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Varazze, 12.02.2017. Home page
“I Chicchi di Riso“: una splendida realtà della famiglia salesiana in progress
“Studia di farti amare”: il motto di Don Bosco che guida I Chicchi di Riso.
Assistere alle prove di canto de “I Chicchi di Riso” dona, ogni volta, una sensazione di benessere: oltre il canto che provano, del servizio che sono chiamati a svolgere o dell’occasione che li riunisce, si respira un clima disteso, sereno, di collaborazione, condivisione, scambio e dialogo. Un’aria di famiglia, insomma.
“Noi li abbiamo scelti per animare la celebrazione del nostro matrimonio – dice Valeria, neosposina – e ci siamo innamorati della loro delicatezza e sensibilità, queste persone riempiono davvero il cuore con il loro canto, le loro voci e il loro dono musicale”.
Ma quello che più colpisce è il mix perfetto tra impegno e serietà, se si tratta di imparare un canto nuovo, e ironia, voglia di ridere, scherzare, di prendersi in giro nell’eterna “battaglia” tra alti e bassi. Situazioni ben radicate che tutti i ragazzi passati nei Chicchi di Riso ricordano con piacere.
E come diceva Don Bosco “Il Signore ama che quello che si fa per Lui, si faccia con allegrezza”. E credetemi, con i Chicchi c’è sempre da divertirsi.
“Mi chiedo, quindi, quale possa essere l’ingrediente magico che riesce a tenerli uniti dopo così tanti anni. Siamo cresciuti nell’epoca di Don Morelli, Don Daniele, Don Karim e Don Giovanni, tutti ricordiamo con affetto il giorno in cui è stata realizzata la scritta sul muro dell’Oratorio – L’Oratorio è per te casa, chiesa, scuola, cortile. E’ il cuore di Don Bosco. Alcuni di noi hanno iniziato a cantare brani come Don Bosco e noi, Padre, Maestro ed Amico e Giovani Orizzonti, tenendo i famosi libretti verdi e rossi al contrario, tanto mica sapevamo leggere! E ancora oggi portiamo nel cuore i primi momenti trascorsi nel Coro Arcobaleno con i maestri Pippo, Luisa, Maria, Giovanna, Bianca, Cristina, Mara, Corrado e Emanuele. E quando questi valori vengono seminati con tanta passione, purezza di cuore e amore disinteressato, non possono che restare saldi e dare i loro frutti, anche a distanza di anni”.
Con il tempo, poi, ai veterani del Coro Arcobaleno si sono aggiunti nuovi membri, che pur di provenienza diversa, hanno sposato lo spirito salesiano e trovato il proprio ruolo all’interno gruppo, arricchendolo non soltanto con le loro voci; ogni membro, infatti, contribuisce con il proprio bagaglio e le proprie capacità, alla buona riuscita dei vari progetti.
Portando avanti l’esempio di chi li ha guidati nel passato, i Chicchi proseguono il loro viaggio in musica: animano le liturgie, prendono parte a rassegne musicali locali, partecipano alle festività liturgiche annuali, presenziano a manifestazioni organizzate dalle più importanti associazioni umanitarie e con il tempo si sono specializzati nell’accompagnamento musicale per cerimonie nuziali. Ma l’attività che più li vede impegnati in diverse occasioni durante l’anno (Natale, Festa dell’Assunta, festa di Maria Ausiliatrice…) sono i concerti, nei quali i Chicchi si sperimentano in un repertorio di ispirazione cristiana e salesiana, arricchito però da una selezione di testi e di temi di interesse sociale, scelti tra le più conosciute canzoni di musica leggera, ma sempre con un rimando alla fede.
Tutti i brani dei concerti vengono presentati in una versione che amano definire “chiccosa”, in quanto studiati ed arrangiati appositamente per loro dalla maestra Anastasia Bruzzone. Le voci alte di Anastasia, Francesca, Alessandro, Giacomo, Roberto, Antonio, e quelle basse di Eleonora, Federica, Cinzia e Daniele, si mescolano con il suono delle chitarre di Luisa e Roberto; valore aggiunto sono gli interventi musicali dei musicisti, attivi anche all’interno della Banda Cardinal Cagliero, Eleonora al flauto traverso e all’ottavino, Anastasia al clarinetto, Daniele alle percussioni e Roberto alla tromba.
L’ultimo concerto si è tenuto venerdì 6 gennaio presso la Parrocchia di S. Lorenzo a Pratomorone (Asti), ospiti del fraterno amico Don Giancarlo Iraldi, affettuosamente chiamato “Dongi”, che per anni è stato per i Chicchi guida, consigliere e “manager”, con il quale hanno mantenuto un rapporto di amicizia e condivisione, nonostante il recente trasferimento del sacerdote nella sua città natale.
Dopo aver animato la Santa Messa dell’Epifania nella Parrocchia di Tigliole, e dopo un ricco pranzo in famiglia, a base di prodotti tipici piemontesi, offerto da “Dongi”, i Chicchi si sono esibiti in un concerto organizzato per raccogliere fondi, a favore di una Scuola dell’Infanzia locale.
Non vi dico lo stupore sui volti, quando, spuntando da dietro le quinte, il gruppo vocale ha trovato una chiesa gremita di gente, un pubblico interessato ed attento, partecipe e generoso di applausi ed elogi. “Abbiamo percepito un raro senso di ospitalità, condivisione ed accoglienza, ricevuto tanti sorrisi e conosciuto nuovi amici con cui condividere la passione per il canto e per la musica; ci siamo sentiti apprezzati e non smetteremo mai di ringraziare tutta quella gente per la fiducia e la stima dimostrate”.
Nel programma, una scelta di canti tradizionali che da sempre rappresentano la colonna sonora del nostro Natale, alternati ad altri provenienti dalle diverse tradizioni del mondo e a brani tratti dai concerti a tema che i Chicchi hanno presentato durante gli ultimi anni, con lo scopo di portare un messaggio e proporre una riflessione di fede, attraverso il canto (La figura di Maria, la Terra Santa, i Testimoni della Fede).
Fra i diversi brani proposti, quello che più ha coinvolto, interessato ed emozionato il pubblico è stato “La differenza”, una canzone speciale perché aperta ad una dimensione nuova, la lingua dei segni (LIS), che incontra la musica grazie a Marco Ligabue, fratello del più conosciuto Luciano Ligabue: con l’intento di far trasparire le emozioni musicali attraverso la gestualità, i Chicchi hanno eseguito questa canzone, accompagnando il ritornello con il linguaggio dei segni, e hanno coinvolto tutto il pubblico, insegnando alla gente i gesti e chiedendo loro di eseguirli insieme. Un momento toccante ed emozionante!
In questa occasione i Chicchi vogliono rivolgere un grazie speciale a Damiano Ferrando che li ha accompagnati alla chitarra, imparando magistralmente tutti i brani in una sola sera: “Damiano è un professionista sempre disponibile a darci una mano ed un caro amico che noi Chicchi siamo orgogliosi di avere con noi!”
Intanto i ragazzi stanno già lavorando a nuovi progetti: uno in particolare, il più ambizioso, li sta coinvolgendo ed impegnando su più fronti, ma è ancora tutto top secret, non posso svelarvi altro … aspettatevi una bella novità per questo 2017, che per i Chicchi è iniziato all’insegna dell’amicizia e della volontà di mettersi in gioco. Ne sentirete parlare presto… .