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Varazze, 6.12.2017. Home page
Due riconoscimenti in una settimana per i Cantieri Baglietto
Questa mattina, mercoledì 6 dicembre 2017, navigando online mi sono imbattuto nell’articolo pubblicato da “Italy Journal” (What’s New in Italy – “Novità in Italia” – notizie, curiosità e approfondimenti su società, cultura, economia, tecnologia, sport e benessere) intitolato “Cantieri Baglietto: due riconoscimenti in una settimana“.
Un tuffo al cuore, una grande emozione, come mi succede sempre quando sento parlare di vecchie e nuove imprese della storica azienda varazzina, quella del gabbiano ad ali spiegate, la “Ferrari del mare” che, per un motivo o per l’altro non siamo riusciti a evitare che migrasse in un lido più accogliente e consono alle proprie esigenze.
E’ una tristezza incontenibile quella che ogni volta mi coglie, costringendomi a pormi delle domande alle quali fatico non poco a dare risposte sensate … . Forse è perché mi vergogno, mi sento in difficoltà, mi domando se ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità, per cercare di portare anche il mio contributo a quanti si opponevano al trasferimento dei Cantieri.
Perché, mi domando, ci accorgiamo sempre dopo, quando ormai è troppo tardi per porvi rimedio, di quanto era importante per la comunità quello che abbiamo perso?
La storia insegna, peccato che l’apprendimento non è una cosa automatica per tutti, occorre seguirla, viverla giorno dopo giorno, con partecipazione e umile predisposizione a lasciarsi coinvolgere, senza per questo incorrere in facili e deleteri personalismi. Il Noi sostituisca sempre l’Io.
Per una comunità perdere le sue eccellenze è un attimo, costruirle è molto più complicato e i tempi sono sempre lunghi e i risultati incerti.
Essere presenti, partecipare, lasciarsi coinvolgere, ascoltare, parlare, confrontarsi, porsi domande e porle, darsi risposte e pretenderle: solo così una comunità diventa attiva e responsabile. Capace di contare e in grado di difendere i propri valori e le proprie eccellenze.
Il dopo non conta, è il presente quello che ha bisogno di tutti noi coesi e disponibili.
Ed ecco l’articolo di “Italy Journal“, giunto in un particolare momento, che ha suscitato l’amara riflessione, con la speranza possa essere di aiuto alla comunità, per un futuro migliore e più coinvolgente: “Cantieri Baglietto: due riconoscimenti in una settimana“.
«L’azienda spezzina fondata nel 1854 vince la terza edizione delle 100 Eccellenze Italiane e il Best Italian Client Award 2017 per il settore nautico. 6 dicembre 2017.
Lo storico cantiere italiano Baglietto è stato tra i protagonisti della terza edizione del Premio ‘100 Eccellenze Italiane’, ideato da Riccardo Dell’Anna Editore e patrocinato dalla presidenza del Consiglio. La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso 30 novembre a Roma, a palazzo di Montecitorio.
Baglietto ha dimostrato “capacità di definire il made in Italy’ e ha portato a casa anche il ‘Best Italian Client Award 2017′ per il settore nautico, conferito dal Lloyd’s Register Italia. Il premio è stato consegnato dall’ambasciatore britannico, Jill Morris lo scorso 4 dicembre.
L’iniziativa nasce con l’obiettivo di riconoscere il contributo e la collaborazione dei clienti chiave nel Paese. Tra questi, appunto, il cantiere Baglietto, che si è distinto per la capacità di offrire ai propri clienti prodotti affidabili e di alta qualità, soluzione all’avanguardia e di assoluta eccellenza. Michele Gavino, amministratore delegato di Baglietto, commenta: “Abbiamo lavorato molto per offrire progetti dalla forte connotazione Made in Italy”.
E poi ancora: “Ogni traguardo rappresenta per noi un nuovo inizio, ogni premio ricevuto è un punto di partenza. Abbiamo lavorato molto sulla gamma prodotto. Questi recenti riconoscimenti premiano il nostro impegno e rappresentano un importante stimolo per guardare al futuro con ottimismo e proattività”.
I cantieri Baglietto hanno sede a La Spezia e sono un vero e proprio marchio storico, fondato nel 1854. E’ Pietro Baglietto, detto ‘Muntagnin’, ad aprire il cantiere in un capanno di un orto a cento metri dal mare, a Varazze. Qui inizia a costruire piccoli scafi di gozzi e canotti, ben presto si orienta verso lo yachting iniziando a costruire imbarcazioni da diporto.
Da segnalare, nel 1923, che il Baglietto I trionfa a Monaco, battendo il record di velocità nella sua categoria e conseguendo un doppio primato: è la prima imbarcazione italiana a ottenere un record mondiale. Pure D’Annunzio commissionerà una barca ai Baglietto. Nel 1996, con l’acquisizione dell’ex Cantiere Ferrari di La Spezia, i Cantieri Navali Baglietto entrano in una nuova fase, aumentando la capacità produttiva ed estendendola anche a serie di modelli dislocanti, già diventati punto di riferimento del settore.»
Fonte: Italy Journal