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5 Settembre 2012

Vado Ligure. Legambiente Liguria a Tirreno Power: “basta con la strumentalizzazione dei dati sull’inquinamento”

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Varazze, 5 settembre 2012.                        Home page

Legambiente Liguria a Tirreno Power:  “basta con la strumentalizzazione dei dati sull’inquinamento”

Legambiente Liguria ribadisce il suo “NO” incondizionato alla centrale a carbone di Vado Ligure e chiediamo massima trasparenza sui dati epidemiologici. E’ uno stop senza mezzi termini, quello di Legambiente Liguria all’Amministratore delegato di Tirreno Power, Giovanni Gosio che, in occasione di una recente intervista ad i media locali, ha ribadito come “anche un’associazione ambientalista come Legambiente posiziona da alcuni anni la qualità dell’aria in provincia di Savona tra le migliori d’Italia” per sostenere la sostenibilità delle politiche della Tirreno Power in ambito di qualità dell’aria.

“Una dichiarazione inaccettabile quanto insostenibile” dichiara Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria, che sottolinea come ““i dati sono relativi a due unici parametri della nostra indagine Ecosistema Urbano che, pur rientrando nei valori limite previsti dalla legge sull’inquinamento atmosferico, non possono da soli essere rappresentativi rispetto ad una valutazione sulla condizione sanitaria complessiva”.

Ci sono infatti dati che mostrerebbero uno scenario più complesso rispetto alle dichiarazioni dello stesso Gosio, che meriterebbero approfondimento. La centrale di Vado Ligure appare infatti al 118° posto sulle 622 considerate tra i complessi più inquinanti in Europa (e che rappresentano i tre quarti dei costi per danni ambientali e sociali dei 10mila impianti considerati nello studio), secondo il rapporto “Revealing the costs of air pollution from industrial facilities in Europe” pubblicato nell’ottobre del 2011 dall’European Environment Agency.

Uno scenario poco rassicurante, che si unisce ai dati recentemente usciti sulla campagna biomonitoraggio mediante licheni nell’area di Vado Ligure ed alle denunce portate avanti dalla società civile e da diversi esperti. Basterebbe sfogliare i contributi inviati al Ministero dell’Ambiente ed il dettaglio documentazione presentata con la domanda di AIA (http://aia.minambiente.it/DomandeAIADocumenti.aspx?id=114) per raccogliere informazioni sulle denunce di inquinamento come ad esempio, la “nota di un gruppo di cittadini sulle centraline qualità dell’aria nella Regione Liguria” dove si evidenzierebbero serie carenze nelle modalità di rilevamento degli inquinanti.

“Stiamo parlando della salute di persone in carne ed ossa e della salubrità dell’ambiente, non di semplici statistiche”, sottolinea Grammatico, “le denunce della società civile e degli enti locali del territorio sono circostanziate, così come i nostri dati sull’insostenibilità del carbone, per questo, come Legambiente, ribadiamo il nostro “no” alla centrale della Tirreno Power”.

“Il dottor Gosio parla di responsabilità sociale d’impresa? Lo dimostri fino in fondo: dia il suo consenso ad indagini ambientali ed epidemiologiche indipendenti ed a tutto campo, la responsabilità passa prima di tutto dalla massima trasparenza” conclude il presidente di Legambiente Liguria.

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