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Varazze, 5.08.2013. Home page
Iniziato il sit-in permanente dei lavoratori Baglietto sotto al Comune di Varazze
Questa mattina è iniziato il presidio permanente sotto al Comune di Varazze deciso dai lavoratori degli ex cantieri Baglietto di Varazze, i quali, con questa ultima iniziativa vogliono protestare contro ”la mancanza di decisioni dell’amministrazione comunale” in merito alla trattativa da tempo intrapresa con il Gruppo Azimut|Benetti e che, per una serie di complesse vicissitudini, non sempre facilmente comprensibili, o forse no …, non riesce a condurre in porto.
Di seguito pubblichiamo il volantino che le maestranze distribuiscono ai passant,i allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza, che il loro rappresentante, Ing. Pietro Scartezzini, ci ha fatto pervenire per essere divulgato.
L’inganno, la porcata e la beffa.
L’inganno.
Le trattative con azimut, iniziate nel novembre del 2011, hanno prodotto in questo una montagna di carta tra piani industriali e accordi sindacali. Sia il piano industriale che l’accordo sindacale portano la firma del dottor Vitelli, proprietario e presidente della Azimut e dal 2013 anche deputato della repubblica. Ad ogni firma l’imperativo era lo stesso: Azimut ha fretta di produrre, l’accordo firmato porterà in poche settimane alla ripresa produttiva del sito di Varazze con l’immediato riassorbimento di almeno la metà dei dipendenti del cantiere e il rilancio porterà prosperità e lavoro. In realtà la firma e la parola del dottor Vitelli non hanno evidentemente alcun valore: ogni promessa, ogni piano, ogni accordo si sono dimostrati semplici pezzi di carta prontamente disattesi dalla Azimut che ha ormai perso la fiducia dei lavoratori.
La Porcata.
Il 17 maggio in regione il sindaco Delfino, il presidente Burlando e il rappresentante di Vaccarezza hanno firmato, subito dopo la firma dell’accordo sindacale, un protocollo di intesa con l’azienda per garantire un percorso chiaro e garantito per la ripresa del sito varazzino. Purtroppo il punto 7 dell’accordo dice chiaramente che il passaggio dei lavoratori alla Azimut è legato al prolungamento della concessione del Porto. Non del cantiere, dove le persone lavorano e producono, ma del porto, struttura turistica che nulla ha a che vedere con le attività cantieristiche previste e promesse dai piani industriali della Azimut. Sorge spontanea la domanda: i firmatari hanno letto il protocollo? Perché l’iter per l’allungamento della concessione del porto è molto più lungo e complesso di quello, già terminato, per la concessione del piazzale produttivo del cantiere. In questo modo le istituzioni hanno dato alla Azimut l’alibi per disattendere tutti gli impegni e raggiungere quello che temiamo sia il suo vero scopo: avere il cantiere di Varazze gratis e con tutti i dipendenti in mobilità, cioè vuoto e senza il problema del personale.
La Beffa.
La situazione apparentemente desiderata dalla Azimut poteva verificarsi da Luglio. In realtà siamo riusciti ad ottenere una proroga del ministero per la cassa integrazione fino a Dicembre. A questo punto i rappresentanti della Azimut giungono in comune dichiarando: i lavoratori hanno la cassa quindi perché non riprendiamo con il comune le trattative invece di rischiare che arrivi qualche altro imprenditore per prendersi il cantiere? E il comune solerte concede alla Azimut per ora 60 giorni (in futuro si vedrà) per fare “valutazioni”. Si riesce così nel doppio intento di buttare al vento tempo preziosissimo per dare un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie e, contemporaneamente, si scoraggia qualsiasi nuova offerta essendo il piazzale ancora in fase di assegnazione alla Azimut.
Oggi siamo qui per denunciare questo atteggiamento del Comune, dell’Azimut e delle Istituzioni che porterà i lavoratori dei cantieri Baglietto di Varazze in mezzo ad una strada senza un futuro e senza la possibilità di rilanciare un sito produttivo efficiente e capace di garantire lavoro a decine di persone. (L’assemblea dei lavoratori dei Cantieri Baglietto di Varazze)