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Varazze, 6.09.2019. Home page
“Leonardo e il suo Cenacolo” istantanee di un evento spiegati da don Pierangelo Chiaramello
Il richiamo all’arte e alla fede nel segno inconfondibile del genio di Leonardo da Vinci, ha avuto un significativo successo di critica e di pubblico, giovedì 5 settembre, nel Chiostro di San Domenico a Varazze, per merito di Mons. Pierangelo Chiaramello, Vicario Generale della Diocesi di Fossano, che ha illustrato, nel corso di una dotta conferenza, il celeberrimo “Cenacolo“, puntualizzando i vari protagonisti dell’ultima cena, ritratti come in una moderna istantanea, nell’atto, cioè dello sgomento suscitato da Gesù con l’affermazione “uno di voi mi tradirà“.
Ogni Apostolo, ha spiegato Mons. Chiaramello, è stato “legato” da Leonardo nel proprio segno zodiacale, con al centro il sole, Gesù – luce e potenza sull’universo visibile e invisibile, un mondo composito che ha racchiuso in se la natura circostante, le quattro stagioni, dalla fresca primavera al grigiore dell’autunno, in un sapiente cambio di colori e di sensazioni, che soltanto l’occhio esperto dello studioso, in questo caso Mons. Chiaramello, può aiutare a comprendere nella sua completezza.
Altri, per molti inediti, particolari del Cenacolo, sono stati resi noti nel corso dell’affollata conferenza, quali la differenziazione dell’idea leonardesca sul rappresentare il dramma incombente del tradimento di Giuda partendo dalla primitiva serenità di un’agape fraterna, la gioia dello stare insieme, scena di una sofferta delicatezza se confrontata con la tragicità della Crocifissione, dipinta nello stesso refettorio da Antonello Manfrotti.
Una illuminante conferenza, quella di Mons. Chiaramello, con precisazioni ad onore dell’Ordine Domenicano che anche durante il refettorio dei Padri dovevano sentirsi immersi nel paesaggio della terra Santa, confortati da dipinti che, come il Cenacolo, ne confortavano spiritualmente la visione.
Il “Cenacolo – spiega ancora Mons. Pierangelo Chiaramello – segna l’inizio dell’arte e del mondo moderni, dopo la scoperta dell’America, un modo di dipingere la realtà che ci riporta all’istantanea dell’evento“, anticipo, azzardiamo noi, di quella che sarà la fotografia, ma che Leonardo la fa movimentare e parlare con i gesti e le drammatiche espressioni dei volti dei protagonisti.
La bella e illuminante serata è stata introdotta dall’Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno e presentata dal Priore Padre Daniele Mazzoleni, con il supporto tecnico dello staff del Campanin Russu, guidato da G.B. Giusto, come avvenuto nei precedenti eventi del Parroco di S. Ambrogio don Claudio Doglio, su Leonardo e Caravaggio.
Un elogio ai Padri Domenicani per questa intensa attività culturale che ha caratterizzato l’estate varazzina.
(Testo e foto di Mario Traversi)
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