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21 Aprile 2015

Varazze. Musica e rievocazione della tragedia della Grande Guerra nella conferenza di Federico Ferrari

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Varazze, 21.04.2015.                                      Home page

Musica e rievocazione della tragedia della Grande Guerra nella conferenza di Federico Ferrari a Varazze

Varazze, 18 aprile 2015. Il tema inusuale proposto dal Centro Studi Jacopo da Varagine per commemorare il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale ha incuriosito e spinto a intervenire a palazzo Beato Jacopo un folto pubblico. Alle 16,25  la sala del primo piano vedeva già tutti occupati i posti a sedere predisposti dagli organizzatori: era stata scelta per la sua qualità di ambiente accogliente e ben arredato e perché scaramanticamente si pensava che le 40 sedie disponibili sarebbero state più che sufficienti.

Non sono stati valutati a pieno il grande interesse dell’argomento trattato, la stima nei confronti del relatore, la pronta adesione di rappresentanti di molte associazioni che si sono concretizzati in una vera e propria “folla”. Messe a disposizione tutte le possibili sedute del palazzo sono rimaste persone in piedi in sala e fuori di essa mentre all’interno Federico Ferrari teneva la sua conferenza con il supporto delle immagini e con il valore aggiunto della musica da lui scelta e programmata nei tempi d’ascolto.

Ad un breve intervento dell’assessore alla cultura M. Calcagno che ha ricordato il dramma umano della Grande Guerra nella quale Varazze ha visto morire, tra le migliaia di soldati, anche 115 giovani Varazzini, è seguita oltre un’ora di ascolto di quello che il relatore ha definito un viaggio, un tour storico-culturale fra i principali paesi europei coinvolti nel conflitto.

Ecco in breve la sintesi del tema: Pagine di guerra. L’Europa musicale durante la Grande Guerra.

“L’apparente tranquilla Europa, in un mese esatto, piombò in una spaventosa tragedia che segnò la vita di milioni di persone e la fine del mondo europeo, che la maggioranza dei contemporanei credevano eterno.

Testimoni di questa immane sciagura furono anche i musicisti, molti dei quali decisero perfino di partire volontari per il fronte e vollero lasciare una testimonianza o lanciare un “grido” di dolore dinanzi allo sconvolgente paesaggio che si presentava dinanzi ai loro occhi.

Ad esempio il tedesco Max Reger con Requiem e l’italiano Alfredo Casella con l’Elegia eroica cantarono il dolore per la morte dei propri giovani connazionali ed invocarono per loro la pace e la gloria. Diversamente il francese Claude Debussy in Noël des enfants qui n’ont plus de… descrisse le atrocità perpetrate dal nemico in particolare ai fanciulli di Francia, chiedendo per loro vendetta.  Infine l’inglese Ivor Gurney con le sue song, composte in trincea, cantò la nostalgia per i suoi affetti più cari e la sua amata campagna inglese ed il francese Maurice Ravel nel suo Tombeau de Couperin onorò sia una delle glorie della musica francese del XVIII secolo, sia e soprattutto gli amici più cari morti al fronte”.

Per tutta la durata della “conferenza” il silenzio dell’uditorio è stato palpabile. Coinvolto dall’invito all’ascolto e teso a cogliere le sfumature sottolineate dal relatore il pubblico si è immerso pienamente nello spirito dei compositori lontani dalla prosopopea delle marce eccitanti al combattimento e molto più ripiegati nella malinconia della casa lontana e della morte imminente.

Tutte le composizioni sono una testimonianza di come la grande Arte abbia una forza superiore rispetto alla tragicità del dolore e della morte, al punto da farci ancor oggi, cento anni dopo,  meditare e commuovere.

E ancora una volta la musica, sia pur introdotta dalle parole, ha trasmesso sensazioni e atmosfere indescrivibili lasciando una commozione che si è concretizzata con un lunghissimo applauso finale per chi ha offerto la sua competenza e la sua sensibilità all’arricchimento culturale di tutti.

Storia e musica sono le passioni di Federico Ferrari e il loro connubio è stata la perfetta sintesi del suo intervento colto, raffinato ma completamente condiviso. Gli tributiamo un “Grazie” decisamente meritato.

La seconda conferenza intitolata “Le conseguenze economiche della Grande Guerra”, si terrà alle 16.30 di sabato 16 maggio, a Palazzo Beato Jacopo, curata da Giovanni Battista Pittaluga (Università di GE).

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