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Varazze, 10.03.2015. Home page
Un’opera del maestro Carlo Iacomucci in mostra a Savona in omaggio a Frida Kahlo
Presso il Palazzo Comunale di Savona, piazza Sisto IV, fino al 13 marzo 2015 è visitabile la prestigiosa mostra d’arte contemporanea (itinerante) dedicata all’opera dell’artista Frida Kahlo: “Color Y Vida: Venti artisti per Frida Kahlo“, organizzata dalla Fondazione Casa America e Centro in Europa di Genova, con il patrocinio della Regione Liguria, Comuni di Savona e Millesimo e Consulta Provinciale Femminile di Savona, è stata inaugurata lo scorso 9 marzo con la presentazione di Silvia Bottaro, Sonia Pedalino e Roberto Speciale.
Prossime sedi della mostra: dal 19 marzo al 24 marzo 2015 a Millesimo, Sala Consiliare; dal 1 maggio al 17 maggio presso il Castello di Rapallo.
Ideatrice della mostra è la Dr.a Silvia Bottaro, presidente dell’Associazione Culturale “R. Aiolfi” di Savona, che per rendere ulteriore omaggio all’artista messicana, alla sua particolare storia di donna e forte figura del riscatto femminile del XX° secolo, ha pensato di coinvolgere venti artisti diversi tra loro per uso di tecniche e materiali atti a una riflessione che comprende, oltre il colore, le forme, le emozioni creative che rafforzano la vulcanica forgia della Kahlo in un contesto contemporaneo che permette la conoscenza della storia anche folcloristica di un tessuto civile dove ognuno nasce e vive con espressioni affatto banali. Perché Frida Kahlo, nel suo “essere popolare” non è mai stata banale, sia nella sua vicenda umana, che nella drammaticità del suo tempo vissuto tra i due conflitti mondiali, con emozioni universali si, ma autentiche nella sua “voce” assolutamente non convenzionale.
Fra questi interpreti del segno, è stato invitato anche il noto artista Carlo Iacomucci, da segnalare il recente invito a Stoccarda con altri sette artisti alla mostra “Fabriano: il pianeta carta del terzo mellennio” a cura dell’Istituto Italiano di Cultura e dal Centro Studi Marche di Roma. La sua opera titolata “Un volo per vitafiorita”, con i caratteristici e personali simboli, come i sette colori della luce, gli storni di gocce, i semi della vita, i due aquiloni che smaniano di uscire dallo spazio geometrico in cerca di nuovi approdi, assieme ad altre forme sfuggenti e segni vaganti, ben interpreta l’inclinazione alla libertà impressionista ed espressionista vissuta dall’artista messicana, sia come donna, sia a livello psicologico-visivo.
Uno spazio, insomma, non soggetto a confini o unioni convenzionali. Qui, arte visiva e natura tra realtà e fantasia esprimono quell’oniricità di pensiero e volo di spirito, con una particolare creatività che riporta ad alcune adiacenze metafisiche della Kahlo. Nella tavola (divisa in due), vi si nota la grande F di Frida e la grande K di Kahlo, lettere contestuali tra la grande fioritura-vita fatta di macchie colorate con una sintesi di segni armoniosi in movimento come petali al vento, e in basso, la V come volo e agitazioni ventose, la A come significante di armonia. L’opera colpisce, in quanto nell’apparente diversità psichico-artistica dall’autrice messicana, ha invece una forte comunicazione di quegli intenti antitetici ma poetici che la Kahlo esprimeva in completa libertà. Qui, il segno gestuale, dinamico fluttua tra l’immagine significante non solo a livello simbolico, in quanto i contenuti reali si avallano tra realtà e suggestione senza automatismi. Privi di retorica, senza tuttavia rinunciare al segno quale livello animico di una serie di fotogrammi in sequenza carichi di intrinseci valori umani. Carlo Iacomucci nasce ad Urbino e frequenta le scuole artistiche, attualmente opera a Macerata. Per info www.carloiacomucci.it (Tiberio Crivellaro)