PonentevazzinoNews
Varazze, 5.02.2021. Home page
Dedicate a Giulio Tassara le Vetrine d’Artista di Aiolfi a Savona
Le “Vetrine d’Artista” del mese di febbraio 2021, allestite dall’Associazione Culturale “R. Aiolfi” a Savona, in corso Italia n.10, presso la sede della Banca Carige, ex Carisa, sono dedicate all’artista Giulio Tassara.
L’inaugurazione dell’esposizione si è tenuta alle ore 10 di venerdì 5 febbraio 2021e potrà essere visitata fino al 4 marzo 2021. Curatore: D.ssa Silvia Bottaro, presidente Associazione “Aiolfi” no profit, Savona e critico d’arte. Fruizione libera.
Motivazione
«Personalità poliedrica Giulio Tassara, versatile in bilico tra pittura e scultura con capacità realizzativa originale. Il bianco è il suo colore assoluto, ha in sé tutto l’arcobaleno delle emozioni di chi crea e di chi guarda. E’ un colore che può essere interpretato come assenza di tono e al tempo stesso l’insieme di tutti gli altri. È il primo tra tutti i colori, rappresenta la libertà, la pace, la purificazione, un nuovo inizio…
Infatti simboleggia il principio della fase vitale. In linea generale il bianco esprime speranza per il futuro, la fiducia sia nelle persone che nel mondo in generale. È l’emblema della purezza, dei sentimenti nobili e il desiderio di cambiamento, della spiritualità e così via. Gocce, onde ritmiche che si rincorrono, si duplicano, si sopraelevano creando silhouette ardite, curvilinee, fanciullesche nella loro freschezza, favolistiche nel loro racconto, solo apparentemente muto.
Inventando binari per percorsi di viaggio della memoria. Ora il suo linguaggio si evolve verso il colore, le forme, giungendo ad una espressione un po’ pop e dadaista. In questa fase le sue creazioni risentono, in un certo qual modo, della lezione “Visual box” di Lucio Del Pezzo, giungendo ad una sorta di sintesi tra il linguaggio ludico e quello più analitico rivolto al consumismo della società di massa, senza lasciar da parte l’interazione dialettica tra gli elementi scultorei e quelli architettonici che ci circondano, ricchi di rimandi culturali, storici. Tassara oggi dà vita a pitture-oggetto, a casellari, assemblages apparentemente semplici, invece dotati di gusto, anche, popolare tra il naîf saggio ed una sempre originale ed autentica ricerca sui materiali, sui simboli, sulle allegorie e sulle metafore della vita con un proprio alfabeto: con la ceramica “total wihte” erano le “gocce” soprattutto o le onde, ora entrano in gioco esperienze, ricordi di giochi fanciulleschi, ovvero lettere di un abicì grafico, molto elegante, ricco di colore, tenendo ben presente sempre l’aspetto ludico dell’arte, in un’euritmia di rapporti cromatici e formali.» – (Silvia Bottaro)