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3 Agosto 2016

Associazione “R. Aiolfi” Savona: dedicate a Mariarosa Scerbo le “Vetrine d’Artista” di agosto

PonentevazzinoNews
Varazze, 3.08.2016.                   Home page

Mariarosa-Scerbo-Paesaggio-ligure-olio-su-telaAssociazione “R. Aiolfi” Savona: dedicate a Mariarosa Scerbo le “Vetrine d’Artista” di agosto

Le “Vetrine d’Artista” del mese di agosto 2016, allestite dall’Associazione Culturale “R. Aiolfi” in corso Italia presso la sede della Cassa di Risparmio di Savona, sono un omaggio a Mariarosa Scerbo, «Artista a tutto tondo che spazia dalla ricerca sulla ceramica alla pittura su tessuto,  fino allo studio molto personale nella corrente dell’arte sacra contemporanea.».

La mostra, inaugurata alle ore 10.30 di martedì 2 agosto, potrà essere visitata fino al prossimo 1 settembre 2016.

Fruizione libera.

Continua così la fortunata esperienza delle “Vetrine d’Artista”, collocate nel pieno centro di Savona, grazie alla formula di alternare presenze di voci nuove o relativamente nuove nel panorama attuale dell’arte contemporanea, con una serie di “omaggi” ad Artisti scomparsi che hanno avuto, comunque, un legame con questo Territorio. Ideatrice dell’iniziativa è la Dr.ssa Silvia Bottaro, che mese dopo mese ne cura la realizzazione.

Motivazione

Mariarosa Scerbo ha appreso i segreti della ceramica nel crogiuolo culturale di Albisola degli anni Sessanta del secolo scorso, con i maestri Fontana, Crippa, Rossello per citarne alcuni, poi, via via, anche attraverso la sua vita trascorsa per molto tempo a  Chicago ed in Kuwait, ha affinato quella vena, certamente innata, per il disegno ed il colore delle sue tele, sempre molto personali nell’’indagine della contemporaneità, delle sue ferite, delle sue scoperte con l’uomo al centro di drammi e di felici gesti. Già Aldo Capasso ha scritto nel 1978, per una presentazione di una delle sue innumerevoli mostre in Italia ed all’estero, come la Scerbo si distingua da altri grazie alla sua “inclinazione a non puntare sui motivi decorativi, e neppure sul paesaggio, ma sulla figura umana e sul volto umano, creando spesso, in grandi piatti, dei Ritratti veri e propri. Il piatto è trasformato in quadro, così adottando la tecnica dell”‘Ingobbio”, a terra fresca”. Eleganza, finezza nel gioco della luce si riscontrano nei temi derivati dalla natura – i fiori – oppure nel delineare giovani donne di eterea bellezza, molto poetiche. Sicurezza nella tecnica, capacità personale nel gestire il tratto dei pennelli con estrema delicatezza, acutezza a volte, tonalità essenziali, sfumature silenti al fine, pare, di cogliere il respiro del vento, l’anima delle cose. Non a caso la sua qualità di sensibilissima interprete dell’arte sacra contemporanea mette in luce, ancora una volta, il suo ricco bagaglio iconografico, il suo sentire la tradizione, anche quella religiosa,  come lievito irrinunciabile per guardare oltre e dentro di sé. (Silvia Bottaro)

Fonte: Associazione Culturale “R. Aiolfi”

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