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Varazze, 20.10.2016. Home page
Recensita da Claudia Ghiraldello la mostra di Ettore Gambaretto ad Albisola
La famosa critica d’arte Claudia Ghiraldello, esperta d’arte ed iscritta al Tribunale di Biella, responsabile dei beni storico artistici del Santuario di Graglia, in ambito sia religioso che laico, professionista molto conosciuta e stimata nel Biellese, Vercellese, Novarese e Liguria, è venuta ad Albisola Superiore, presso il bar “Dolci Incontri” di via Garibaldi n. 3, per visitare la mostra dell’artista Ettore Gambaretto.
Dell’esposizione, che ha già riscosso notevolissimo successo di pubblico e sarà visitabile per tutto il mese di ottobre, l’esperta d’arte ha così scritto:
«Un’accattivante mostra di opere artistiche cattura l’attenzione degli intervenuti al bar “Dolci Incontri” di Albisola Superiore. Autore delle opere esposte Ettore Gambaretto, erede della grande tradizione albisolese. Ettore, figlio d’arte, prosegue sulla scia tracciata dal padre Giuseppe, pittore, scultore e ceramista. Ha frequentato la scuola d’arte ceramica Cova e lo studio di Borsato. Numerose sono le personali e le collettive affrontate in Italia ed all’estero, così come numerosi sono i riconoscimenti ed i premi ottenuti.
Ettore propone in questa sede opere lavorate in acrilico su tela e su cartoncino e in ceramica. Sono opere realizzate in anni recenti. Disposte su tre delle quattro pareti che compongono la sala grande di questo bar che è diventato negli ultimi tempi luogo di incontro di critici d’arte, artisti e semplici curiosi, le opere esposte raccontano l’astrologia secondo il punto di vista di Ettore. Un punto di vista quanto mai denso di colore e di vita. A partire dalla “Tredicesima costellazione”, Ofiuco, con il vivido segno rosso a serpente nel cuore della tela e lo sfondo ad horror vacui. Lavoro realizzato nel 2013.
Magico l’ “Occhio di Horus” creato per il festival del vento di Spotorno dello stesso anno: i colori giallo, rosso, blu e bianco vibrano nei colpi crudeli di pennello sulla tela. Simbolico l’ “Albero della vita”, in cui la ramificazione verde richiama i bianchi uccelli al nido dell’eternità; anche qui l’ansietà di riempire gli spazi entro il tondo a simbolo e fuori, a corollario. E poi i vari Alberi astrologici, di cui uno recentissimo, con i segni magici dei pianeti e i segni dello Zodiaco. I segni magici dei pianeti compaiono anche in “Osiride”, scultura a bassorilievo dal grande respiro, eseguita nel 2001, con il sole a campire lo spazio a disposizione. Un altro sole, qui però minuto, in scultura a rilievo, si presenta entro una suggestiva maiolica policroma con smalti. In un albero astrologico compaiono poi financo dei gatti, creature interpretate nel contesto dell’astrologia.
Astrologia e magia, misteriosa alchemia di rivisitazione del reale. Che colpisce l’immaginario di Ettore, che lo affascina e lo fa divenire esorcista del creato. Alla ricerca ineludibile di una risposta, che plachi la sete di interrogazione. È la luce dell’universo che cattura lo sguardo del riguardante, per farlo sognare.»