Il prof. Maggioni a Varazze per la prima conferenza dedicata al Beato Jacopo tenutasi

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Varazze, 7.04.2023.                                 Home page

Il prof. Maggioni a Varazze per la prima conferenza dedicata al Beato Jacopo tenutasi

L’associazione Centro Studi “Jacopo da Varagine” nel 2023 propone di prepararci insieme a conoscere di più e meglio i nostri patroni per unire alla devozione popolare un doveroso approfondimento culturale su due figure così importanti non solo per la chiesa cattolica, ma per il mondo, del loro tempo come del nostro, per l’impegno civico profuso e il modello di pace che ha costituito la loro intera vita. In questa prospettiva, il Centro Studi dedica le conferenze di primavera a Jacopo da Varagine, riservando gli appuntamenti di autunno a Caterina da Siena, patroni di Varazze dal 1625.

Il 1° aprile, vigilia della Domenica delle Palme, nel santuario cateriniano della SS.ma Trinità, edificio di proprietà comunale dipendente dalla parrocchia di S. Ambrogio, il prof. Giovanni Paolo Maggioni, docente di letteratura latina medievale e filologia mediolatina all’Università del Molise, ha tenuto la prima delle due conferenze in programma, dal titolo (quanto mai adatto al tempo liturgico) Predicare la Quaresima nel medioevo. I Sermoni Quadragesimali di Jacopo da Varagine.

Erano presenti il sindaco Luigi Pierfederici, l’assessore alla cultura Mariangela Calcagno ed il consigliere comunale capogruppo di maggioranza Andrea Gandolfo, a testimonianza della devozione della città ai suoi patroni, erano invitate tutte le associazioni culturali del territorio, alcune delle quali presenti con i loro rappresentanti.

Dopo l’introduzione della presidente del Centro Studi, Elsa Roncallo, il Sindaco ha preso la parola, confermando la volontà e l’impegno della città a celebrare Jacopo e Caterina con un programma di ampio respiro, che negli anni 2024-2025 si articolerà in varie iniziative.

Il relatore Giovanni Paolo Maggioni tornava a Varazze per la terza volta, dopo la conferenza del 19 novembre 2016 su Jacopo da Varazze e Jean de Mailly nella storia letteraria del XIII secolo e dopo la presentazione, avvenuta il 10 luglio 2021, del volume da lui curato IACOPO DA VARAZZE, Sermones de sanctis volumen diffusum. De sancto Georgio, de inventione sanctae Crucis, de sancta Maria Magdalena, de sancta Margarita, pubblicato nello stesso 2021 con il contributo della città di Varazze. Si tratta indubbiamente dello studioso più autorevole delle opere di Jacopo: infatti, oltre al volume appena ricordato, dobbiamo a lui l’edizione critica della Legenda aurea (1998, seconda edizione 2007) e dei Sermones Quadragesimales (2005).
I sermoni, organizzati in raccolte che si richiamavano alle diverse scansioni dell’anno liturgico, solevano definirsi de tempore nel caso riguardassero le domeniche, de sanctis nel caso fossero riferiti ai santi onorati dal calendario, e quadragesimales se relativi alla quaresima, il tempo liturgico precedente la Pasqua di Resurrezione.

Il relatore ha esordito riassumendo brevemente il contenuto del sermone per il mercoledì delle Ceneri, giorno con cui si apre la Quaresima: l’incursione diretta nel testo di Iacopo ha prodotto un effetto volutamente spiazzante, immergendo inaspettatamente l’uditorio in una girandola di riferimenti, i cui rapporti logici, secondo la sensibilità contemporanea, apparivano talora arzigogolati e non di rado forzati.
Lo straniamento era dovuto al fatto che quelli composti da Iacopo non sono testi destinati alla lettura, bensì schemi o raccolte di temi “predicabili”, cui il predicatore poteva attingere nel preparare il suo discorso, che avrebbe articolato tenendo conto delle esigenze del suo pubblico o delle circostanze particolari.
La predicazione nella Chiesa nel XIII secolo era ambito molto delicato: di fronte alla preparazione degli appartenenti ai movimenti ereticali, i vescovi, cui la predicazione era riservata, si rivelavano non di rado inadatti a questo compito, essendo scelti più per la loro fedeltà all’imperatore o al papa che per la loro competenza teologica e dottrinale o le loro virtù morali.
Per rispondere a questa esigenza nascono i due grandi ordini mendicanti del XIII secolo: i Frati Predicatori, o Domenicani, per la formazione dottrinale e teologica ed i Frati Minori, o Francescani, per ritornare ad una vita secondo la morale evangelica.

Domenicani e Francescani parteciparono attivamente nel 1233 al cosiddetto “movimento dell’alleluia”, un moto di fervore religioso popolare che si diffuse nell’Italia centro-settentrionale, trasformandosi in un’azione moralizzatrice dei costumi, anche in funzione antiereticale, e di pacificazione, sia tra città e città, sia tra le varie fazioni all’interno di una stessa città. Sull’onda della predicazione dei due grandi Ordini, vennero riformate alcune legislazioni statutarie comunali, nelle quali furono inserite norme contro l’usura, il lusso ed i costumi licenziosi. Tale tensione si riflette, sia pure a distanza di tempo, nei sermoni di Iacopo, secondo il quale i peccati più gravi sono la superbia e l’avarizia, intesa nel senso latino di avidità, seguite, in posizione più defilata, dalla lussuria, considerata un disordine che danneggia i singoli, mentre superbia e avarizia colpiscono l’intera compagine sociale.

A differenza di un altro grande domenicano suo contemporaneo, Tommaso d’Aquino, impegnato nella riflessione filosofica e teologica e nell’insegnamento, quindi nella formazione dottrinale del clero, specie domenicano, Iacopo si occupa della predicazione, cioè di come aiutare i propri confratelli a veicolare contenuti dottrinali e morali a un uditorio eterogeneo per estrazione sociale e preparazione culturale.
Per conseguire lo scopo è necessario tenere desta l’attenzione degli ascoltatori: per questo Iacopo nei suoi sermoni propone molti riferimenti alla vita di tutti i giorni, grazie ai quali il predicatore, procedendo per analogia, avrebbe incontrato minori difficoltà nel trattare questioni teologiche e morali.

Concludendo, il relatore ha presentato alcuni esempi, riferiti all’ambito della medicina o della navigazione, soffermandosi in particolare su un sermone, il secondo scritto per il sabato che precede la prima domenica di quaresima. In esso Iacopo esordisce affermando che, come la domenica è dedicata alla risurrezione di Cristo e il venerdì alla sua passione, il sabato è dedicato alla Vergine Maria e quindi in tutti i sabati di quaresima egli dirà qualcosa di lei. Dopo aver fornito alcune spiegazioni di questa dedicazione, egli sostiene che la Vergine Maria è simile ad una nave, passando poi a dimostrare questa affermazione per via analogica: innanzitutto per le merci di cui fu carica, cioè l’umiltà, la verginità e la fecondità, grazie alle quali piacque a Dio, all’angelo e al mondo intero, quindi per il mercante che ha portato, che è il pane vivo disceso dal cielo, e per l’albero maestro, che rappresenta Gesù Cristo …

Come l’esempio con cui è iniziata la conferenza, anche questo esempio conclusivo ha reso evidente quanto i sermoni di Iacopo siano distanti dalla sensibilità di oggi e nello stesso tempo quanto ci dicano della vita di un tempo così lontano da noi.

Preziosa la presenza di Televarazze, A.M.A Liguria Canale 99, per le riprese televisive.

Il prossimo appuntamento al Santuario di Santa Caterina, sabato 15 aprile 2023, ore 16 con il professor Lorenzo Sinisi per la conferenza Una regola scritta per un nuovo ordine religioso: le costituzioni duecentesche dei Frati Predicatori

(C.S. dell’associazione Centro Studi “Jacopo da Varagine”)

Album fotografico dalla PF Città di Varazze …>>

Eventi a partecipazione gratuita organizzati dall’Associazione Centro Studi Jacopo da Varagine di Varazze.

Questo articolo è stato pubblicato il 07 Apr 2023 alle 23:12 ed è archiviato nelle categorie - Centro Studi Jacopo da Varagine Varazze, Attualità, EVENTI E MOSTRE, NEWS DA VARAZZE. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi andare in fondo e lasciare un commento. Attualmente il pinging non è permesso.

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