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Varazze, 8.04.2013. Home page
Il curatore e Ad dei Baglietto non ci sta alle troppe chiacchiere e “spara a zero”
Quanto sta succedendo intorno all’ingarbugliata faccenda della vendita del sito produttivo varazzino degli ex cantieri Baglietto, è veramente di difficile comprensione per chi scrive e per quanti ci contattano per chiederci di fornire spiegazioni che noi non siamo in grado di dare. Sarebbe troppo chiedere ai nostri Amministratori di convocare una pubblica assemblea per informarci, una volta per tutte, su come stanno veramente le cose, ascoltando tutti gli attori interessati?
Troppe dichiarazioni, troppi incontri e tavoli di confronto e trattative hanno creato un nebuloso alone, che non fa assolutamente bene all’immagine dello specifico “caso”, da subito seguito ai massimi livelli da tutte le locali Istituzioni.
Lo “sbotto” del curatore della procedura e Ad. dei Baglietto, Rag. Federico Galantini, appena giuntoci e di seguito integralmente riportato, non sorprende noi, come non dovrebbe sorprendere quanti a vario titolo coinvolti in quella che da tempo abbiamo definito “infinite history”.
Comunicato stampa.
Baglietto S.N.C. di Cantieri Navali Baglietto S.r.l. con Unico Socio.
“Continuo a leggere nelle notizie riportate dai vari quotidiani, da ultimo ne LA STAMPA del 3 aprile scorso, le dichiarazioni del Sindaco di Varazze il quale, non riuscendo a dare una giustificazione plausibile al fatto di aver assegnato il piazzale alla Azimut, impedendo la ripresa immediata delle attività cantieristiche, domanda, in buona sostanza, perché se avevo intenzione di riprendere l’attività ho portato via le varie imbarcazioni che c’erano nello stabilimento con macchinari e attrezzature?
Per prima cosa vorrei dire che a Varazze c’era solo uno scafo in costruzione che aveva perso l’armatore, per seconda cosa che non ho portato a La Spezia nessuna attrezzatura e nessun macchinario, questi sono ancora a Varazze.
Riguardo alla fretta, vorrei spiegare al Sindaco che una procedura concorsuale, come è quella della ex Baglietto, è una cosa complessa, ci sono molti creditori, nel caso circa 1.500 per una somma di oltre 170 milioni di euro. Fra questi, molte imprese, con a loro volta molti dipendenti e con molti problemi di liquidità, in grave difficoltà (molte di queste sono fallite o ricorse ad altre procedure concorsuali). Quindi non c’è da parte mia da gestire solo il problema del Cantiere di Varazze e dei suoi 27 dipendenti, ai quali comunque si è sempre guardato con attenzione e, se mantengono una speranza di lavoro, è grazie a chi scrive (inteso come società in concordato) e grazie anche all’assuntore, e non a chi, con provvedimenti improvvidi, ne mette a rischio il posto di lavoro. Dopo l’abbandono da parte di Balducci, non potevo permettermi di aspettare all’infinito che arrivasse un compratore che mantenesse l’unitarietà dell’azienda. Grazie alla vendita di La Spezia ed anche della barca, che comunque per la procedura rappresentava un peso perché si deteriorava e produceva solo costi, sono entrate delle liquidità che hanno permesso di corrispondere tutti gli arretrati ai dipendenti e di pagare parte dei creditori, professionisti ed artigiani, che da ciò hanno tratto sollievo per le loro aziende già duramente colpite.
Già dal mese di settembre 2011 avevo una soluzione per Varazze, quella di Monaco Marine, portai i suoi rappresentanti in Comune, garantivano la ripresa immediata dell’attività, nel settore di refitting, garantendo altresì un organico di 36 persone (allora nel cantiere ce n’erano in forza 30); ma tale soluzione non piaceva al Comune, volevano un’attività di costruzione, non di refitting, ed ecco che allora entra in campo Vitelli.
Sintetizzo una lunga vicenda, piena di offerte condizionate, sempre modificate, tutti mi chiesero di fare un passo indietro e ridurre le mie pretese e di trovare un accordo, accordo che ho cercato continuamente di trovare però, purtroppo, continuava la tiritera, mentre io pur di accontentare le istituzioni facevo un passo indietro, quando l’accordo sembrava trovato, la volta dopo Vitelli cambiava le carte in tavola aumentando le pretese e via così, con le Istituzioni tutte che convocavano riunioni e mi chiedevano di dare ancora tempo a Vitelli, facendo così il suo gioco.
Oggi assistiamo ad un altro passo indietro da parte di Vitelli, non nei miei confronti ma verso le Istituzioni, ad un altro “diktat”, “io assumo se … .” . Ecco che un’altra volta gli impegni presi vengono “rimangiati”, impegni che sono stati considerati premianti i nella procedura di comparazione per assegnare la concessione … .
Quello invece che oggi è certo che si è ignorata l’offerta di una concreta ripresa dell’attività per seguire l’incerto, con quale beneficio?
Chiedo alle Istituzioni, tutte, perché la soluzione della crisi ex Baglietto deve passare per forza per Azimut?
A pensar male c’è sempre tempo … .”
da /RSVN/ Ex Baglietto, Galantini ‘il rilancio può anche non essere Azimut’. Lettera aperta del curatore fallimentare … [Continua … ]
Commento by Comitato Ponente Varazzino — 8 Aprile 2013 @ 17:02
da /Savonanews/ Federico Galantini sui cantieri Baglietto di Varazze … [Continua … ]
Commento by Comitato Ponente Varazzino — 8 Aprile 2013 @ 17:03
da /Sevenpress/ Il curatore e Ad dei Baglietto non ci sta alle troppe chiacchiere e “spara a zero” … [Continua … ]
Commento by Comitato Ponente Varazzino — 8 Aprile 2013 @ 22:21