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Varazze, 20.06.2015. Home page
La radioterapia del S. Paolo si abbellisce con le ceramiche realizzate dai ragazzi dell’ADSO Savona
La radioterapia del S. Paolo si abbellisce con un gruppo di ceramiche realizzate dai ragazzi dell’ADSO Savona sotto le supervisione dell’Associazione Ceramisti di Albissola. Un progetto che unisce arte ed educazione all’autonomia.
Si chiama “Gli animali della giungla“, il progetto che ha impegnato per ventiquattro ore di laboratorio ceramico sei ragazzi diversamente abili dell’ADSO di Savona (appartenente all’ATS “U Vascellu“) già coinvolti dalla stessa Associazione in una precedente iniziativa educativa di “autonomia”.
Il Progetto realizzato grazie al contributo della Fondazione De Mari di Savona si poneva, tra i vari obiettivi, l’accrescimento dell’autostima, il potenziamento delle capacità manuali e creative ed il miglioramento della qualità della vita.
Carlotta Cozza, Lea Gobbi, Marcello Mannuzza sono stati i docenti dell’Associazione Ceramisti Albisolesi coinvolti in questa straordinaria esperienza.
Corrado, Federica, Simone, Federica, Luca e Silvia sono i nomi dei ragazzi che hanno lavorato con grande impegno, realizzando opere ceramiche ispirate al mondo della giungla e, nel farlo, hanno impartito ai loro docenti una lezione di serietà ed una formidabile iniezione di entusiasmo
Lea Gobbi dichiara «Il progetto è nato per aiutarli a migliorarsi, ma in realtà sono stati loro, con la loro sorprendente carica affettiva e collaborativa, a migliorare noi.
Facendo leva sulla loro disponibilità e collaborazione siamo riusciti, non senza difficoltà, a realizzare alcuni animali in grandezza naturale che da oggi possiamo ammirare nel giardino del reparto di Radioterapia dell’Ospedale S. Paolo di Savona, a continuazione di un progetto ceramico iniziato alcuni anni fa, incentivato e supportato dal Dott. Corrado Marziano, Direttore della Struttura.
Proprio il Dott. Marziano commenta così: «Ho saputo che la realizzazione di questi animali è stato un forte collante per il gruppo, coinvolgendo studenti e insegnanti anche da un punto di vista emotivo. Poter accogliere nella nostra struttura queste opere è sicuramente un piacere e un motivo di orgoglio.»