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Varazze, 6.10.2016.                     Home page

Mostra personale di Roberto Gaiezza a Savona presso la Galleria d’Arte “Gulliarte”

Sabato 8 ottobre 2016 a Savona, presso la galleria d’arte “Gulliarte”, alle ore 18.00 si terrà l’inaugurazione della mostra personale di Roberto Gaiezza intitolata “La pittura come un saio”, opere su tela. Presentazione a cura di Sandro Lorenzini.

Durata della mostra: dall’8 al 30 ottobre 2016.

orario di visita: dalle 10.30 alle 12.30 e dalle15.30 alle 19.30, tutti i giorni, escluso il lunedì mattina.

LA PITTURA COME UN SAIO.
Roberto Gaiezza indossa la sua pittura come un saio. Si pone all’incontro con l’occhio con umiltà silenziosa, con la postura composta e consapevole di chi ha molto camminato e sa le cose che sa. E sono davvero molte le certezze che, trovate, ha portato con sé, poiché ha molto cercato. Chi cerca trova, dice l’adagio, a patto che la ricerca sia onesta, motivata, costante, che l’animo non ceda alla stanchezza, alla noia, alla voglia di sosta prima che la tappa sia conclusa. Tutto questo,  filo per filo, è la stoffa del saio. Tutto questo, dunque, è sostanza e materia. Materia onesta, soppesata, sofferta, di cui l’artista conosce il peso e il calore, la ruvidezza e la forza. Pittura.
Lo stupore, di fronte ai lavori di Gaiezza, ci coglie piano, ovattato, senza sprazzi improvvisi. Ci aggira e piano ci avvolge, si insinua sotto la pelle, ci penetra. Senza clamore, senza effetti speciali, ma con la forza contenuta e tangibile della realtà. La realtà pare essere la barca sulla quale Gaiezza ha remato durante una vita, sul mare sconfinato dell’arte. Cercando una terra da calcare col piede, solida, reale, asciutta.
L’asciuttezza è la qualità della terra trovata, che l’artista fa sua, se ne nutre, di cui si imbeve, si colma, si veste. Curioso, con il lampo pacato degli occhi attenti, che brillano a tratti, Gaiezza ha indagato a lungo, assiduo e costante, i fatti della pittura del Novecento, la ventura della forma e della forza, la vertigine dell’astrazione e la rassicurante tangibilità materica dell’informale, ha raccolto le forze del segno, della superficie del colore, non ha disdegnato i racconti sommessi di certa figurazione, li ha preferiti ai gesti eclatanti di certo realismo del dopoguerra, che nell’enfasi della declamazione era andato allontanandosi dalla realtà.
La realtà, appunto, quella che Gaiezza ha toccato con mano, sperimentando la qualità fisica dei materiali,
alla luce dei risultati di certi gesti di Burri, di certi impulsi convulsi di Vedova, di certe stesure cromatiche di Turcato. Superfici reali, tangibili, pennellate sempre larghe, espressive nel loro silenzio, spazi geometrici, intuitivamente dimensionati a misteri di proporzioni auree. Un occhio al passato, un vaglio conscio di ciò che la mano andava facendo, un procedere sicuro, mai affrettato, verso percorsi a venire, sulla via certa di un ritmo compositivo solido e chiaro; un approdo sempre avvenuto sul lido calmo dell’armonia.
Armonia che troviamo, riconoscenti, nei suoi quadri. Armonia di tele accostate, cucite fra loro, diverse eppure amiche; armonia di colori pastosi, di intonaci asciutti e lacerti di piccole pezze cromatiche; armonia di gesti che talora muovono, da vocazioni di memoria narrative, alla sincope di segni spezzati eppure garbati, di forme umane a volte solo citate, quando non plastiche, nel loro ombroso peso di carne.
Un pittore intenso e cosciente, Gaiezza, attento alla verità del pensiero che percorre la storia, che per diventare un racconto approda alla tela, e lì resta, leggibile e netto. Per noi. Una bella lezione per tutti, quella di Roberto Gaiezza, silenzioso e sapiente, modesto e sicuro del viaggio percorso. E grato alla vita per una fatica feconda. (Sandro Lorenzini)

Gulliarte, C.so Italia 201r. Savona
info:019812894–info@gulliarte.it
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