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Varazze, 5.10.2017. Home page
“Lanzarotto Malocello, dall’Italia alle Canarie“, il libro di Licata sarà presentato a Savona
Il libro “Lanzarotto Malocello, dall’Italia alle Canarie“, di Alfonso Licata, Presidente del Comitato Internazionale Malocello, edito dalla Commissione Italiana di Storia Militare (oggi Ufficio Storico dello SMD), sarà presentato alle ore 16.00 di venerdì 27 ottobre 2017 nella Sala Rossa (g.c.) del Comune di Savona, in corso Italia n.19.
Alla presentazione, che avviene nel contesto del progetto “Leggiamo un libro insieme” curato dall’Associazione Culturale “Renzo Aiolfi” di Savona, oltre all’autore, l’Avv. romano Alfonso Licata, cittadino onorario della città di Varazze, Presidente del Comitato Internazionale Malocello, recentemente nominato “Membro Corrispondente” dell’Accademia di Scienze, Ingegneria e Umanistica di Lanzarote, interverranno:
– il Prof. Giovanni Delfino, ex Sindaco della Città di Varazze;
– l’On. Dott. Enrico Hullweck, già Capo della Segreteria del Ministro per i Beni ed Attività Culturali, Parlamentare nazionale e Sindaco di Vicenza;
– il Dott. Antonio Scudieri, Magistrato e Presidente Emerito di Sezione della Corte dei Conti, Docente all’Università di Genova;
– il Dott. Stefano Pezzini, Giornalista de “La Stampa”.
Per approfondire:
Lanzarotto Malocello: navigatore controcorrente del XIV secolo
«Nei secoli XIII e XIV i navigatori genovesi scorazzavano al largo dei mari, acquisendo conoscenze e avviando commerci, al comando di navi proprie o straniere, istruendo equipaggi stranieri, per lo più iberici, nella difficile arte della navigazione. Essi erano senza dubbio i migliori marinai del mondo, che non solo conoscevano ogni punto del Mediterraneo, ma si spingevano nell’Atlantico, verso il Portogallo, i Paesi Bassi e l’Inghilterra; possedevano cognizioni nautiche, astronomiche e matematiche molto avanzate in quel tempo, avevano strumenti tecnici più perfetti e in quantità maggiore di quelli posseduti da altri popoli, che, unitamente alla loro plurisecolare esperienza, davano loro la più schiacciante superiorità di fronte alle altre genti. Essi, infine, sia per le relazioni con gli Arabi e per le notizie dei loro compatrioti stabilitisi per esercitare il commercio in Oriente e in Africa, credevano fermamente nella esistenza della comunicazione tra i due oceani che bagnavano le coste opposte del continente africano, non ritenendo un ostacolo insormontabile alla navigazione le tempeste del misterioso oceano Atlantico, il calore equatoriale o i mostri marini.
I genovesi erano in definitiva convinti, forti delle loro cognizioni tecniche perfezionate con l’avvento della bussola e della cartografia, che fosse possibile la circumnavigazione dell’Africa e che questa non presentasse seri problemi: in ogni caso gli eventuali ostacoli erano ritenuti secondari rispetto ai vantaggi che essi si ripromettevano di conseguire dall’ impresa perché il bisogno che li spingeva verso tale tentativo era così impellente ed urgente da convincerli ad affrontarli con il proposito di vincerli.
Si trattava, infatti, di salvare la repubblica di Genova dalla rovina perché le vie commerciali fino a quel momento seguite si stavano chiudendo ed essi erano consapevoli che prima o poi non sarebbe stato più possibile attingere ai ricchi mercati asiatici che rifornivano l’Europa.
I genovesi dovevano quindi trovare quella nuova via attraverso la quale raggiungere i lontani centri del loro commercio e solo il mare poteva garantire la soluzione in tal senso poiché se era vero che a sud del continente Africano gli oceani Atlantico e Indiano univano le loro acque,era altrettanto vero che sarebbe stato possibile raggiungere le Indie e la Cina navigando intorno all’Africa.
Furono per primi i fratelli genovesi Vadino e Ugolino Vivaldi a tentare l’impresa: partiti nella primavera del 1291, a bordo di due galee, salparono dal porto di Genova alla volta delle Indie e la loro navigazione fu seguita dai loro concittadini fino a quando si svolse in acque e lungo coste conosciute. Ad un certo punto, però, non si ebbero più notizie e nulla mai più si seppe di loro.
Fu alcuni anni dopo, nel 1312, che un altro intrepido capitano e armatore ligure, Lanzarotto Malocello, partì da Genova alla ricerca e in soccorso dei coraggiosi fratelli Vivaldi.
Chi fu Lanzarotto Malocello? Non tutti in Italia (anzi, a dire il vero, solo pochissimi studiosi o addetti ai lavori) conoscono questo storico personaggio,navigatore vissuto a cavallo dei secoli XIII e XIV nella cornice dell’antica Genova marinara, padrona dei mari.
Eppure non è certo di poco conto il fatto che proprio con Lanzarotto Malocello abbia inizio la storia moderna delle Isole Canarie.
Il suo nome compare per la prima volta nella carta di Angelino Dulcert, datata 1339, nella quale si vede l’arcipelago delle Isole Canarie e attribuisce alla più settentrionale di esse il nome di Lanzarote, destinato a non essere più mutato “Insula de Lanzarotus Marocellus” …» (continua su: www.comitatomalocello.it)
Altre presentazioni a cura “R. Aiolfi”b in programma nei mesi a venire:
– Venerdì 17 novembre 2017, ore 16, il libro di Monica Mazzolini “Matite colorate”, a cura di Dr.ssa Orietta Bay e Prof. Giancarlo Pinto.
– Venerdì 12 dicembre 2017, ore 16, il libro di Luciano Angelini e Franco Astengo “Savona FBC, una storia lunga 110 anni”, a cura degli Autori.
Fonte:
. Comitato Internazionale Malocello
. Associazione Culturale “Renzo Aiolfi”