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Varazze, 5.01.2016. Home page
Dedicate a Riccardo Accarini le “Vetrine d’Artista” di gennaio a Savona
Le “Vetrine d’Artista” del mese di gennaio 2016, allestite dall’Associazione Culturale “R. Aiolfi” in corso Italia, presso la sede della Cassa di Risparmio di Savona, Gruppo Carige, sono un omaggio a Riccardo Accarini, che opera nel settore della comunicazione con segno creativo molto originale.
La mostra è stata inaugurata alle ore 10 del 4 gennaio e potrà essere visitata fino al 2 febbraio 2016. Fruizione libera.
Continua così la fortunata esperienza delle “Vetrine d’Artista”, collocate nel pieno centro di Savona, grazie alla formula di alternare presenze di voci nuove o relativamente nuove nel panorama attuale dell’arte contemporanea, con una serie di “omaggi” ad Artisti scomparsi che hanno avuto, comunque, un legame con questo Territorio. Ideatrice dell’iniziativa è la Dr.ssa Silvia Bottaro, critico d’arte e presidente Associazione culturale “R. Aiolfi”, che mese dopo mese ne cura la realizzazione.
Motivazione.
Sono otto anni almeno che, mese dopo mese, le Vetrine, ora sono tre, della sede centrale della Cassa di Risparmio di Savona, ora Gruppo Carige, ospitano collages, fotografie, oli su tela di Artisti noti e meno noti, tutti legati, associati all’Associazione “Aiofli” di Savona che anche nel 2016 ha ottenuto di poter nuovamente svolgere tale iniziativa, sempre molto vista e che riceve numerose attestazioni di plauso (si ringrazia la Direzione Carige che ha approvato il nostro progetto per l’anno 2016).
Iniziamo proponendo l’opera di Riccardo Accarini. I suoi messaggi sono legati al suo vissuto di designer, ed al tempo della sua vita contemporanea. Dal mondo virtuale, al cibernetico, alla geometria intesa quale orizzonte del progetto, sia esso architettonico sia artistico, opera nel settore della comunicazione con segno creativo molto originale, prima come professionista, ora come libero artista con ricerche sui materiali (quelli di riciclo, la cromoplastica). La sua verità non abita l’apparenza, ma la verità dell’uomo di oggi, forse non ancora del tutto sicuro del nuovo modo di comunicare globale, in cerca, continuamente, di sé. Così le forme, sì geometriche, a volte con spigoli accentuati, altre più arrotondate creano i volti contemporanei di Uomini tuttora in evoluzione, sorta di androidi così cari al cinema contemporaneo, all’animazione. La comunicazione, impersonale ma per questo universale, è fatta con bottoni, vecchi dischetti da computer, fibbie, che vanno a distillare ed esplorare lavori sospesi tra sgomento, forse angoscia, denuncia, smarrimento. A ben guardare le sue opere sono ricche di elementi tutti da indagare in un ambiente asettico che, forse, ha perso l’antica sacralità del comunicare vis a vis, lasciando da parte un certo compiacimento estetizzante per andare dentro, oltre, la civiltà del duemila. Opere che, in un certo senso, sono lo specchio del mondo odierno, grazie a colori vivaci, incandescenti, violenti, freddi e complementari che attraversano l’osservatore, anche se lo stesso non vuole, verso una libertà ricercata, così come la speranza per una comunicazione più condivisa e di pace. (Dr.ssa Silvia Bottaro)