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Varazze, 31.03.2016. Home page
Dedicate a Isidoro Pujatti le “Vetrine d’Artista” di aprile a Savona
Le “Vetrine d’Artista” del mese di aprile 2016, curate dall’Associazione Culturale “R. Aiolfi” e allestite in corso Italia, presso la sede della Cassa di Risparmio di Savona, Gruppo Carige, sono un omaggio al lirico paesaggio ligustico di Isidoro Pujatti.
La mostra sarà inaugurata alle ore 10 dell’1 aprile e potrà essere visitata fino al 3 maggio 2016.
Fruizione libera.
Continua così la fortunata esperienza delle “Vetrine d’Artista”, collocate nel pieno centro di Savona, grazie alla formula di alternare presenze di voci nuove o relativamente nuove nel panorama attuale dell’arte contemporanea, con una serie di “omaggi” ad Artisti scomparsi che hanno avuto, comunque, un legame con questo Territorio. Ideatrice dell’iniziativa è la Dr.ssa Silvia Bottaro, critico d’arte e presidente Associazione culturale “R. Aiolfi”, che mese dopo mese ne cura la realizzazione.
Motivazione
Le stanze della memoria Isidoro Pujatti. Artista autodidatta, nato a Pordenone nel 1937 e scomparso a Savona nel 1980, ha lasciato un “segno” molto personale nel ricordo non solo dei suoi Familiari, ma negli amanti del bello perché molti rammentano le sue mostre, sempre seguitissime, presso la storica Galleria “Sant’Andrea” di Luigi Pennone a Savona. Il suo amore per l’arte e per la pittura inizia fin da bambino e via via si affina a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso con mostre a Nichelino, Carmagnola, Acqui Terme e, poi, con la sua residenza a Savona, nei quartieri di Villapiana, qui in Liguria (Celle Ligure, Varigotti, Cairo Montenotte, Pietra Ligure, ecc.). Ha ottenuto diversi riconoscimenti fino ad una recente mostra antologica allestita a Villa Cambiaso a Savona.Non solo pittura a olio o su tavoletta, ma ha creato, pure, moltissimi piatti in ceramica, pannelli ceramici, un vaso bianco/blu seguendo l’antica tradizione savonese. La liricità dello spoglio, quanto intenso, paesaggio ligustico di Varigotti, con la sua Baia dei Saraceni che rimanda, anche, nelle architetture alla cultura araba, le visoni poetiche tratte da Sbabaro a Verezzi, gli echi provenienti, in un certo qual senso, dalla pittura di Renzo Bonfiglio per Porto Vado ripreso in modo molto personale così come le baracche di Zinola, la stazione liberty di Savona (abbattuta nel 1980), le case rurali dell’entroterra dal paesaggio quasi intatto. Questo il bagaglio iconografico di Pujatti, fino alla ritrattistica, con echi surreali e simbolisti in certe opere.
Buono l’impaginato delle stesse e l’esito coloristico: una lettura intimistica potrebbe descrivere tali opere come veri “paesaggi dell’anima”, con momenti di raccoglimento dove prende spazio una riflessione sull’uomo e la natura in cui vive e, spesso, con l’assenza totale umana, si ingigantisce l’effetto di una natura sovrana, financo nostalgica, sempre da conoscere per rispettarla appieno. (Silvia Bottaro)