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Varazze, 3.08.2018. Home page
L’atto della Bandiera rubata al Monumento ai Caduti del Mare di Varazze ha un seguito
Domenica 29 luglio, appena informati, abbiamo subito dato notizia e preso posizione, da qualcuno giudicata morbida, ma che noi continuiamo a ritenere unica e giusta, nei confronti di chi nella notte ha rubato la Bandiera posta sul pennone del Monumento ai Caduti del Mare, di viale Paolo Cappa, a Varazze, gestito dal locale Gruppo dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia.
“Un vile atto vandalico compiuto nell’oscurità della notte e della propria coscienza” abbiamo scritto, irrispettoso nei confronti di chi si adopera per mantenere sempre vivo il ricordo e la testimonianza di quanti sacrificarono la propria vita per la nostra libertà. Persone che con i loro valori hanno contribuito a fare la storia dell’Italia. Un Paese in cui le guerre sono un ricordo doloroso e lontano, anche e soprattutto grazie ai tanti giovani che si sono battuti ed hanno dato la vita per difendere i valori di Pace e uguaglianza.
Non possiamo accettare nel silenzio gesti che offendono la Memoria di chi ha sacrificato la propria giovinezza e la vita, per consentire oggi a noi di poter liberamente esprimere le nostre idee e vivere in un paese in pace. Però, come ha scritto il monaco benedettino Anselm Grün, nel suo volume “L’arte di perdonare“: “Saper perdonare a se stessi è condizione previa per poter perdonare agli altri“. Pertanto, siamo in accordo con quanto ha scritto il Presidente del Gruppo ANMI Varazze, Dario Gatti, nell’inoltraci ieri, giovedì 2 agosto, l’allegato biglietto trovato nella buca delle lettere della sede sociale, che di seguito riportiamo.
«Stamane nella cassetta della posta del Gruppo ANMI di Varazze abbiamo trovato l’allegato biglietto (Vedere immagine a lato), con la seguente missiva:
“Chiediamo scusa per il gesto, non era nostra intenzione mancare di rispetto ai caduti del mare, ne tantomeno alla comunità varazzina e all’Associazione A.N.M.I., questo episodio ci rattrista, è stato un gesto sprovveduto. Ci rattrista molto!“
Non possiamo attestarne l’autenticità perché manca l’oggetto del furto, la Bandiera, ma, comunque, l’accettiamo come attestato di solidarietà.»
Agli autori dell’atto vandalico, un gesto grave compiuto certamente da persone “sprovvedute“, chiediamo nuovamente: pentitevi e ravvedetevi. Una comunità per vivere in pace, sana e forte ha bisogno tutti, anche di voi. Vi aspettiamo, non è mai troppo tardi per inserirsi, capire e comprendere il valore e il significato dei propri gesti!
Il biglietto di scuse, se autentico, è un primo passo anche se si sarebbe meglio concretizzato accompagnato dalla Bandiera (la stessa o una in sostituzione); il secondo passo che vi consigliamo di fare, per dimostrare a Voi stessi di aver compreso la vera portata e il significato del gesto compiuto, è quello di dedicare un poco del vostro tempo a una delle associazioni varazzine che si occupano di assistenza ai bisognosi, a chi soffre e a quanti, meno fortunati necessitano di aiuto e compagnia.
Grazie a tutte le Associazioni d’Arma che con il loro impegno mantengono vivo il ricordo di quanti si sono sacrificati per la Libertà nostra e di chi verrà dopo di noi.
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