PonentevazzinoNews
Varazze, 25.01.2018. Home page
Inaugurata targa che richiama i toponimi dell’ultra centenaria zona “Lomellina” e “Erboetti” di Varazze
Martedì 23 gennaio a Varazze, alle ore 16, all’angolo tra le vie cittadine Montegrappa e Calcagno, si è svolta una semplice, ma significativa cerimonia, con lo scoprimento di una targa in ceramica che richiama i toponimi dell’ultra centenaria zona “Lomellina” e “Erboetti”, ovvero la piana destra del Teiro che si estende dalle vecchie mura dell’Assunta, fino all’ansa dell’ex Cotonificio (ora Centro Commerciale), comprendente la porzione più circoscritta tra il palazzo rosso e l’ex mulino che si affacciava su via Montegrappa.
Il toponimo “Lomellina” deriva dalla nobile famiglia genovese Lomellini, che possedeva numerose proprietà a Varazze (vedi anche il Palazzo Lomellini in piazza S. Ambrogio), mentre “Erboetti” ricorda le fiorenti coltivazioni di frutteti che traevano dal Teiro, mediante un lungo “beo” (beudo), l’acqua necessaria anche per l’intensa coltivazione di verdura curata soprattutto dalla famiglia delle “Ravinn-e“. L’acqua proseguiva quindi verso valle per fornire forza motrice al frantoio di “Pantelin“, accostato alla chiesa dell’Assunta.
La targa-ricordo è stata apposta dove, insieme ad altri pozzi ivi esistenti, troneggiava quello di “Salomone“, personaggio della Varazze di ieri e ricordato nella targa medesima, oggi ingentilito da un artistico coperchio recante l’arma della famiglia suddetta.
Alla cerimonia, svoltasi nel ricordo del Canonico don Antonio Robello (1909-1997), memoria storica del luogo, hanno partecipato numerosi cittadini, fra cui l’artista Laura Robello, pronipote del Canonico, autrice della ceramica, che ha voluto così onorare il proprio non dimenticato parente, nel ventennale della sua scomparsa.
Ospiti d’onore Fausto Naso, scrittore, poeta e critico milanese, una rappresentanza della Sezione carabinieri in congedo e Adriano Mantero in rappresentanza del Campanin Russu.
Un brindisi di cortesia si è svolto nel giardino della Pensione “La Madunina“, della gentilissima famiglia Grimaldi.
(Antonio Danaidi e Mario Traversi)