoglio. E sì. Perché Fausto era uno dei nostri, un figlio adottivo a tutto tondo.
Al termine della serata dedicata al ciclismo, il Dr. Carlo Delfino, ha presentato l’ultimo suo libro “Dopo Coppi. La strana crisi del ciclismo italiano negli anni del boom economico – Alba Edizioni – 2023“: …
«Un giovane ragioniere viene assunto da una nota ditta tessile per promuovere i propri prodotti attraverso la carovana pubblicitaria del ciclismo. Costui, da sprovveduto, si addentra, con discrezione e intelligenza, all’interno di un mondo sportivo in trasformazione economica, ma anche preda di una certa involuzione di risultati.
Quella presunta crisi che caratterizza la storia del pedale tra il periodo dei “Tre Uomini d’Oro” e la comparsa sulla scena dei giovani italiani rampanti rivali di Merckx, si rivela, invece, a un attento osservatore, come un quinquennio ricco di campioni capaci di imporsi a 360°, dalla pista alle corse a tappe, dal cross alle classiche. Accanto a personaggi di nome, che pur hanno lasciato il segno, il nostro ragioniere incontra anche solide figure di secondo piano: gregari, dirigenti e tecnici che hanno dato tanto al ciclismo e alla sua umanità. Il fatto che tra i professionisti del pedale comincia a girare anche qualche soldo grazie agli abbinamenti pubblicitari, fa parte del nuovo benessere che investe le famiglie italiane. Gli storici del costume parlano di “boom economico”, mentre il ciclismo soffre e vive tutto ciò come un impaccio doloroso.»
A conclusione della presentazione, il Dr. Delfino è stato omaggiato con: il “Dizionario della Parlata di Varazze, di Angiulin Regazzoni” e un artistico piatto in ceramica riproducente il “Campanile di S. Ambrogio“, simbolo del Campanin Russu, opera della varazzina e socia Maura Frumento.
Complimenti vivissimi a Carlo Delfino, per averci offerto questa bellissima serata di nostalgici e sempre affascinanti ricordi.
Un ringraziamento anche alla Confraternita “Nostra Signora Assunta“, nella persona del Priore Marianina Giusto, per la sempre gentile disponibilità ad ospitare le serate culturali del Campanin Russu, nonché alla presenza costante dell’Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno e a Televarazze, Presidente Piero Spotorno, Cameraman Giuseppe Bruzzone, che ha registrato l’incontro socio-culturale, per essere trasmesso da “AMA Liguria. canale 99“.
(Testo e immagini di Mario Traversi)
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